Pier Mario Fasanotti
Altre letture: autobiografia che passione!

Non c’è più storia

Dalle biografie reali dei padri (Valerio Magrelli e Maria Carla Fruttero) a quelle metafisiche (di Eugenio Baroncelli), a quelle inventate (di John Banville): l'importante è che la vita sia un romanzo...

Il tema del padre è molto ricorrente in questo periodo e fa da baricentro sia alla narrativa che alla saggistica. E la poesia, da sempre attenta alle figure genitoriali, non è da meno. Valerio Magrelli (Roma, 1957), uno dei migliori poeti italiani di oggi, affronta la figura centrale della nostra esistenza anche con un poetare […]

continua »
Vincenzo Faccioli Pintozzi
Che c'è dietro le minacce di Pyongyang?

Le follie dell’imperatore

Davvero la Corea del nord vuole scatenare la guerra nucleare? Kim Jong-un deve mantenere a tutti i costi il potere: sfidare il mondo potrebbe essere la sua unica arma per evitare un colpo di Stato militare interno. Ecco perché bisogna temerlo.

Sarebbe ingiusto e pericoloso derubricare il dittatore nordcoreano Kim Jong-un a pazzo scriteriato. Nell’escalation militare che sta portando la penisola coreana pericolosamente vicina a una guerra nucleare c’è molto, ma non c’è pazzia. In realtà le minacce, i proclami e i gesti molto concreti – come la riaccensione del reattore nucleare di Yongbyon – ordinati […]

continua »
Nicola Fano
Pensieri (a freddo) su un grande artista

I romanzi di Jannacci

Le sue canzoni raccontavano storie e hanno coltivato l'immaginario popolare del secondo Novecento così come la letturara aveva fatto nell'Ottocento e la poesia nel primo Novecento. Un autore tra Calvino e García Márquez. Ecco che cosa abbiamo perso davvero

In morte di Enzo Jannacci è stato scritto di tutto, tranne la cosa più “scandalosa” per la cultura italiana: che era un romanziere. Forse uno dei nostri maggiori romanzieri del dopoguerra. Nel secondo Novecento il romanzo ha perso i connotati del canone ottocentesco ed è diventato un’altra cosa. È diventato un contenitore di storie slegato, […]

continua »
Alessandro Marongiu
Il nuovo libro dell'autore di "Pastorale Americana"

Roth, fatti e parole

Letteratura o autobiografia? Una vita vista dal buco della serratura o un'occasione di riflessione sulle ragioni dell'arte? Risponde l'alter ego di Nathan Zuckerman

Ci si aspetterebbe legittimamente, da uno scrittore alle prese con un libro in cui racconta di sé, che l’attenzione fosse tutta per le parole. E invece Philip Roth spiazza il lettore fin dal titolo, I fatti (Einaudi, 212 pagine, 18,50 euro), complicando le cose con il sibillino sottotitolo “Autobiografia di un romanziere” – che è […]

continua »
Nicola Fano
Skira ripubblica un bel libro dimenticato

Max Frisch e la storia

"Guglielmo Tell per la scuola" è un gioco letterario, pieno di ironia, che insegue la storia e la rilegge di sbieco: una vera lezione di scrittura

Immaginate di vedere la storia dal buco della serratura. Non per voyeurismo, ma per scelta ideologica: il punto d’osservazione deve essere asimmetrico rispetto all’oggetto osservato. È quello che fanno gli scrittori, specie quelli grandi. Prendete il libricino di Max Frisch Guglielmo Tell per la scuola tradotto negli anni Settanta da Enrico Filippini e appena tolto […]

continua »
Marco Scotti
Dietro le quinte di un Don Chisciotte della grande finanza

I mulini a vento di Della Valle

La battaglia per il controllo di Generali? Persa. La battaglia per la conquista del Corriere della Sera? Persa. Perché il principe del lusso ha sbagliato le sue strategie più recenti? Forse perché vede giganti (soprattutto) dove non ce ne sono...

Pare di vederlo Diego Della Valle, imprenditore marchigiano di enorme successo, correre incontro alla sua ennesima battaglia contro quelli che lui crede essere mulini a vento, ma che in realtà sono temibili giganti. Ma come? Il cavaliere partorito dal genio di Cervantes si scagliava contro mulini a vento che scambiava per giganti. Vero. Come è […]

continua »
Nicola Fano
Ritratto del grande regista scomparso

Ricordo di Jerome Savary

Omaggio a Jérôme Savary, creatore del “Grand Magic Circus”. Un artista di talento; vulcanico e geniale anche quando annegava la creatività nella confusione

A Parigi, ieri, è morto l’attore e regista teatrale francese (di origine argentina) Jérôme Savary. Aveva settant’anni. Dal 1968, quando venne in Europa, fino all’ultimo (malgrado la malattia che lo aveva colpito), il suo nome era sinonimo di follia teatrale, di esuberanza scenica: non c’era verso di evitare di stupirsi di fronte a un suo […]

continua »
Vincenzo Faccioli Pintozzi
In Cina è tutto pronto per il cambio della guardia al vertice

L’alba di Xi Jinping

Arriva la Quinta generazione: con questo nome si indica la nuova leadership della Cina contemporanea, guidata dal presidente e segretario generale Xi Jinping

I fiori nuocciono gravemente alla rivoluzione. Almeno è così che deve pensarla Xi Jinping, il segretario generale del Partito comunista cinese e presidente in pectore della nazione, che ha imposto un tono di sobrietà “anche visiva” [parole sue ndr] all’Assemblea nazionale del popolo, il “Parlamento” nazionale che si riunisce una volta l’anno per varare le […]

continua »
Nicola Fano
Addio a un artista schivo ma molto amato

Addio al teatro di poesia

È morto Claudio Remondi: dagli anni Settanta in poi, in coppia con Riccardo Caporossi era stato uno dei maggiori protagonisti della nuova scena italiana

Claudio Remondi era un gigante buono anche se non era troppo alto né troppo grosso. Era un gigante nel senso che dava l’impressione di saper ruminare idee e digerirle. E poi era a suo agio con la fisicità del teatro: in Cottimisti era più convince del suo alter-ego Riccardo Caporossi, ma non bisogna credere che fosse meno […]

continua »
Nicola Fano
Uno spettacolo da non perdere all'Argentina

Il sospiro di Edipo

Mario Martone propone al Teatro Argentina «La serata a Colono», capolavoro di teatro "poetico" di Elsa Morante scritto negli anni Sessanta, con una grande interpretazione di Carlo Cecchi

Che fine fa una tragedia, nel Novecento? E ha ancora senso farla? Deve esserselo chiesto Elsa Morante, quando decise di riscrivere a proprio modo Edipo a Colono di Sofocle: s’era alla vigilia del Sessantotto e ciò è sorprendente. Mentre lo è meno (sorprendente) che per andare in scena quel testo abbia dovuto aspettare quarantacinque anni: solo ora […]

continua »