Giuliano Compagno
Il festival "Orizzonti verticali"

Le parole che restano

Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari hanno inaugurato la loro rassegna di culture teatrali con uno spettacolo-performance ispirato alle pagine "perdute" nei giorni della chiusura per il Covid. Un modo per consegnare la parola al tempo

L’Ottava edizione del festival di cultura teatrale Orizzonti Verticali, la più incerta e la più difficile che si potesse immaginare, resta nel solco delle ultime cinque e in un certo senso ci gira intorno. Si perdono quelle definizioni che nel recente vissuto della scena italiana erano state abusate, e spesso riprese dal “terzo linguaggio di […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
L'Italia ai tempi del coronavirus

No, non è andato tutto bene

Doveva essere l'apoteosi della solidarietà e della sobrietà. Il tempo dell'orgoglio nazionale e del grazie a medici e infermieri. E invece ci siamo ritrovati intruppati nelle discoteche e nelle movide. Neanche la Botticelli/Ferragni ha compiuto il miracolo

Ve li ricordate i brindisi da palazzo a palazzo, i canti con l’anima patriottica e gli occhi lucidi affacciati alle finestre, le tammurriate con i musicisti sul terrazzo in cima al caseggiato e gli altri a ballare sui balconi? E i flash mob a mezzogiorno, gli applausi per ringraziare chi stava lottando per noi negli […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dagli Usa

Perduta America

Da un lato, le grida sguaiate della convention repubblicana, dall'altra, i sette colpi della polizia alle spalle di Jacob Blake: questa non è più l'America delle opportunità e delle libertà, delle contraddizioni e delle idee. Ma è di fronte a questo scempio che si sta andando alle elezioni

In questi ultimi tempi mi sono sorpresa più volte a guardare l’America, questo paese che amo, con profondo dolore, con occhi che non mi appartenevano, a ricevere quelle che non potrei che definire “pugnalate di enorme tristezza”. Sono fendenti che vanno a colpire con ferocia proprio il cuore di quell’immaginario collettivo che ha incarnato per […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

Storie con mistero

Andrew Sean Greer e il perenne razzismo d'America; John Mortimer e i matrimoni sbagliati e Michele Navarra e la balentìa barbaricina: tre storie gialle sui misteri delle passioni (e degli amori)

Il lato nascosto. Lo hanno detto e scritto tutti: la famiglia può essere un groviglio di segreti, inattesi turbamenti, reticenze che si fanno veleno sottile, scelte da compiere ma rimandate ad infinitum. Andrew Sean Greer ne La storia di un matrimonio (Adelphi, 224 pg., 11 euro) narra l’America del 1953, che crede di essersi definitivamente […]

continua »
Luca Fortis
Il nuovo dramma mediorientale

La colonia libanese

La terribile esplosione al porto di Beirut ha scoperchiato una situazione da tempo insostenibile. Con la società civile sempre più schierata contro una politica corrotta e settaria. E l'Iran, dietro le quinte, che spera di controllare il caos

Il Libano è precipitato da un anno a questa parte nella peggiore crisi dalla fine della guerra civile. L’esplosione che ha devastato il porto e i quartieri che dal centro di Beirut vanno a nord della città non è che l’ultimo atto di una crisi scoppiata l’autunno scorso con l’esplosione delle proteste della società civile […]

continua »
Roberto Verrastro
A proposito di “Unwanted”

Razzismi d’America

La storica italoamericana Maddalena Marinari ha studiato le politiche restrittive negli Usa contro l'immigrazione di italiani e ebrei dal 1882 in avanti. E, tra l'altro, ha dimostrato come Trump su questo tema abbia fatto fare all'America un salto indietro di oltre un secolo

Il democratico Thomas Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti dal 1913 al 1921, osservò nel 1902, nel quinto volume della sua Storia del popolo americano, che all’epoca stava approdando oltreoceano «la classe più diseredata dell’Italia del Sud», italiani talmente privi di capacità e di spiccata intelligenza che «i cinesi erano da rimpiangere». Wilson enfatizzava il suo […]

continua »
Sergio Buttiglieri
Visto al Festival dei Due Mondi

Orfeo in piazza

Pier Luigi Pizzi ha allestito un bellissimo "Orfeo" di Monteverdi davanti al Duomo di Spoleto, sistemando l'inferno dentro al teatro Caio Melisso. Una grande invenzione registica per adattare lo spettacolo alle esigenze di sicurezza dettate dal Covid

L’atmosfera timbrica di questo magnifico Orfeo di Claudio Monteverdi, in qualche modo padre del recitar cantando, che ha inaugurato l’ultima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto curata da Giorgio Ferrara, ed eseguita dall’Accademia Bizantina, diretta in maniera esemplare da Ottavio Dantone, probabilmente si avvicina a produrre un’emozione simile a quella che il Monteverdi […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Buon senso democratico

Mentre Trump boicotta le poste per alterare il voto di novembre, i Democratici incoronano Biden e Kamala Harris al termine di una convention all'insegna della sobrietà. Chiusa da uno slogan quant'altri mai azzeccato: «Usciamo da questa “Season of darkness”»

Di necessità virtù.  Potrebbe essere lo slogan della Convention nazionale del partito democratico che si è tenuta al Wisconsin Center a Milwaukee, in Wisconsin dal 17 al 20 agosto. Dopo essere stata spostata dal mese di luglio e ridotta nel numero a causa del coronavirus, ha avuto un formato differente da quello solito, sia per […]

continua »
Nicola Fano
Analisi di un mito negativo

Contro Cesare Romiti

Lo storico amministratore delegato della Fiat ha avuto molte responsabilità nella decadenza della società e della cultura italiane dagli anni Ottanta in poi. Non serve nasconderselo per celebrarne la morte: il suo nome resterà legato alle pessime scelte che fece. Vediamone qualcuna

Non è mancare di rispetto a chi è appena scomparso (Cesare Romiti a 97 anni) se non ci si unisce al coro di chi gli confeziona enfatici elogi funebri. Cesare Romiti, che ha segnato di sé il secondo Novecento italiano, ha contribuito a fare questo nostro Paese peggiore: ossia conflittuale, ignorante, attento solo al primato […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Favolacce"

La favola e la colpa

Il film di Damiano e Fabio D’Innocenzo racconta un paese in crisi, dove i grandi non sanno crescere e i piccoli non possono farlo. Una storia da raccontare a chi adulto non è, non vuole diventarlo o comunque non sa come si fa ad esserlo

Favolacce è il film che avremmo voluto vedere, necessario e spietato fin dalle prime inquadrature.  Ci racconta la realtà in cui viviamo e con la quale ogni giorno evitiamo di fare i conti, perché in fondo è una realtà che vogliamo credere prodotta dall’immaginario, collettivo e privato, il posto appunto lontano e presente delle favole, […]

continua »