Gianni Cerasuolo
Italia-Germania 4-3/ Il Paese

Bombe e pallone

Cinquant'anni fa la partita del secolo a Messico '70. Che Italia era, quella che scese in piazza per la prima volta per il calcio? Era appena passato il Sessantotto, la politica era incerta, Piazza Fontana era insanguinata mentre si cantava Lucio Battisti. La prima parte di un'inchiesta in tre puntate

Quel giorno un bel po’ di famiglie erano preoccupate per i loro ragazzi. Come succede oggi a causa del Covid 19, i genitori non sapevano quando e come sarebbe ripresa la scuola, c’erano di mezzo scrutini ed esami, ma allora fu per via di uno sciopero infinito di docenti e personale delle sigle sindacali autonome. […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Philip Roth e Trump

Per capire che cosa sta succedendo negli Usa dopo l'assassinio di George Floyd, occorre rileggere "La macchia umana" di Philip Roth. Una premonizione su un Paese che non riesce a superare la macchia interiore del razzismo

«Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui». Nell’ora più buia e più rabbiosa del grande Paese americano, lasciamo parlare Philip Roth nel suo libro più buio e più rabbioso: La macchia umana, (“The human stain”).  Il romanzo – […]

continua »
Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

La guerra di twitter

La sfida fra Trump e twitter è una piccola cosa, forse, rispetto alla rabbia che brucia l'America dopo l'omicidio di George Floyd. Eppure è un conflitto che può cambiare radicalmente il mondo dei social media

«È stata una delle più grandi storie d’amore della politica americana e adesso rischia di naufragare». Esordisce così David Smith, corrispondente da Washington del Guardian, nell’articolo che descrive il rapporto simbiotico di Donald Trump e Twitter, arrivati ad un passo dal divorzio, dopo che Twitter ha segnalato come imprecisi e fuorvianti alcuni tweet presidenziali. La […]

continua »
Giuliano Capecelatro
Il mondo ai tempi del Coronavirus

Sanzionabile!

Storia di un viaggio mancato in Svizzera. Fra addetti all'immigrazione clandestina, Alpi prive di neve, bagagli che si perdono, taxi vuoti e, soprattutto, tutori della legge inflessibili. Fino alla scoperta di un nuovo mostro: la sanzionabilità

Sanzionabile. Alla fine di tutta questa storia bislacca di virus, respingimenti, Rappresentanti della Legge, che ognuno l’interpreta a modo suo, una valigia che rincorre nei cieli il proprietario e proprietario che dispera di ritrovarla, di un aeroporto mutilato, silente come un cimitero, anelli in sequenza di ordinaria follia da Coronavirus, l’unico lascito corposo e indelebile […]

continua »
Andrea Carraro
A proposito di "Chiodi storti"

Libertà bambina

Torna un illuminante romanzo/reportage di Nando Vitali sul disagio sociale a Napoli e il suo rapporto con libertà e creatività. Un anno di vita ricca e "pericolosa" con un gruppo di ragazzi di Ponticelli che seguono una scuola di scrittura

Chiodi storti, da Ponticelli a Napoli centrale, di Nando Vitali, riveduto, ristampato da Iod editore, dopo la prima uscita del 2009 con la Compagnia dei trovatori, non è un romanzo epico, drammatico, come lo sono i tre libri successivi che ha pubblicato lo scrittore napoletano – I morti non serbano rancore (Gaffi) e il successivo […]

continua »
Mariano Ragusa
L'Italia ai tempi del coronavirus

L’umanesimo terapeutico

Dopo l'umanesimo terapeutico è cominciato il nostro "oltre virus": la scansione pubblica e privata di questi mesi difficilissimi è stata sempre in mano alla tv. E alla sua dittatura dei luoghi comuni. La domanda ora è: come ne usciremo?

Ci aggrapperemo sempre meno ai bollettini delle autorità sanitarie. Stempereremo l’ansia misurando le comparazioni tra contagiati e guariti. E vorremo vedere “picco”, “curva”, “distanziamento” riscattati dal lessico epidemiologico per tornare a denotare condizioni di pura ordinarietà. Diciamoci la verità, noi sopravvissuti al virus, siamo stanchi e sfibrati. Non reggiamo, pur non disconoscendone l’imperativo, questo isolamento […]

continua »
Giuliano Compagno
Il telefonino del magistrato

Modello Palamara

L'Italia di oggi è quella dei Luca Palamara dove impazza una mondanità sbarazzina (tra il salotto e la tv) che calpesta regole e morale. E la candida ammissioni delle "correnti" in magistratura è un ossimoro che offende la giustizia

Quel mattino di febbraio del 2004 con mia madre ci trovavamo in piazza Capo di Ferro. Mi era seduta accanto in un’aula un po’ solenne e le tenevo affettuosamente la mano. «Grande conoscitore dell’ordinamento e soprattutto delle norme processuali tanto civili quanto amministrative, egli con la sua probità intellettuale e la sua ferrea logica, rendeva […]

continua »
Asia Vitullo
Cinema dal divano

Come uscire dal Buco

Nel film “Il Buco", il regista spagnolo Galden Gaztelu-Urritia usa la metafora di una prigione scavata nel cuore della terra per descrivere la condizione di chi riesce a cambiare se stesso solo quando è costretto dal dolore

Il cielo non è più lo stesso: lo sappiamo ormai da tempo, e questa amara consapevolezza ci spinge verso un bivio dicotomico, l’accettazione o il rifiuto. Ci sforziamo di comprendere il senso della complessità metafisica che, in svariati modi, ci ha traslitterato in qualcosa di diverso. L’archè di tutte le domande legate all’immanente tangibilità potrebbe […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

Il mondo a rovescio

La difficile educazione alla vita di Pierre Pachet, la parodia delle Metamorfosi di Kafka di Ian McEwan e i racconti fulminanti di Georgi Gospodinov. Tre prospettive diverse su un mondo sempre più difficile da capire

Straniero. «Da bambino mi annoiavo molto. Rivedo la mia infanzia da lunghi deserti di noia, impossibili da attraversare, il corpo abbandonato alle torture invisibili del tempo, dell’attesa dell’incomprensibile». Suo padre gli dice: «Se ti annoi, fatti una vita interiore». Da qui comincia tutto, nello splendido libro di Pierre Pachet, Autobiografia di mio padre (L’orma editore, […]

continua »
Alberto Sagna
Una storia inedita

Fantasmi

«Era il tredicesimo giorno che andava a lavoro senza busta paga, senza quei soldi messi alla rinfusa sotto il bancone, soldi in nero, quelli che decideva lui a seconda di come gli girava»

All’improvviso nella stanza arrivò il vuoto, uno spazio crudele. Quelle parole uscite di soppiatto, mentre era alla cassa per battere uno scontrino, lo sguardo cupo del titolare, la busta paga che arrivava ogni mese in ritardo, poggiata sul bancone laterale del negozio, quasi per caso. E lei doveva fare in fretta, accorgersene ma non dare […]

continua »