Pensieri (bui) in margine al terrorismo
Da Mishima a Jan Palach, dal giovane Werther a Pavese, dai martiri ai kamikaze: quale inversione di senso spinge certi individui a usare uno strumento di vita come strumento di morte?
Sto seguendo i drammatici avvenimenti di Parigi da una postazione privilegiata, inoltre godo di uno strumento sofisticato per analizzarli, infine ricevo soffiate segrete da una fonte autorevole che mi guida sulla giusta comprensione degli eventi. La postazione privilegiata è il divano di casa mia davanti la televisione, la strumentazione sofisticata è il mio pc e […]
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L’elzeviro secco
In epoca di guerra nulla è più urgente per l’essere umano della coscienza identitaria. Ma la scuola e l’università che dovrebbero sovrintendere alla formazione di questa capacità, in realtà abbandonano gli studenti. E così si stringe la spirale della crisi…
L’università italiana di oggi è un liceo. Il liceo è una scuola media. La scuola media è una scuola elementare. La scuola elementare è l’asilo. L’asilo è un centro di aggregazione fetale. Le ragioni del mutuo scorrimento sono di ordine economico: l’università sembra una friendzone per paganti senza possibilità di futuro e di lavoro. La […]
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Ricordo di Luca De Filippo
Il figlio di Eduardo ha sopportato il peso di un monumento. Lo ha fatto con dignità e con capacità. E ha avuto il merito di prolungare fino a oggi un modo di intendere il teatro. Il rischio ora è che scompaia insieme a lui
Una sera di molti anni fa all’Eliseo, il teatro romano dove Questi fantasmi aveva debuttato nel lontano 1946, ho creduto di rivedere il grande vecchio: Luca De Filippo nelle vesti di Pasquale Lojacono, il protagonista della commedia, ricordava lui, Eduardo, quando al termine del secondo atto, affacciandosi al balcone, pronuncia la battuta-chiave chiacchierando con il […]
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Due Italie a confronto
Quanto contrasto tra il vuoto di idee e prospettive dei nostri tempi e le parole pronunciate dalla famiglia Solesin al funerale di Valeria. Una lezione da non dimenticare
Anche se le parole sono state riportate dai media, riproporle in Succedeoggi, testimone civile dei nostri giorni, aiuta – spero – a far sì che l’emozione del momento non lasci spazio all’oblio successivo. Custodire la memoria di ciò che è stato detto il giorno 24 novembre, protegge dagli effetti nocivi delle celebrazioni mediatiche e della […]
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Italia, 13 novembre 2015
I simboli ormai sovrastano il loro stesso significato: e il mondo non sa attribuire valore relativo agli oggetti e alle esperienze. Nasce da qui la paura. Da qui il senso di morte che ci domina
Venerdì, 13 novembre, verso le 11 di sera mio figlio grande mi manda un ms dicendomi di vedere il telegiornale, perché era successo qualche cosa a Parigi. Io stavo vedendo la televisione ed avevo abbandonato già da un pezzo Crozza (perché a volte si ripete!) e mi collego di nuovo con la 7 dove sento […]
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Italia, 13 novembre 2015
Dalla città reale di Maigret alla "Repubblica dell'Immaginazione" di Azar Nafisi: nell'ora del dolore, c'è scampo solo nella cultura. Ma bisogna ricordarsi di difenderla. A Parigi come ovunque
A segnare il tempo non è il 13 novembre 2015, prima dell’ora fatale Giornata mondiale della gentilezza, ma da ora in poi memento di lutto insuperabile. È il 23 marzo di un anno indefinibile. «La primavera era ufficialmente iniziata da due giorni e – cosa che non sempre si verifica – la si sentiva già […]
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Italia, 13 novembre 2015
Seguendo l'insegnamento di Parise, del suo racconto “Antipatia” dei Sillabari, viene da dire: di queste cose, «io non me ne intendo». Per non sconfiggere il dolore con la retorica
In questi giorni sono stato invitato, dal direttore di Succedeoggi, a dire la mia, a caldo, sui tragici fatti di Parigi. Stordito dalle narratologie opposte e di contorno che si sono da subito accavallate, non ho potuto non provare disagio e antipatia, per tutto questo parlare: “scontro di civiltà”, “guerra di religione”, “bastardi islamici”, “siamo […]
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L'elzeviro secco
L'amore, la stanchezza, le amiche... Proviamo a entrare nella quotidianità "normale" di una ragazza parigina che la sera del 13 novembre è uscita di casa per andare al Bataclan
Sono stanca e non ho alcuna voglia. Senonché qualcosa mi dice di andare, e a qualcosa ripugna il suggerimento. Non ci presto molta attenzione, come al solito. A queste stupide battaglie psicologiche cerco di non dare il minimo peso: mi stanno rovinando la vita. Dalla finestra che manda i lampi della sera autunnale, inaspettatamente calda, […]
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Italia, 13 novembre 2015
Charleville un tempo era famosa solo perché vi era nato Rimbaud. Oggi abbiamo imparato a conoscere la sua disperazione e la sua violenza. Quanto ci metteremo per abituarci a questa nuova vita?
In questi giorni, ovviamente, si sono sprecati i commenti e anche le banalità sui tragici avvenimenti di Parigi. Tutto comprensibile e naturale, per carità!… nessuno è così snob da trovare insopportabile quella che è una delle reazioni più umane (e necessarie). Pure tra i tanti commenti in cui si sprecava ora un inguaribile odio di […]
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Italia, 13 novembre 2015
La costernazione e la chiacchiera, il dolore e il presenzialismo: c'è una sorta di strabismo nel dopo Parigi. Perché, più si avvicina la paura (e la confusione), più il buon senso si allontana
La partita scorre lenta, quasi noiosa, ma il ricordo è ormai appannato dalle notizie che sono venute dopo. Parigi è sotto attacco. Da chi, in prima battuta non viene detto, e si capisce subito che è terrorismo, e si capisce subito da parte di chi. Stupisce, a voler essere pignoli, quel riserbo, quella cautela dei […]
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