Trent'anni dall'Ottantanove/8
Diario di viaggio (in versi) nell'Europa del dopo-Muro, da Weimar a Buchenwald, in cerca di una spiegazione: «Volevano vedere di persona / Cogliere l’atmosfera del passaggio / Finché si era in tempo / Capite, c’era una storica necessità»
A Weimar arrivarono al tramonto Che pareva una città abbandonata Da tanto di quel tempo Era il luglio del Novanta Durante le ferie estive Lui ricercatore a contratto, lei insegnante O viceversa, ma questo che importa? Una coppia fra tante Sui trent’anni Ancora senza figli Di sinistra colta aggiornata E moderatamente conformista Se ne parlava […]
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In margine al film di Todd Phillips
Disturbante, violento, sgradevole, ritratto di un disagio diffuso: Joker è uno di quei film a proposito dei quali ognuno vuole dire la sua. Perché è quasi una favola che usa la storia del cinema (e dei fumetti) per creare empatia con il pubblico
Più che un film, Joker è diventato un caso. Un’esperienza. Disturbante, irresponsabile o perfino sgradevole per alcuni, straordinaria e convincente sotto ogni aspetto per altri. Questo film, ancora prima di essere concepito, è stato una sfida: partendo da un personaggio di un fumetto, con una storia indefinita alle spalle, analizza nel profondo le debolezze umane […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/8
Per capire il senso della caduta del Muro (e del comunismo) occorre riandare a quei frammenti di memoria nei quali la storia individuale assume un peso collettivo. Una memoria rotolata giù insieme alle pietre di Berlino
«Capitano… Mio capitano». Il primo ragazzo sale in piedi sul banco e pronuncia questo verso, stralcio di una poesia di Walt Witman. Poi un secondo lo imita. Poi un terzo. Poi l’intera classe che, infischiandosene della punizione che verrà, rende così omaggio al professore che ha insegnato a tutti loro la dignità della ribellione ed […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/7
Così come "La settimana enigmistica", anche il Muro di Berlino vanta innumerevoli imitazioni. E, per ogni mattone venuto giù in Germania, altri ne vengono ricostruiti continuamente, nel mondo
Il mio primo ricordo della Germania è legato a delle bellissime estati trascorse sulla spiaggia di Fano, nelle Marche. Allora sembrava – mi sembrava – che i turisti fossero solo di due nazionalità, italiani e non italiani. Poi, complice la vicinanza di ombrellone e una naturale propensione alla socializzazione dei miei genitori (non mia, per […]
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In margine a un libro di Viola Ardone
Dopo la Seconda Guerra l'Italia era un Paese solidale. Il Pci, per anni e con l'ostracismo palese dei governi e della Chiesa, organizzò un programma di ospitalità di bambini poveri che, per alcuni mesi o anni, riuscivano a mangiare e a crescere presso famiglie "ricche"
Adesso, in un Paese che si guarda con ostilità e sparge odio, sembra impossibile che sia potuto accadere questo fatto. Invece oltre settant’anni fa è successo che 70 mila bambini del Sud, poveri e devastati dalla guerra, venissero aiutati da altri italiani che li ripulirono, gli offrirono casa e un piatto di pasta, li fecero […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/6
Quando il Muro è crollato, c’ero da poco. Ero una persona migliore di adesso. Allora dovrei ritornare a quei primi mesi, se non a quei primi istanti. Quando il mondo si disvelava davanti agli occhi nella sua primigenia verità... Riflessioni di un poeta nato nel 1989
«Presto sarò chi sono», scrisse Caproni correggendo Borges (il verso è tratto da Sfarfallone, nel cuore del Franco cacciatore; l’argentino diceva, invece: «Pronto sabré quién soy»). Il 1989. Havel è stato arrestato a Praga, in gennaio, a causa di una manifestazione commemorativa per Jan Palach. Presto sarò chi sono, anch’io. Non sono ancora nato. Alla […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/5
Gli americani, di solito così restii ad appassionarsi per la politica estera, seguirono con grande partecipazione la caduta del Muro di Berlino. Come fosse la liberazione definitiva da un fantasma: quello del comunismo
Nel novembre del 1989 ero arrivata da meno di un anno negli Stati Uniti, quando la notizia della caduta del Muro di Berlino arrivò sugli schermi televisivi attraverso le voci e le immagini delle più importanti icone giornalistiche americane: Peter Jennings, Tom Brokaw, Dan Rather, Ted Koppel. Rappresentò per gli americani un cambiamento epocale, determinando […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/4
«L’inquadratura dall’alto mostrava due postazioni di guardia a ridosso del Muro, i sovietici da una parte, gli americani dall’altra. I soldati russi erano venuti fuori di corsa e si erano messi a inseguire qualcosa, una palla nera che schizzava irregolare»
Il rombo sordo, quasi un’esplosione soffocata, ci aveva colpito mentre eravamo davanti alla gabbia del panda Bao Bao: non faceva che grattarsi, si escoriava a morte, scarificando il pelo bianco e nero, indifferente ai visi contriti dei bambini tedeschi, che non amavano la purulenza di quelle piaghe. Per loro il panda era l’animale solare e […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/3
Protezione antifascista oppure emblema della tirannia comunista? O tutt’e due? Chi va a Berlino oggi cerca ancora una scheggia, una reliquia, una finta pepita per ricordare uno degli eventi più emblematici nella storia dell’umanità
Muri. Muri che dividono, che delimitano confini. Muri che tengono lontani i nemici. Muri che uniscono, che fanno sognare. Un muro fatto di verde, una siepe che “da tanta parte/ dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”: solo quando salii sino al Colle leopardiano dell’Infinito, capii che dall’altra parte si potevano vedere davvero spazi interminati, percepire silenzi […]
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Trent'anni dall'Ottantanove/2
Ricordo di una notte a Berlino Est, in viaggio verso L'Avana, negli anni Settanta. Il Muro comparve all'improvviso dietro una distesa di cavalli di frisia, contornato da un prato che sembrava un campo di calcio. E che ci difendeva dal suono scomposto di una pessima band rock
La prima volta che ho visto il Muro di Berlino è stata dall’altra parte, quella esterna, cioè dalla Germania Est. Era una notte buia a tempestosa e io viaggiavo con altri compagni, un gruppo di ragazzotti allegri e scherzosi, verso la calda Cuba passando per la fredda Berlino Est. Allora, eravamo negli Anni Settanta, non […]
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