L'Italia ai tempi del coronavirus
Dopo l'umanesimo terapeutico è cominciato il nostro "oltre virus": la scansione pubblica e privata di questi mesi difficilissimi è stata sempre in mano alla tv. E alla sua dittatura dei luoghi comuni. La domanda ora è: come ne usciremo?
Ci aggrapperemo sempre meno ai bollettini delle autorità sanitarie. Stempereremo l’ansia misurando le comparazioni tra contagiati e guariti. E vorremo vedere “picco”, “curva”, “distanziamento” riscattati dal lessico epidemiologico per tornare a denotare condizioni di pura ordinarietà. Diciamoci la verità, noi sopravvissuti al virus, siamo stanchi e sfibrati. Non reggiamo, pur non disconoscendone l’imperativo, questo isolamento […]
continua »
Il telefonino del magistrato
L'Italia di oggi è quella dei Luca Palamara dove impazza una mondanità sbarazzina (tra il salotto e la tv) che calpesta regole e morale. E la candida ammissioni delle "correnti" in magistratura è un ossimoro che offende la giustizia
Quel mattino di febbraio del 2004 con mia madre ci trovavamo in piazza Capo di Ferro. Mi era seduta accanto in un’aula un po’ solenne e le tenevo affettuosamente la mano. «Grande conoscitore dell’ordinamento e soprattutto delle norme processuali tanto civili quanto amministrative, egli con la sua probità intellettuale e la sua ferrea logica, rendeva […]
continua »
Cinema dal divano
Nel film “Il Buco", il regista spagnolo Galden Gaztelu-Urritia usa la metafora di una prigione scavata nel cuore della terra per descrivere la condizione di chi riesce a cambiare se stesso solo quando è costretto dal dolore
Il cielo non è più lo stesso: lo sappiamo ormai da tempo, e questa amara consapevolezza ci spinge verso un bivio dicotomico, l’accettazione o il rifiuto. Ci sforziamo di comprendere il senso della complessità metafisica che, in svariati modi, ci ha traslitterato in qualcosa di diverso. L’archè di tutte le domande legate all’immanente tangibilità potrebbe […]
continua »
Consigli per gli acquisti
La difficile educazione alla vita di Pierre Pachet, la parodia delle Metamorfosi di Kafka di Ian McEwan e i racconti fulminanti di Georgi Gospodinov. Tre prospettive diverse su un mondo sempre più difficile da capire
Straniero. «Da bambino mi annoiavo molto. Rivedo la mia infanzia da lunghi deserti di noia, impossibili da attraversare, il corpo abbandonato alle torture invisibili del tempo, dell’attesa dell’incomprensibile». Suo padre gli dice: «Se ti annoi, fatti una vita interiore». Da qui comincia tutto, nello splendido libro di Pierre Pachet, Autobiografia di mio padre (L’orma editore, […]
continua »
Una storia inedita
«Era il tredicesimo giorno che andava a lavoro senza busta paga, senza quei soldi messi alla rinfusa sotto il bancone, soldi in nero, quelli che decideva lui a seconda di come gli girava»
All’improvviso nella stanza arrivò il vuoto, uno spazio crudele. Quelle parole uscite di soppiatto, mentre era alla cassa per battere uno scontrino, lo sguardo cupo del titolare, la busta paga che arrivava ogni mese in ritardo, poggiata sul bancone laterale del negozio, quasi per caso. E lei doveva fare in fretta, accorgersene ma non dare […]
continua »
Una ballata del secolo breve
Anni Ottanta, nelle bancarelle dell'Argentina appena uscita dalla dittatura spunta un libro che raccoglie i reportage di un giornalista giovane e sconosciuto: Gabriel García Márquez. Con una predilezione tutta speciale per l'Italia...
Prologo. Ottobre 1983, l’Argentina emerge stremata e incredula dai terribili anni della dittatura. A Buenos Aires la primavera australe sboccia insieme a trepide speranze. La lunghissima Avenida Corrientes, la via dei teatri e delle librerie, torna a riempirsi di bancarelle che espongono cataste di volumi nuovi e usati. Tra le jacarandas in fiore, la folla […]
continua »
A cinquant'anni da Ungaretti /2
Mallarmé, Gòngora, poi Shakespeare, Racine, Blake: Giuseppe Ungaretti è stato anche un grande traduttore. Ha adeguato la sua vena creativa a quella degli autori, costruendo una sorta di paesaggio europeo della poesia
Il prossimo 2 giugno sarà senza dubbio la giornata di Giuseppe Ungaretti, e nel cinquantenario della morte non dovrà mancare una, peraltro modestissima, riflessione su una delle sue attività che potrà sembrare secondaria, quella di traduttore. In realtà non lo è affatto, secondaria, né alla luce di una disamina attenta della sua produzione nel suo […]
continua »
Cartolina dagli Usa
Prima le provocazioni contro le manifestazioni di protesta per l'omicidio di George Floyd, poi il bavaglio a Twitter colpevole di segnalare le sue menzogne. Più le elezioni di novembre si avvicinano, più Trump brucia l'America
È mattina presto di venerdì 29 maggio a Minneapolis. Con una rabbia pressoché incontenibile sono incollata al televisore guardando CNN che inquadra la polizia in tenuta da sommossa dopo gli attacchi e l’incendio di ieri a un precinct delle forze dell’ordine della città del Midwest. È in attesa di una nuova manifestazione contro l’uccisione di […]
continua »
A proposito di “L’anima o niente”
La raccolta poetica di Salvatore Ritrovato insegue lo spirito di Petrarca. Questa "filiazione” contribuisce a creare una crescente atmosfera di trascendenza dell’amore in cerca della “donna delle ricordanza”
Diceva John Donne che «i misteri dell’amore crescono nelle anime, e tuttavia il corpo è il suo libro». Una silloge che mette in campo i sentimenti, essendo lei stessa corpo (non soltanto nel senso di corpus poeticum), è destinata a mostrare le pieghe e l’ombra dell’anima quale autorivelazione del soggetto lirico. Per questo motivo appare […]
continua »
Una storia inedita
«C’è qualcosa di più triste? Pensai. Più triste di questi bambini travestiti che se vanno in giro, accompagnati da genitori stanchi, col piumino sopra al vestito delle favole? Al massimo un po’ sbottonato se non fa troppo freddo...»
Sbucava fuori solo il muso. Due grosse e lunghe mandibole verdi, aperte abbastanza da mostrare quelli che avrebbero dovuto richiamare alla mente dei denti grossi e spaventosi. Che di pauroso avevano davvero poco però. Neppure appuntiti erano, ma con le estremità arrotondate. Una lingua rosa scuro che usciva dalla bocca, sospesa a mezz’aria. Gli occhi […]
continua »