Laura Novelli
Uno spettacolo da non perdere

Un teatro di donne

Maria Paiato e Arianna Scommegna, dirette da Veronica Cruciani, giganteggiano in scena in “Due donne che ballano” del catalano Josep Maria Benet i Jornet. Storie di ordinario fallimento dove le parole non bastano a sopravvivere

Un’anziana signora burbera, maniacale, provocatoria e dannatamente sola e una giovane collaboratrice domestica taciturna, sofferente, sospesa in una rassegnazione quasi misteriosa. Si incontrano. Si scontrano. Litigano. Convivono ore sotto lo stesso tetto. Urlano. Parlano di malattie, medicine, spesa. Rovistano nei dolori l’una dell’altra. Si feriscono in modo tagliente. Lasciano trapelare qualche ricordo. E intanto lievita […]

continua »
Mario Dal Co
Uno scempio all'italiana

La strage dei pini

Tra Tombolo e l'aeroporto di Pisa qualcuno ha abbattuto migliaia di pini senza che nessuno ne sappia la ragione e soprattutto senza che nessuno protesti. Guardate le nostre immagini e capirete

Ci sarà sicuramente una legge vigente in materia. Ci sarà sicuramente una preposta autorità che, interprete della lettera della norma, ha provveduto alla rigorosa applicazione di quanto previsto dal dispositivo. Ci sarà sicuramente un incaricato attuatore inesorabile del provvedimento. E sarà tutto in ordine: le carte le firme e i timbri; come sono in ordine […]

continua »
Alberto Fraccacreta
L'elzeviro secco

Novecento in maschera

Come si può "aggiornare" un classico? Come si può adattare Goldoni al Novecento? Certe metafore trapassano i tempi. Lo dimostra uno spettacolo di Carlo Boso e David Anzalone

A Milano si dispone un matrimonio. È il 1947. La guerra è passata, come acqua dalle condutture. Clarice, figlia del finanziere Bagnasco, è promessa sposa a Silvio, figlio dell’Onorevole Roma (alziamo i tacchi in segno di ossequio). Della loro unione tutti sembrano soddisfatti e felici. Un dlin-dlon al campanello sconvolge l’ordine: Zanza-Arlecchino, reduce della campagna […]

continua »
Simona Negrelli
Al Teatro Auditorium dell’ateneo di Cosenza

Il ’68 di Pasolini

Francesco Saponaro ha messo in scena, coraggiosamente, “Calderòn” con Andrea Renzi e Maria Laila Fernandez. Un pugno nello stomaco della borghesia snob e (falsamente) rivoluzionaria

Pasolini iniziò a scrivere Calderòn (e le altre cinque tragedie) in un periodo di riposo forzato, immobilizzato al letto da un’ulcera allo stomaco, e di disorientamento: in lui, il poeta e il romanziere, infatti, nella seconda metà degli anni Sessanta, avevano smarrito i destinatari e tacevano da un po’. Col Calderòn Pasolini si rivolge direttamente […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Merchant banks dell'amore

La banca dei baci

San Valentino, come la festa del papà, della mamma e tutte le altre, è solo un pretesto commerciale per sfruttare i sentimenti. Ma dietro gli affari c'è un fondo di verità storica

Diceva il poeta americano T.S. Eliot: «Aprile il più crudele dei mesi». Passando dall’ars poetica alla dilagante ars dei “mercatores”, il più sentimentale dei mesi è febbraio. Precisamente il giorno 14, dedicato a San Valentino, ossia festa degli innamorati, in specie dei fidanzati. Palpiti del cuore a parte, grande è appunto il vantaggio dei “mercatores”: […]

continua »
Lidia Lombardi
Visto al Malibran di Venezia

Orlando alla Valtur

Arriva per la prima volta in Italia “ Les Chévaliers de la Table Ronde” di Hervé, l'inventore dell'operetta. Una versione satirica (con venature paradossali) dell'avventura di Orlando e Angelica

La gavetta aiuta il genio. Lapalissiana dimostrazione ce la dà l’ottocentesco Hervé, il francese al secolo Louis-Auguste-Florimond Ronger. Un orfano autodidatta diventato, grazie al talento musicale, organista di chiesa e poi comparsa in teatro; infine trasformatosi, con un gran balzo, nell’inventore dell’operetta, il che non è poco, anche perché la vulgata attribuisce spesso il primato […]

continua »
Erminia Pellecchia
Da non perdere a Palazzo dei Diamanti

La città metafisica

Una bella mostra racconta i tre anni folgoranti di De Chirico a Ferrara, quelli dell'assurdità della guerra, del rifugio nelle forme e nella cabala. E nella nascita della Pittura Metafisica

Bella e malinconica. Appare così Ferrara in un tardo pomeriggio di gennaio, il silenzio assordante della nebbia, lo stupore lacerante, straniante, dell’essere proiettati, all’improvviso, in un non luogo, in una dimensione sospesa fuori dal tempo e dallo spazio. Effetto metafisico. Il prolungamento emotivo della visione di una delle più belle mostre realizzate in Italia in […]

continua »
Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Studiare & Recitare

Massimo Verdastro: «A un giovane consiglio di interrogarsi per capire al più presto se quella è la strada giusta. E poi continuare a studiare e mettersi alla prova»

Nome e cognome: Massimo Verdastro. Professione: Attore e regista. Età: 58 anni. Da bambino sognavi di fare l’attore? Non so, andavo spesso al cinema con mio padre e gli attori mi affascinavano. Cosa significa per te recitare? Per me è un processo creativo, come scrivere un libro, dipingere un quadro, costruire un orologio… Il tuo […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Fa male lo sport

Storie di Juve-Napoli

Ormai è un “clasico“ del nostro calcio. Ma quanti simboli ci sono dietro alla sfida tra nobili e scugnizzi! E quanti miti perduti: dai tradimenti di Altafini ai miracoli di Maradona

Se Milan e Inter non si offendono, Juve-Napoli può considerarsi ormai un “clasico”, il nostro “clasico”, così come gli spagnoli ritengono tale Real Madrid-Barcellona. Non fosse che per le forti contrapposizioni, come nella sfida spagnola. Il bianco e nero non solo del calcio, non soltanto i colori della Juve. Piuttosto, il Nord e il Sud. […]

continua »
Fabrizio Coscia
A proposito del "Figlio di Saul"

Antigone nel lager

Il film, terribile e (molto) interessante, di László Nemes sulla Shoah, propone una chiave di lettura inedita sull'Olocausto: il rispetto della morte, dove la vita è negata

Gli eroi omerici, si sa, non temevano la morte. Anzi essa era per loro foriera di gloria eterna, soprattutto se li coglieva giovani. Ciò che invece temevano più di ogni altra cosa era che il loro corpo, da morti, restasse in pasto ai cani e agli uccelli, privato di onoranze funebri. Per i Greci antichi, […]

continua »