Filippo La Porta
Un concerto della band di Elvio Ghigliordini

Encomio del mambo

Che cosa ha da dirci, oggi, il mambo? Che cosa possono comunicarci le musiche (e le arti) inattuali? Che la contemporaneità non è univoca e parla molte più lingue di quelle (poche) che esercitano egemonia culturale

Se una notte piovosa d’autunno un appassionato di jazz decide di andare a San Lorenzo, in un locale che si chiama Felt, a sentire una big band di 20 elementi devoti a Tito Puente (nella foto), il re del mambo – un genere “antico” e   quasi anacronistico –, potrebbe ricavarne  stimoli per qualche  divagazione sulla musica pop nel […]

continua »
Danilo Maestosi
Al Museo Bilotti di Roma

Balla prima di Balla

Prima di essere cooptato dal futurismo (e di rivoluzionarlo), Giacomo Balla divise spazi e colori dipingendo Villa Borghese di Roma. Una mostra recupera questa sua stagione memorabile

Nell’estate del 1904, Giacomo Balla si istalla nella casa romana all’angolo tra via Paisiello e via Porpora insieme alla moglie Elisa, che ha appena sposato. Il suo appartamento su due piani è lo spicchio di un ex convento espropriato e trasformato in casa d’abitazioni. A procurarglielo è una raccomandazione del sindaco Ernesto Nathan, con cui […]

continua »
Erminia Pellecchia
A proposito di “Mister No Revolution-Vietnam”

Mister Revolution

Torna in edicola e libreria Jerry Drake, eroe della grande famiglia Bonelli, nella nuova veste grafica curata da Fabrizio Verrocchi. Un graphic novel duro, attuale ma sempre pieno di radici nella storia (anche in quella dei fumetti)

Anticonformista, individualista, scalcinato e squattrinato, impulsivo, compassionevole e ribelle, amante dell’alcol e di donne fuori dagli schemi ma pronto a dare la vita per un ideale, a dire no alle ingiustizie e alle prepotenze, alla disciplina ottusa e alla violenza, a schierarsi dalla parte dei più deboli. Bentornato Mister No. Ben ritrovato amico onesto e […]

continua »
Delia Morea
A proposito di “Chiamami Iris”

I dolori di Iris

Presente e passato, desiderio e dolore, illusioni e delusioni si mescolano nel nuovo romanzo di Vincenza Alfano. Una storia di passioni chiuse dietro alle mura di un convento. Con Napoli sullo sfondo

Chiamami Iris (L’Erudita, 180 pagine, 18 Euro) il nuovo romanzo della scrittrice e giornalista napoletana Vincenza Alfano di recentissima pubblicazione, si configura come un doloroso viaggio all’interno dell’animo umano. In questo caso della protagonista della storia, Iris, una giovane donna che viene sottoposta dalla vita a dolori, separazioni, solitudini. Con una prosa esemplare e precisa […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al Teatro Quirino di Roma

Sorelle taglia e cuci

Tornano a teatro le Sorelle Materassi, le signorine tumistufi nate dalla penna di Palazzeschi e approdate sulla scena grazie alla collaborazione di Geppy Gleijeses e Ugo Chiti e all’interpretazione di Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati. Sobrio e pacato, mai esilarante o fuori le righe, come l’ironia di Palazzeschi

Fare taglia e cuci: dicesi dell’attività di una persona pettegola, incapace di non esprimere maldicenze, commenti, malignità gratuite sugli altri. Nella estrema ricchezza e versatilità delle combinazioni della lingua italiana, l’espressione “fare taglia e cuci” si presta particolarmente a dare uno schizzo di situazioni e temperatura emotiva dello spettacolo andato in scena al Teatro Quirino […]

continua »
Roberto Todisco
Parole e ombre/17

La spesa

"Il supermercato a quest’ora è chiuso. Hai qualcuno a casa che ti aspetta forse? Chiese Luca. Fremeva, stupidamente non aveva calcolato un’eventualità del genere. Il ragazzo fece segno di no con la testa. Allora coraggio, accomodati. Ti offro la cena"

Fotografia di Ernesto Fiorentino —– Quella mattina Luca ebbe chiare due cose: la prima è che voleva uccidersi, la seconda che non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo da solo. Per qualche minuto, mentre dal letto ascoltava i vicini fare colazione oltre il ballatoio, questa consapevolezza lo rasserenò. Furono proprio i vicini a dargli l’idea […]

continua »
Sergio Buttiglieri
Al Teatro Grassi di Milano

Lezione da Servillo

Torna in scena "Elvira", la lezione/spettacolo di Toni Servillo dedicata all'arte dell'attore, alla verosimiglianza e allo scavo interiore dei personaggi. Seguendo la scia di Louis Jouvet e Giorgio Strehler

Sentire applausi così caldi e prolungati alla fine della nuova fortunata impresa teatrale di Toni Servillo – Elvira, omaggio a Louis Jouvet nuovamente in scena a Milano al Teatro Grassi fino al 22 dicembre – con il testo di Brigitte Jaques tratto da Elvire Jouvet 40, è un chiaro segnale che anche questa volta l’attore e regista campano ha trovato […]

continua »
Giuliano Capecelatro
Viaggio a Berna/2

La danza dei muoni

Il genio, il mito, l'azzardo scientifico, il gioco a dadi con dio: le tracce di Einstein a Berna sono numerosissime. Ma riguardano più la vita dell'uomo che le teorie del genio. Se non fosse per i muoni...

Vorticosa danza dei muoni. Proiettili invisibili, lanciati ad una velocità prossima a quella della luce. Un fulmineo lampo rosso ne segnala la traiettoria. Cascami dello spazio; protoni che nel loro girovagare interstellare si sono disintegrati in particelle infinitesime. Bersagliano ogni angolo della terra. A miliardi si dissolvono prima di raggiungerla. In Svizzera, dalle vette alpine […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al Teatro Studio “E. Duse” di Roma

Il sogno del teatro

Francesca Caprioli firma e porta in scena l’adattamento teatrale de “La casa del sonno” di Jonathan Coe: “È un continente perduto”. Intenso, vibrante, autentico. Il progetto vince la menzione speciale del Premio di Produzione Carmelo Rocca 2018, premio indetto dall’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” con il contributo di SIAE e sarà presentato a Spoleto 61 completo di una seconda parte

Quello tra il sogno e il teatro è un legame antico, dalle crudeli manipolazioni in La vita è sogno di Calderón, al mortifero sonnambulismo di Lady Macbeth fino al recente Freud o l’interpretazione dei sogni di Stefano Massini. Finge, il teatro, allude e illude, come i sogni. Crea rebus di riferimenti scenografici, sonori e verbali […]

continua »
Flavia Ganzenua
Parole e ombre/16

Le cose che ho di lei

«Sono una femmina che va con altre femmine, che ne mangia e si fa mangiare il cuore, so di letti e lenzuola sfatti e so di nido e di latte. Nessuna fede è abbastanza larga o stretta, nessuna resiste tanto a lungo da lasciare il segno, un’aureola, intorno alle dita»

Fotografia di Lara Garofalo —– Ho gli occhi chiari di mia madre, il loro stesso colore, ma più distanti l’uno dall’altro, due fessure, e tenuti sempre giù, in basso, a scovare piste e tracce, a stanare passi e impronte, come affondano nel terreno e cedono via via alla stanchezza e alla resa, perché io sono […]

continua »