Every beat of my heart, la poesia
Non solo per diritto di nascita ma per anima avventurosa segnata dalla cifra di Colombo, Massimo Morasso, poeta intenso, dedica versi alla città ligure che folgorò Campana… Versi luzianamente definitivi
Una nuova poesia, semplice quanto conoscitiva e incantevole, sulla mia città più amata. Genova è la città magica della poesia. Esclusa, per la sua sfuggenza anticlassica e non catalogabile, dal Gran Tour dei poeti e letterati tra sette e ottocento, folgora Dino Campana, muove i versi più strazianti e visionari di Caproni, nelle sue Stanze […]
continua »
Memoria e memorie/1
Il nazismo visto da Tadeusz Pankiewicz, farmacista "ariano" che scelse di restare fino alla fine nel Ghetto di Cracovia per cercare di aiutare in qualche modo gli ebrei
I nazisti non parlavano in modo normale. Urlavano. È questa una delle tante cose osservate e poi descritte dal polacco Tadeusz Pankiewicz, il farmacista ariano che volle rimanere nel ghetto di Cracovia, città che, assieme a Varsavia, fu il teatro della grande prova generale della reclusione, della deportazione degli ebrei da parte dei tedeschi invasori, […]
continua »
Memoria e memorie/2
Antonella Ottai ha scritto “Ridere rende liberi”, una ricostruzione fedele dell'attività teatrale dentro ai lager. I reclusi "celebri" erano costretti a esibirsi per le Ss: un misto di orrore e assurdo
Oggi lo sappiamo bene ed è tutto documentato: nei lager nazisti si disegnava, si scriveva, si faceva e componeva musica, ma questo libro di Antonella Ottai, Ridere rende liberi. Comici nei campi nazisti (Quodlibet, pp. 234, 18,00 euro) ci ricorda e testimonia che vi sopravviveva anche il teatro comico, il cabaret. La comicità nei luoghi […]
continua »
A proposito di “Una volta l'estate”
Il nuovo romanzo a quattro mani di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi è un quadro caleidoscopico di una relazione raccontata con lo stile dei cori delle tragedie greche
Una volta l’estate (Meridiano Zero, 159 pagine, 13 Euro) è un titolo bellissimo per un romanzo sorprendente. Gli autori, Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi, sono riusciti a comporre un quadro caleidoscopico di una relazione trovando due frecce ai rispettivi archi che poi sono un solo arco, comune: 1) potenza della voce; 2) bellezza della lingua […]
continua »
A proposito di "Padania"
Nel suo nuovo romanzo, Massimiliano Santarossa racconta la storia di una famiglia in frantumi, di una coppia in frantumi, di un uomo in frantumi e di un'Italia in frantumi
Massimiliano Santarossa con Padania (Edizioni Biblioteca dell’immagine, 2016, pp. 351, euro 14) ci consegna un lavoro stratosferico che consta di quattro parti più un prologo e un epilogo. La storia di una famiglia in frantumi, di una coppia in frantumi, di un uomo in frantumi e di un’Italia in frantumi. Tra gli spunti letterari e […]
continua »
La voce del poeta: Domenico Brancale
Scrittura come forma di cura, tentativo di alleviare il dolore che la vita c’infligge a partire delle nostre azioni. Ma a costo, per l'autore lucano, di un corpo a corpo con il logos che dà luogo alla musicalità di una “voce ustionata”…
«Non sono mai al sicuro dentro la parola». Questo verso isolato, messo in esergo alla raccolta L’ossario del sole, pubblicata nel 2007, si configura come paradigmatico della stessa dimensione poetica di Domenico Brancale. Una sorta di incessante corpo a corpo si instaura con il logos, con la parola, creando un senso di sospensione, di precarietà, […]
continua »
Every beat of my heart, la poesia
Pubblica poco Sabrina Crivelli, poche poesie limpide e ferree, d’ispirazione dantesca e tensione eliotiana. Questo suo libro, “La caduta”, un’opera impeccabile, si staglia e molto può indicare ai poeti della sua generazione
La caduta, di Sabrina Crivelli (Armando Siciliano Editore), è un libro non destinato a svanire. Un poema breve, più che poemetto, un’opera impeccabile, ardentemente fredda in cui l’autore gioca l’alta carta poematica. Visione complessa e composita del mondo, come nei modelli imperniata sulla lotta primigenia e poi storica tra Bene e Male. Ispirazione dantesca, tensione […]
continua »
“Io non mi chiamo Miriam”
La letteratura dell’Olocausto si arricchisce dell’avvincente romanzo di Majgull Axelsson. Dove tra presente e memorie si racconta la vicenda di una ragazzina rom che pensando di salvarsi si spaccia per ebrea, andando così incontro a un tragico destino
Io non mi chiamo Miriam (Iperborea, 2016) di Majgull Axelsson è innanzi tutto un romanzo, un romanzo avvincente che ti prende dalla prima all’ultima pagina. Al di là del discorso che viene spontaneo – come sottolinea nella postfazione Bjorn Larsson, che comunque evidenzia anche la “narratività” che distingue questo da molti scritti-documento sull’olocausto – a […]
continua »
Periscopio (globale)
Ritratto di Maeve Brennan a cento anni dalla nascita. Autrice di racconti fulminanti, è stata ammirata e venerata da scrittrici a lei successive come Alice Munro e Mavis Gallant
Nella storia letteraria del Novecento vi sono ben due Maeve Brennan: la prima è una bibliotecaria, collega e musa nonché amante, per ben diciotto anni, del poeta britannico Philip Larkin. A lei sono ispirate, fra l’altro, una fra le poesie più significative di Larkin, Broadcast, e il suo componimento più lungo (e incompiuto), The Dance. […]
continua »
La voce del poeta: Alberto Bertoni
Una preghiera senza fede e senza trascendenze, ma dotata di una sua struttura liturgica e di una sua destinazione metafisica: questa è la poesia per l’autore modenese, che nei suoi versi parla della vita attraverso gli aspetti più dolorosi e controversi
«Vivo solo il taglio del dolore / dato e subìto, / immane, definitivo». Questi versi, tratti dall’Ottava stazione della sezione Via crucis (con Stefano Tassinari) possono idealmente costituire la maniera migliore per rapportarsi all’ultima raccolta Traversate (152 pagine, 12 euro) di Alberto Bertoni. Pubblicata nella collana “Ungarettiana” della Società Editrice Fiorentina nel 2014, questa silloge […]
continua »