Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Il quaderno, i prodigi

Una misteriosa poesia di Maria Luisa Spaziani ci parla di un fiore che si rivela tra le pagine di un quaderno. Un fiore che forse è la Poesia stessa, che ritorna da un foglio bianco per librarsi verso l’eterno

Un piccolo prodigio, quotidiano e misterioso come una delle rare metamorfosi che la poesia da sempre, a volte, sa far splendere. Mistero: un fiore bianco e giallo (una primula, o certo un fiore piccolo, non un bulbo) che appare, seccato e eternato tra le pagine di un quaderno, come a volte ci accade con un libro: aprendo un volume dopo tanti anni vi ho trovato, e non sono il solo, un fiore essiccato, e vivo. Ma non è detto che la mia interpretazione di questi versi sia esatta: il fiore forse è nato dalla penna di chi scriveva sul quaderno, non è fisicamente presente, ma suscitato.
Certo il foglio di quaderno «bianco come un paese nevicato», è la culla del prodigio, da cui nasce il fiore, la poesia. E il poeta, dalla pagina bianca non come il nulla, ma come un paese ammantato di neve, rinasce con quel fiore, e sale, dal foglio di quaderno, per lo stelo altissimo, verso l’infinito. Poesia misteriosa, magica di Maria Luisa Spaziani, presente nelle sue opere edite da Mondadori, e ora nell’apprezzabile antologia Costellazione parallela. Poetesse italiane del Novecento (Vallecchi editore) a cura di Isabella Leardini, poetessa di intensa e drammatica tensione.

La radice di un fiore bianco e giallo
stranamente ramifica nel cuore.
La rugiada vi piange i suoi cristalli
verdi e pesanti come perle antiche.

È nato dentro un foglio di quaderno
bianco come un paese nevicato.
Io rinasco con lui, splende il passato
su per lo stelo altissimo, in eterno.

Maria Luisa Spaziani
Da Costellazione parallela. Poetesse italiane del Novecento, Vallecchi editore

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