Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Il vaccino di Trump

«Un vaccino prima delle elezioni»: è l'illusione e la menzogna (cancellata da Twitter) di Trump che sta dando una valanga di soldi pubblici all'industria farmaceutica. Così il presidente Usa spera di mettere il Covid nelle urne. Con un annuncio a sorpresa che ribalti - a parole - la sua gestione disastrosa dell'emergenza sanitaria

Fake news: per l’ennesima volta, a sottolineare le menzogne del presidente è dovuto intervenire direttamente Twitter che ha cancellato un tweet di Trump che annunciava «il vaccino anti-Covid entro il 2020», classificato, appunto, come fake news. Mentre Facebook, con la stessa motivazione ha cancellato un post del presidente che affermava la raggiunta immunità dei bambini […]

continua »
Danilo Maestosi
Una mostra che sta girando l'Italia

Fotografare l’invisibile

Le fotografie che hanno vinto l'edizione 2020 del prestigioso World Press Photo esprimono una tendenza molto importante: quella di usare l'immagine - senza manipolarla - come uno strumento per spazzare l'oblio dalla realtà

Si è appena chiusa al PalaExpo di Roma la mostra che portava in passerella le foto premiate dalla fondazione World Press photo per il 2020. Una delle tante rassegne di qualità sabotate e scivolate via senza troppo risalto per le restrizioni e i rinvii imposti dalla pandemia. Ha senso parlarne ora a sipario calato? Sicuramente […]

continua »
Nicola Fano
A duecento anni dalla nascita dello scrittore

Artusi non è uno chef

Il sogno unitario di Pellegrino Artusi che vagheggiava una cucina capace di fondare una nuova identità italiana è completamente svanito. Oggi trionfa la filosofia dello chef: l'importante è impiattare

Almeno di nome, Pellegrino Artusi lo conoscono tutti: nato 200 anni fa, il 4 agosto del 1820, ha dedicato la sua vita all’edificazione di uno straordinario monumento all’identità italiana, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (pubblicato nel 1891). Che è molto, molto di più di un libro di ricette: è un trattato […]

continua »
Luca Fortis
Incontro con il critico Vittorio Urbani

Fare arte ad Amman

«La Giordania sta tra Iraq, Iran, Israele, cioè in un mondo instabile. Ma l’instabilità, che da un punto di vista geopolitico è un problema, diventa invece spesso una condizione fertile per gli artisti»: alla scoperta della nuova creatività nel Medio Oriente

Negli ultimi anni l’interesse per l’arte contemporanea mediorientale è cresciuto molto. Abbiamo parlato con Vittorio Urbani, curatore di arte contemporanea, per conoscere lo stato dell’arte in Giordania e in Libano. Vittorio Urbani è un curatore indipendente con una profonda conoscenza dell’arte mediorientale, ha vissuto per anni a Venezia e vive da pochi mesi a Napoli. […]

continua »
Gianni Cerasuolo
A proposito di “casomai avessi dimenticato”

Per non dimenticare

Matteo Cosenza, giornalista e anima inquieta della sinistra napoletana, ha raccolto in un libro riflessioni e ritratti che ruotano intorno all'identità partenopea. Che è fatta soprattutto di contraddizioni, da Eduardo a Giancarlo Siani

La sera, anzi la notte, quando le pagine del giornale erano chiuse e pronte per la stampa nella tipografia che era sotto di noi, spesso si rimaneva a chiacchierare, io e lui, nel suo bello studio di direttore. Ci raccontavamo le nostre storie di giornalisti di lungo corso, una vita spesa dentro le redazioni, frammenti […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Poesia del Fuoco

Salvatore Marradi ha riscritto liberamente i versi degli “oracoli caldaici” di Giuliano il Teurgo. Sono componimenti relativi al rito detto l’Opera del Fuoco, un’azione “teurgica” che consentiva ad alcuni uomini di evocare gli dei e di avvicinarsi a loro

Nel dodicesimo secolo dopo Cristo, nella Grecia bizantina, crogiolo di culture e riti mescolatisi come in un prodigioso mosaico, dai misteri d’oriente passati per la Grecia classica al neoplatonismo, ai trattati sui demoni come quelli del filosofo-monaco dignitario Michele Psello, vissuto circa un secolo prima, un uomo straordinario scrive questi e altri versi creando un […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Memoria di Marsé

Ricordo di Juan Marsé, lo scrittore catalano appena scomparso. Ricamando con la memoria storica del franchismo, aveva ricostruito una Spagna parallela nella quale la borghesia e il proletariato trovavano sempre un punto di incontro

Un paio di settimane fa, per l’esattezza il 18 luglio, è venuto a mancare, a ottantasette anni, Juan Marsé. Era l’ultimo esponente rimasto, insieme a Edoardo Mendoza, di tutta una generazione di scrittori – fra i quali il più noto Vázquez Montalbán – formatisi a Barcellona fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Nato nel 1933 […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
A proposito di “Terra Alta”

Cercas e Melchor

Javier Cercas confeziona un giallo venato di realismo che sembra un omaggio a "A sangue freddo" di Truman Capote. La storia di un soldato che si chiama Melchor, figlio di una prostituta catalana, che cerca a dipanare il bandolo di una strage assurda

Il soldato Melchor, così chiamato dalla madre (prostituta) in omaggio a Melchiorre, uno dei tre Re Magi, se ne sta tranquillo nel suo ufficio, «a cuocersi al fuoco lento della propria impazienza di finire il turno di notte» quando un collega lo chiama: ci sono due morti nella masseria degli Adell. Sì, si tratta della […]

continua »
Alberto Fraccacreta
A proposito de “La scuola del dono”

La battaglia di Affinati

Fabio Pierangeli dedica uno studio alla letteratura (e all'attività didattica) di Eraldo Affinati. Una voce fuori dal coro che ha continuato a mantener fede alla sua idea di narrativa come ermeneutica della vita

Concepire la letteratura come un’offerta di sé e degli altri non è prerogativa di tutti gli scrittori. Anzi. Spesso — in particolare: oggi — si tende a considerare la cosiddetta “opera” (il romanzo, la poesia, la pièce teatrale) come qualcosa che debba celebrare con contorti mezzi stilistici un io falsamente autoriale a metà tra il […]

continua »
Andrea Carraro
Diario di un incontro

Viaggio nel realismo

"San Michele aveva un gallo" è il film che meglio incarna il "realismo etico" dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani. Nei loro film c'è sempre un rapporto perfetto fra realtà e Storia per coniugare piacere estetico e senso critico

Alcune ragioni mi fanno sentire vicino il cinema dei fratelli Taviani, di cui ho rivisto di recente fra gli altri San Michele aveva un gallo (1972), forse il loro capolavoro, dove ritroviamo molti dei loro peculiari motivi di ispirazione: la grande letteratura (il film è ispirato a un racconto di Tolstoj – Il divino e […]

continua »