Dal Valle alla drammaturgia
Franco Ricordi, regista, saggista e consigliere del Teatro di Roma interviene sulle storture della gestione pubblica della cultura. «Servono regole certe per tutti. Senza ghettizzare né privatizzare»
Caro Nicola, ho letto con attenzione il tuo intervento sul Teatro Valle, insieme a quelli degli altri colleghi e amici, tanto più mi preme intervenire, anche come Consigliere del Teatro di Roma. Da molti anni seguo da vicino queste questioni e, come dire, “i nodi sono ormai venuti al pettine”. In linea di massima condivido molte […]
continua »
Sì al voto palese in Senato
Il caos scatenato dalla decadenza (eventuale) di Berlusconi ha molto a che fare con il celebre mito. In fondo, è tutta una questione di donne e capelli. Urge una soluzione
Qualche tempo fa, quando sembrava che Berlusconi volesse far cadere il governo – cosa che avrebbe fatto, se non ne fosse stato impedito da alcuni dei suoi stessi uomini – in un articoletto di commento alla situazione, usavo un modo di dire: “Muoia Sansone, con tutti i Filistei”, che sembrava ben rappresentare i rapporti tra […]
continua »
Intervista a Carlo Cecchi
«In nessun paese civile si lascerebbe un teatro fra i più antichi, fra i più belli, nelle mani di un piccolo gruppo di persone che potrebbero gestire, al massimo, un centro sociale». La rabbia e lo sconforto di un grande artista
«L’occupazione del Teatro Valle? In nessun paese civile si lascerebbe un teatro fra i più antichi, fra i più belli nelle mani di un piccolo gruppo di persone che potrebbero gestire, al massimo, un centro sociale»: Carlo Cecchi è chiarissimo. Interrogato da Succedeoggi sulla questione “Valle occupato” non si nasconde dietro all’attendismo o – figuriamoci! […]
continua »
Parla la performer Angélique Cavallari
«La performance in sé è effimera. Ma proprio per questo, e grazie alla sua immediatezza, consente di arrivare molto più in profondità». Parla una protagonista di un'arte molto particolare
Ho conosciuto Angélique Cavallari durante il mio anno di ricerca sulle arti performative a Parigi. Ero al Théâtre de Verre quando ho visto H (con la regia di Stefano Odoardi). Una donna di una bellezza manga, molto magra, occhi chiari, grandi, allungati dal trucco scuro, vestita di nero, aderente, fetish, con stivali borchiati, tacco a […]
continua »
Cronaca (vera) della tre-giorni
Lavoro in comune, più proposte che vecchie critiche, niente privilegi. Sono alcune delle caratteristiche della kermesse di Matteo Renzi. Una novità assoluta. Che molti criticano senza conoscere. Noi siamo andati a vedere di persona...
Sono stata alla Leopolda. Per me, era la prima volta. E ho visto organizzare, sfilare, parlare e lavorare ai 100 tavoli e sul palco, una quantità davvero numerosa, eterogenea di donne e uomini. Di età, condizione sociale e provenienza diverse. Sono andata lì per tre giorni giusto per capire, conoscere e – nel caso – […]
continua »
Parla l'ad di "Musica per Roma”
L'Auditorium ha fatto delle arti una risorsa. Come? È un sistema esportabile? Lo abbiamo chiesto a Carlo Fuortes, artefice del successo. «La cultura è una forma di welfare come la sanità o l’istruzione. Ma serve legittimità sociale». Se Marino l'ascoltasse...
Chiamiamolo “modello Roma per la cultura”. Che non è quello del Campidoglio (ché anzi è ancora molto ballerino…), non è quello del Teatro di Roma né quello del Teatro dell’Opera: è il Modello Auditorium. Oltre il 60% di autofinanziamento mediante vendita di biglietti e servizi. E solo il resto sostegno pubblico (poco Stato e molto […]
continua »
Così veniva chiamata Claudia Cassidy, critica teatrale cattivissima, star della scena americana intorno alla metà del Novecento, colei che scoprì Tennessee Williams. Un libro, negli Usa, riscopre il suo mito
La cultura non è sempre stata, come oggi, una delle prime risorse della città di Chicago che invece nella seconda metà dell’Ottocento e ancora all’inizio del secolo scorso era famosa per i suoi macelli e per una congerie di commercianti senza scrupoli guidati solo da una sfrenata avidità di denaro. «L’arte si situava miseramente al […]
continua »
A 71 anni è morto Lou Reed
Addio a uno dei protagonisti della cultura del secondo Novecento. Colui che portò la musica nella grande famiglia delle arti e delle avanguardie. Da "maledetto" a "venerato maestro"
Intanto, sesso droga e rock’n’roll l’ha inventato lui. E non era solo un modo di dire. Lou Reed, morto a 71 anni, era un protagonista degli eccessi. Eccesso creativo, beninteso. La voce roca, le mosse lente, le parole strascicate: credo che Bruce Springsteen abbia imparato da lì, chissà se lo dirà, adesso. E pure certo […]
continua »
Alle origini dei "movimenti"
A parlare di lavoro nella Capitale si pensa sempre e solo ai ministeriali. E invece c'è tutta una tradizione di operai e artigiani che hanno lottato per ideali e diritti. Una storia ricostruita da Roberto Carocci
Di solito quando si pensa a Roma e al suo rapporto con il lavoro si pensa sempre ai ministeriali, al parastato, al terziario ma non è così o solo così. Roma ha una tradizione, forse non sviluppata come Torino o Milano, di lavoratori manuali, di operai, di metalmeccanici. Sicuramente non ci sono i grandi insediamenti […]
continua »
Visioni contromano
"La vita di Adele" di Abdellatif Kechiche, Palma d'oro a Cannes, è un film monumentale (anche troppo) sui sentimenti e sulla loro caducità nei confronti della vita. Sempre: anche quando sono (o sembrano) trasgressivi
Abdellatif Kechiche non è quello che si dice un personaggio simpatico. Ricordiamo ancora la sua uscita poco felice e sgarbata durante la premiazione della Mostra di Venezia 2007, al termine della quale, secondo lui, il suo Cous Cous avrebbe meritato il Leone d’Oro e non quello d’Argento (insieme al gran premio della giuria). Concetto che […]
continua »