Diario di una spettatrice
Il Polanski/Vanzina
Il nuovo film di Roman Polanski è una "boiata pazzesca". Una commedia scombinata sulle vacanze di un gruppo di vip. Ma, su questo terreno, sono meglio i Vanzina...
Lo dico con le parole del ragionier Fantozzi: il nuovo film di Roman Polanski, The Palace è una boiata pazzesca. E ovviamente la corazzata Potaëmkin non c’entra niente, come niente c’entra, purtroppo, il trailer accattivante che lascia intravedere allo spettatore fiducioso una pellicola grottescamente tranchante sugli usi e malcostumi del mondo paradossale in cui viviamo.
Polanski è fra i registi che più amo ma stavolta firma inspiegabilmente qualcosa che mi appare privo di senso e per di più noioso. Noiosa e déjà vue è la storia del Capodanno 2000 (arridàtece Neri Parenti e i Vanzina) ambientata nel lusso e negli eccessi del Palace Hotel di Gstaad, noiosi e prevedibili i dialoghi, senza guizzi persino la regia che si impantana in situazioni di bruttezza imbarazzante (come la scena finale del cagnolino che monta il pinguino). E a far decollare la pellicola a niente valgono le presenze delle star ridotte a caricature di se stesse (l’ex porno divo Luca Barbareschi, l’affarista disperato Mickey Rourke, la marchesa Fanny Ardant con cane incontinente), introdotte in una sequenza di situazioni improbabili – tra donne con visi felini a forza di ritocchi, modelle ubriache e trafficanti russi che assistono attoniti all’arrivo di Putin al Cremlino – che inducono lo spettatore a sonnecchiare annoiato in attesa di un colpo di scena che non arriva, una svolta narrativa, qualsiasi cosa che spieghi perché Polanski ha voluto girare questo film.
I critici benevoli, dopo averlo visto alla Mostra del cinema di Venezia, hanno commentato che a Polanski si addicono i drammi più che la farsa grottesca. Vero. Ma purtroppo non è un film che mantiene neanche lontanamente ciò che promette, se quello era l’intento. Dunque la “boiata pazzesca” del ragionier Fantozzi stavolta ci sta.