Leopoldo Carlesimo
La seconda puntata di «Ladri di gasolio»

L’attesa di Nadine

«Conosce pressoché tutte le ragazze del locale. Conosce il barman, le cameriere, gli inservienti. Conosce i bianchi che ancora popolano il maquis. È una fille de la nuit, Nadine, tra le più in voga. Una delle più belle dell’Eclaté»

Riassunto della prima puntata: Nei pressi di Soronkoni, minuscolo villaggio della Moyenne Guinée, Africa occidentale, è in corso la costruzione di una diga sul fiume Konkouré. La vita delle comunità peul che abitano questo tratto d’altopiano è sconvolta dall’irruzione della macchina industriale del cantiere. Da un’economia di sussistenza, poverissima, basata su allevamento brado, piccola agricoltura […]

continua »
Delia Morea
A proposito di «9, La rabbia del rivale»

Architetture napoletane

Domenico Notari racconta la storia di un doppio conflitto tra uomini di potere e uomini di genio nel Settecento e nella contemporaneità. Con le meraviglie dell'architettura napoletana di Vanvitelli e Gioffredo sullo sfondo

9, La rabbia del rivale (Castelvecchi) di Domenico Notari, romanzo di recente pubblicazione dal titolo intrigante, ha una costruzione diremo geometrica e, nello stesso tempo, un coté storico, ironico, accattivante. La trama, prima di tutto, non si lascia abbandonare, si legge tutta d’un fiato. È la storia di un “risarcimento tardivo”, per dirla con le […]

continua »
Francesco Improta
Su «All’ombra delle palme tagliate»

I rovi di Magliani

Ritratto di Marino Magliani, narratore (e ora poeta) ligure per il quale la scrittura è risarcimento consolatorio, autocompensazione e nostalgia di un mondo incantato, visto spesso come un paradiso perduto

Marino Magliani è ormai una presenza autorevole e assidua del panorama letterario italiano. Nel breve arco di tempo di un quindicennio, forse anche meno, ha scritto svariati romanzi e racconti a conferma di una vena copiosa e di una insopprimibile urgenza di raccontarsi e di raccontare. A ciò si aggiungano, non meno interessanti, interventi e […]

continua »
Nicola Fano
L'Italia di Di Maio e Salvini

Abolita la morte (stradale)

A pagina 74 del Def, il Documento di Economia e Finanza dell'attuale governo, si annuncia che entro il 2020 saranno dimezzate le morti sulla strada. E entro il 2050 saranno azzerate: evviva!

Questa non è una fake news. La propensione al balcone del governo italiano d’oggi s’è fatta sfuggire una bella occasione di festa: la sconfitta della morte. Dopo l’abolizione della povertà e il ripristino della dignità del lavoro, entrambe gaiamente sancite per decreto senza neanche un passaggio attraverso un sondaggio on line (forse alla piattaforma Rousseau […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
“Tutte le poesie” nello Specchio

Interrogativa Frabotta

Il percorso poetico di Biancamaria Frabotta parte dalle domande che l'esistenza ci pone giorno dopo giorno e arriva a una vaga ironia, un disincanto che non produce indifferenza, ma anzi sembra aderire alla perplessità della Natura

Non c’è poesia che non voglia porre domande. Anche quando i versi sembrano suggerire certezze o marciare solidi verso una verità, contengono, nel loro profondo, qualcosa che consuma e corrode, che pone il lettore consapevole sul terreno sdrucciolevole in cui ogni interrogativo ci fa precipitare. Una poesia se ne va sicura fino a quando non […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al Globe Theatre di Roma

Aria di libertà

Una riflessione sulla “Tempesta” di Shakespeare a partire dalla proposta registica di Daniele Salvo al Globe di Roma: commedia o allegoria? Una successione di quadri e rimandi che solletichi l’immaginario collettivo basta a spiegare la pièce o c’è dell’altro? Un suggerimento arriva dalla Storia

La tempesta è considerata dai più come il testamento spirituale di Shakespeare. Che fosse nelle corde del Bardo oppure no (di sicuro non prevedeva di morire cinque anni dopo nell’anno di grazia 1616), è fatto incontrovertibile che nella Tempesta si riversino personaggi, temi e dinamiche già attraversati nei suoi drammi. Ariel, lo spirito dell’aria e […]

continua »
Nando Vitali
Un romanzo da leggere ancora

Il branco siamo noi

Elliot ripubblica, dopo oltre vent'anni, “Il branco", libro cult di Andrea Carraro. Un romanzo che leggeva in anticipo la realtà, concentrandosi su quegli impulsi che provocano la violenza per essere; per apparire

Signature song, così in musica viene definita una canzone, o un brano che rende riconoscibile un autore, e al quale egli viene associato pur avendone scritti, o cantati, molti altri. In italiano si potrebbe definire Canzone Firma. È quello che è accaduto ad Andrea Carraro con Il branco, romanzo che dopo le due edizioni precedenti […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al Teatro India di Roma

Irresistibile Edipo

Dopo il debutto al 61° Festival dei Due Mondi di Spoleto, “Tiranno Edipo!” fa tappa al Teatro India di Roma. Il regista Giorgio Barberio Corsetti ripropone il classico dei classici, la tragedia perfetta, alla guida della Compagnia dell’Accademia con i neodiplomati attori della “Silvio d’Amico” ritornando alle origini, guardando all’essenza mirando al futuro

Chi avrebbe davvero ucciso il padre e condiviso il letto della madre? Era una profezia talmente improbabile, uno scherzo talmente assurdo che non avrebbe causato alcun male, pensava Pannychis, la sacerdotessa di Delfi che, ormai anziana stanca e annoiata, si racconta in quel piccolo grande libro che è La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt. […]

continua »
Nicola Bottiglieri
Strategie mediatiche e (s)vantaggi politici

In media stat virtus?

La politica in Italia oggi è sempre più "mediata", sempre più sinonimo di politica di comunicazione. Nell’era dei media onnipresenti, smart, touch, personal, come sono filtrati i messaggi politici? Salvini e Di Maio a confronto: una corsa all’esca più ghiotta e al pesce più piccolo

Se si riflette sulla strategia politico-mediatica di Salvini, ci si accorge che egli prende di mira di volta in volta le fasce sociali deboli, quelle che non sono potenti né sul piano economico né sul piano politico e, pertanto, facilmente attaccatili. Aveva cominciato con i meridionali, poi fu la volta degli zingari; infine, si è […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Ricordo di un grande chansonnier

L’armeno cantante

Le sue canzoni erano già tutte scritte nella sua faccia, nel suo corpo minuto, nella sua espressione beffardamente disperata. Forse è per questo che Charles Aznavour è diventato un mito dell'immaginario a metà strada tra Oriente e Occidente

«Je vous parle d’un temps / Que les moins de vingt ans / Ne peuvent pas connaitre». Comincia così una delle più note canzoni di Charles Aznavour. Quel tempo, che quelli che hanno meno di venti anni non possono conoscere, se lo è portato addosso per tutta la vita. Anche quando era giovane (ma quando […]

continua »