25
dicembre
2024

commenti

Valentina Fortichiari
Cucina in quarantena

I tortelli di Za’

«Quando zia Olga chiamava a tavola, zio Cesare subito chiedeva se aveva cucinato i tortelli di zucca, il suo piatto preferito. Si mangiavano anche a casa mia, a Milano, ogni vigilia di Natale»

Non sono una grande cuoca. Se sono da sola me la cavo, specie in questo periodo, senza troppo stare ai fornelli (preferisco la scrivania). L’altro giorno, un’amica ha postato in FB un piatto di broccoli, aglio, acciughe e pangrattato, che mi ha fatto venire l’acquolina. E dal momento che non mi mancava nessun ingrediente, l’ho […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Chiamatelo panico

Supermarket presi d'assalto, centralini dei pronto soccorso intasati, medici che si proteggono con le buste dalla spazzatura: imbrogliati da Trump, gli americani non sanno come affrontare la pandemia

Alla domanda del giornalista della CNN Anderson Cooper se si possa prevedere nel paese l’andamento del coronavirus, il dott. Anthony Faucci immunologo e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) che in questi giorni ha spesso contraddetto il presidente Trump, ha risposto: «You don’t make the timeline, the virus makes the timeline», […]

continua »
Nicola Bottiglieri
In margine a un'immagine simbolica

Pregare con i piedi

La passeggiata di papa Francesco fuori dal Vaticano in mezzo al museo a cielo aperto di Roma suggerisce molte riflessioni sul dopo-emergenza coronavirus. A partire da come ricostruire e da che cosa perdere

Fra le tante immagini piovute su di noi dai giornali, dalla televisione, dai computer durante questa quarantena (il popolo in festa sui balconi, i paracadutisti che si lanciano con la bandiera italiana, i malati agonizzanti con il casco dell’ossigeno, i volti delle infermiere con il livido fatto dalle mascherine sul volto, ecc.) quella che più […]

continua »
Filippo La Porta
Cronache dall'Italia sospesa

La decrescita infelice

«Ci aggiriamo per le nostre città come anime erranti, sapendo che non possiamo toccarci. Quando il poeta latino Stazio nel Purgatorio dantesco abbraccia Virgilio, un altro fantasma come lui, stringe soltanto l'aria. E ne viene rimproverato»

Immagini di Roberto Cavallini Leggo che è stato chiuso a Lourdes per il virus lo spazio delle “acque miracolose”. A me pare un evento simbolicamente più potente di tutta la bibliografia sulla obsolescenza del fatto religioso nella modernità. Anche i credenti sperano in un vaccino, non nel miracolo. «Peste. Le cose che gemono di essere separate» […]

continua »
Giuliana Vitali
Cronache dall'Italia sospesa

Il turista

«Dobbiamo tornare a casa. E poi senti la tosse di quello nell’altra cella? Ha pure la febbre alta. È positivo al virùs e ai piani alti non ce lo dicono perché ‘o sanno che poi facimm ‘o burdello – fa l’uomo»

Immagini di Roberto Cavallini – ‘O turì, tu non vieni ai colloqui? – fece l’amico di cella mentre oltrepassava a passo lento il blindo appena aperto dalla guardia. Così chiamavano Amadeo, il turista, perché dentro ci sarebbe rimasto per pochi mesi, al massimo un anno se si fosse disintossicato per bene. – Mo’ vengo – […]

continua »
Giuliano Capecelatro
Riflessioni in margine al virus

L’Io e l’Apocalisse

La lotta fra pattuglie aggressive di Io e un esercito di Altri sotto forma di nemici da abbattere si radicalizza nel terrore dell'infezione. Ma, forse, l'apocalisse che stiamo vivendo può essere una rivelazione...

Giambattista Vico non avrebbe il minimo dubbio. Traversia, certo; come negarlo? È atroce, giorno dopo giorno, la conta dei morti; è terribile, giorno dopo giorno, osservare la curva ascendente degli infetti, il suo allargarsi a macchia d’olio quasi in ogni angolo del globo. Ma come ogni traversia che si rispetti, anche il Covid-19, o Coronavirus […]

continua »
Leopoldo Carlesimo
Cronache dall'Italia sospesa

Quattro cani per strada

«Si chiamano Dic, Duc, Fac e Fer e sono quattro evasi. Stamattina alle sei, complice la sorveglianza insolitamente lasca del canile municipale, hanno approfittato di una gabbia lasciata sbadatamente aperta e sono fuggiti»

Immagini di Roberto Cavallini Per le strade deserte vagano quattro cani. Nessuno di loro lo sa, ma da qualche giorno una misteriosa epidemia infuria in città. I nostri quattro s’aggirano per quartieri desolati, insolitamente silenziosi. Saracinesche abbassate, negozi chiusi. Davanti ai pochissimi esercizi commerciali aperti rade file di umani attendono, ben distanziati, il loro turno. […]

continua »
Tina Pane
Cronache dall'Italia sospesa

Napul’è mille paure

«Attraversare via Salvator Rosa è ormai una sfida con la morte, le poche auto scendono a velocità pazzesca, gli autisti inebriati da tanta grazia pigiano forte sull’acceleratore e non sempre rispettano il semaforo»

Immagini di Roberto Cavallini Avevo un ottimo motivo per uscire, il pagamento della polizza auto che scadeva. Normalmente, una rottura, che adesso diventava un’occasione. Così mi sono munita di autocertificazione e di polizza in scadenza, ho messo i guanti di lattice e un foulard a guisa di bandito per coprirmi bocca e naso, e mi […]

continua »
Delia Morea
Cronache dall'Italia sospesa

Verso la ricostruzione

«Oggi, chiusi in casa a riflettere, forse scopriamo che c’è molto da recuperare, dopo questa esperienza, quando il coronavirus lascerà le sponde del nostro paese, credo che l’Italia dovrà ricostruirsi interiormente»

Immagini di Roberto Cavallini Ore 9,30 di martedì: Piazza Garibaldi, cuore pulsante della Stazione Centrale di Napoli è deserta. Dal balcone di casa mia scatto una foto “ricordo” dell’avvenimento. Il luogo, coacervo di razze che vi si radunano quotidianamente, dove maggiormente ferve la vita del popolo, spina dorsale degli spostamenti dei pendolari, del mondo che […]

continua »
Matteo Pelliti
Lapis

Silenzio e disincanto

La radio ha trasmesso l'orgoglio nazione sotto forma di canzoni: chi gli ha risposto? Il silenzio è davvero il segno caratteristico di questi giorni difficili. Nessuno si offenda: nemmeno lo spirito nazionale

Stamani c’era il rito motivazionale collettivo radiofonico, quattro brani pietre angolari del nostro patrimonio identitario musicale – l’inno nazionale, Azzurro, La canzone del sole, Volare – diffusi in contemporanea da più emittenti in modo da far cantare sui balconi tutti gli italiani e ritrovare così insieme fiducia e unità nazionale, orgoglio quasi, in questi giorni […]

continua »