Pier Mario Fasanotti
A proposito di “Uno specchio lontano”

Peste e castigo

La storica americana Barbara Tuchman ha ricostruito la storia della peste nel Trecento. Un catalogo di orrori, terrore e ignoranza nel quale la natura sembra sempre sul punto di voler distruggere l'umanità

Dato che siamo in tempo di pandemia, quel che di analogo successe in passato acquista una grande importanza. Così si scoprono impressionanti analogie sul piano umano, sociale ed economico. 1347: anno della morte nera, così venne chiamata la peste che invase l’Europa salvo poi abbandonare il continente, che disordinatamente cercava rimedi, come una tempesta che […]

continua »
Daniela Matronola
A proposito di “Eccitare l'abisso"

Catturare le ombre

Siamo nella stessa condizione di Enea che nell'Ade non riuscì ad abbracciare l'ombra del padre Anchise: Roberto Masi offre uno spaccato della società (e dei suoi comportamenti) mettendo in relazione arte e filosofia

Eccitare l’abisso (Homo Scrivens, 150 pagine, 15 euro) – un titolo singolare per un libro unico scritto da Roberto Masi, narratore da Calenzano, che qui si cimenta con un formato letterario di nobile lignaggio, il saggio filosofico con forte impronta personale. È l’essai del “persiano” Montesquieu, ed è il personal essay di quel volpone di […]

continua »
Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

La netflix francese

France Télévision, la tv pubblica francese, lancia un canale interamente dedicato al teatro, alla musica e a tutto lo spettacolo dal vivo. Un investimento da 5 milioni di euro. Si chiama Culturebox e chiuderà quando le sale riapriranno. Insomma, proprio ciò che in Italia di dice di voler fare. A parole...

France Télévision, la tv pubblica francese, lancia sul digitale terrestre Culturebox, un canale temporaneo di spettacoli dal vivo a sostegno della cultura in questi tempi di teatri e sale da concerto chiusi. Per realizzarlo, France tv ha stanziato 5 milioni di euro per i diritti televisivi, il costo degli studi e dei mezzi di produzione. […]

continua »
Nadia Tarantini
Su “L’acqua del lago non è mai dolce”

Nel lago della storia

Il nuovo romanzo di Giulia Caminito racconta con grande potenza narrativa le vicende di Gaia e sua madre: uno spaccato avvincente del mondo adolescenziale (e del suo rapporto con la storia dei nostri difficili anni)

Storia di laghi di leggende di asprezze e audacie – storia di fanciullezze adolescenze progetti e delusioni. Tanto dolore e insieme vitalità, e la corrente sotterranea e poi esplicita della rabbia – la più negata delle emozioni. Perché non sta bene perché è meglio di no, perché fa male a te e agli altri ma […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Sciascia e Stendhal

Nell'elogio di Stendhal fatto da Sciascia lungo tutto il corso della sua vita c'è la passione per uno scrittore che mescolava narrativa e saggistica, spesso anche “inventando” quel che voleva far credere vero...

In occasione del centenario della nascita, avvenuta a Racalmuto l’8 gennaio 1921, di Leonardo Sciascia si è scritto un po’ di tutto, con particolare riferimento non solo alla sua opera, ma anche alla sua passione civile e politica. Come sempre, si è molto insistito sui concetti di mafia e antimafia (nonché su quello di “professionisti […]

continua »
Sara Serenelli
A proposito de "Il quaderno di Kavafis"

Il Drago e il profeta

Marco Alloni propone un romanzo sospeso tra cultura italiana e storia egiziana nel quale il passato si mescola al futuro. Inseguendo i sogni e i fantasmi di ieri si capisce che solo l'utopia ci salverà dal Drago del capitalismo

«Che essere uomini significa prima di tutto sapere sperare» (p. 53). È questo il memento e assieme l’esortazione che Marco Alloni rivolge ai suoi lettori ne Il quaderno di Kavafis (Jouvence, Milano, 2020, pp. 432), un libro formidabile che spinge a ripensare il presente e le sue più complesse implicazioni a partire dalla proiezione in […]

continua »
Paolo Petroni
Visto su Rai5

Bernhard e gli eroi

Roberto Andò porta in scena "Piazza degli Eroi" di Thomas Bernhard, con Imma Villa e Renato Carpentieri. Uno straordinario testo dedicato alle macerie del Novecento, un secolo travolto dalla insipienza dei suoi protagonisti

Dalla adiacente Piazza degli Eroi arrivano grida che disturbano vita e sonno della famiglia Schuster, e non si sa bene se siano nuove o l’eco indimenticabile, insopprimibile di quelle di Hitler e la folla che lo acclamava 50 anni prima, nel 1938, quando proprio da lì, il giorno dell’Anschluss, proclamò l’annessione dell’Austria alla Germania nazista. […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

I dimenticati d’America

Vengono da tutta l'America centrale e sono diretti alla frontiera con gli Usa, dove sperano che l'arrivo di Biden cambi le cose. Oppure sono gli immigrati criminalizzati e deportati. Il nuovo presidente ha un'emergenza in più da affrontare...

Dal cortile, che non frequento da anni, viene un rumore confuso, qualcosa che risuona come preghiera e rabbia, grida e ossa spezzate. La mia camera è confortevole e non manca di nulla. Dico: lo spazio sorvegliato in cui siamo auto-reclusi da quasi un anno per il terrore del morbo e del contagio, sordi e ciechi […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Consigli per gli acquisti

I corti di Tabucchi

Dai racconti immaginifici di Antonio Tabucchi (raccolti da Paolo Di Paolo) al “gulag delle anime" raccontato da Jean-Paul Dubois fino ai ricordi perduti della scrittrice americana Shirley Jackson

Brevità. Antonio Tabucchi è stato uno dei più apprezzati scrittori dell’ultimo Novecento (è morto nel 2012). Di lui, pisano ma fortemente legato alla Lisbona di Fernando Pessoa, parla Paolo Di Paolo, narratore tra i più valenti di oggi. Questi raccoglie alcuni suoi racconti nel libero intitolato Che ore sono da voi?, Feltrinelli, 247 pg., 17 […]

continua »
Attilio Del Giudice
Un racconto di gelosia

Vite diverse

«Arturo era un tipo geloso e s’era fissato che io ci mettevo le corne con Duilio, il falegname, che teneva la poteca vicino casa nostra. Ogni giorno usciva in mezzo il discorso su questo Duilio...»

Non ero tanto bella, però mi piaceva ballare e nella balera ci andavo il martedì che la padrona mi faceva smontare alle quattro e mezza. Là conoscetti Arturo, che non sapeva ballare, allora io ci imparai i primi passi. Lui voleva fare le schifezze con me, ma io non volevo perché all’epoca non si facevano […]

continua »