26
dicembre
2024

letture

Ilaria Palomba
A proposito di "Minchia di mare”

Il mare dell’ipocrisia

Il romanzo d'esordio di Arturo Belluardo è potente e coraggioso, sia per le scelte stilistiche che per la capacità di raccontare con un umorismo nero le quotidiane tragedie di una certa Italia

Minchia di mare (Elliot, 2017, pp. 186, euro 15) è il sorprendente romanzo d’esordio di Arturo Belluardo. Un romanzo di formazione sull’ipocrisia del perdono, ambientato in Sicilia e narrato con una lingua che supera il siciliano di Camilleri, anche perché più comprensibile di quest’ultimo. Il protagonista, Davide Buscemi, è detto in famiglia e tra gli […]

continua »
Gianni Antonio Palumbo
Un romanzo di Dino Claudio

Dove nasce l’Arte?

Al centro di “Incontri nella nebbia” dello scrittore molfettese la meditazione sulle origini dell'ispirazione. Con la grande bellezza di Roma sullo sfondo, molti i temi che si intessono nella trama: una detection non d’occasione, il tema del doppio e quello del legame tra letteratura e vita, che rimanda a Pirandello…

Convince e avvince la più recente fatica letteraria dello scrittore molfettese Dino Claudio. Edito per i tipi di Genesi, con una lucida prefazione di Sandro Gros-Pietro e con l’ottima scelta di un dipinto di Ippolito Caffi in copertina, il romanzo Incontri nella nebbia coniuga sapientemente felicità dell’inventio ed eleganti qualità dello stile. Molteplici gli elementi […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Il Kafka comico

Reiner Stach, nel suo singolare “Questo è Kafka?”, rovescia lo stereotipo del grande scrittore e ne racconta il linguaggio cristallino, la precisione della prosa, l’ironia e la comicità, la dovizia di metafore e paradossi

Ogni grande scrittore dovrebbe avere diritto a un grande biografo, ma è rarissimo che questo succeda davvero. In alcuni casi l’incontro avviene e dà frutti: il primo esempio che mi viene in mente è quello di Ian Gibson e della sua monumentale biografia di Federico García Lorca, frutto di una ricerca durata decenni e condotta […]

continua »
Ilaria Palomba
Catalogo del Novecento

La sfida di Dostoevskij

Alle origini del Novecento c'è un grande del secolo precedente. Fedor Dostoevskij, con il suo mondo popolato di uomini che ostinatamente s'interrogano sul senso della vita, è lo scrittore che ha aperto la strada alla modernità

«Tutti gli eroi di Dostoevskij interrogano se stessi sul senso della vita, ed è sotto questo aspetto che sono moderni: essi non temono il ridicolo. Ciò che distingue la sensibilità moderna dalla classica è il nutrirsi questa di problemi morali e quella di problemi metafisici. Nei romanzi di Dostoevskij, il problema è posto con tale […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Alessandro Moscè

Le restituzioni della memoria

Nell’ultima raccolta del poeta marchigiano, “Hotel della notte”, un’umanità dolente, spesso ai limiti della marginalità si muove in una trama autobiografica. Tra i personaggi, in un dialogo fondante con vivi e morti, spicca Pierino, un omino felliniano che portava fortuna…

Alessandro Moscè è poeta, saggista e narratore che opera a Fabriano. Ha al suo attivo le raccolte poetiche L’odore dei vicoli (2004) e Stanze all’aperto (2008). Hotel della notte (108 pagine, 10 euro), l’ultima sua silloge, edita da Aragno nel 2013, si configura come un lavoro molto strutturato, dall’intento programmatico ben preciso, che tuttavia riesce […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Il tè di Yang Lian

La poetica del più grande tra i cinesi viventi, esule in Occidente dopo Tienanmen, è cosmologica e insieme razionale. Per lui, che ha scritto il primo poema epico dell’età moderna nella sua lingua, punto di riferimento è Ezra Pound con i suoi “Cantos”

La tomba dei saggi, immagini del passato da una pietra incisa: l’età della pastorizia, immaginiamo, il tè, la quiete del pino e l’ombra del monte, la panca di pietra che accoglie il viaggiatore: la terra che nella pietra si fa sua culla, giaciglio. In una lingua franta, tagliente, fibrillante. Yang Lian, nato in Svizzera nel […]

continua »
Ilaria Palomba
Un romanzo da non perdere

Il salotto del Capitale

«Le Siamesi» di Alessandro Berselli racconta un Occidente degli orrori: una società disposta a tutto per un briciolo di potere. Sembra fantascienza, ma è solo realtà

Le Siamesi di Alessandro Berselli (Elliot, 2017, pp.126, euro14,50) è un romanzo a pistola carica. Un libro con le palle. È la storia di Ludovica, ricca ventenne anoressica, figlia di un giudice narcisista e anaffettivo e di una madre morta suicida. La protagonista si trova a rincontrare per caso la sua più cara amica d’infanzia, con […]

continua »
Nike Gagliardi
Un bel romanzo per ragazzi

Il mondo di Ricky

«Ricky Murphy e l'improbabile pattuglia» di Tomaso Luciano racconta la storia di un ragazzo solitario che trasforma i sogni in una realtà alternativa (sotto forma di animali)

È un mattino piovoso quello in cui Ricky, ragazzino mingherlino e occhialuto, entra insieme a sua nonna in un anonimo negozio di animali alla periferia della città. Nessuno dei due sa ancora che l’incontro col furetto Hiru, la saggia lucertola Kert, i due camaleonti Alay e Boho, il serpente reale della California Tlish e soprattutto […]

continua »
Vincenzo Nuzzo
Viaggio nel pensiero filosofico

Che cos’è la realtà?

Conta più l'esperienza concreta o la "descrizione" della realtà? La conoscenza o la percezione "realista"? La filosofia antica e quella moderna, messe a confronto, ci dànno risposte diverse

Che cos’è davvero la Realtà? Come è stato inteso il concetto di «realtà» nel complessivo percorso che va dalla sapienza metafisico-religiosa tradizionale (esposta nei testi sacri di tutte le principali religioni), alla riflessione metafisico-religiosa filosofica, per pervenire infine alla filosofia pura e laica affermatasi nella Modernità (da Cartesio in poi)? Ebbene, analizzando questo percorso, il […]

continua »
Ilaria Palomba
Il catalogo del Novecento

Mistica di Bataille

Nel suo surrealismo, Georges Bataille mischia il piacere all'orrore, l'erotismo alla pulsione di morte e in questo consiste l'unicità dei suoi testi. Provate a rileggere “Storia dell'occhio”...

Georges Bataille nel suo sentire artistico e filosofico è profondamente prossimo al pensiero vitalistico di Henry Miller e Anais Nin ma, se vogliamo, ancora più estremo. Aveva un rapporto dissonante con la religione, i suoi genitori erano atei ma un momento traumatico nell’infanzia lo condusse prima ad abbracciare la fede cristiana e poi a negarla […]

continua »