Al Circo Massimo di Roma
Voci per ricominciare
Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, star della lirica mondiale e coppia glamour del momento, hanno reso omaggio a Roma con un bel recital operistico nella rassegna estiva del Teatro dell’Opera
È approdata a Roma, in questi primi giorni di Agosto, la coppia più glamour e osservata della lirica. Compagni nella vita e sulla scena, Anna Netrebko e Yusif Eyvazov hanno scelto il nostro paese per inaugurare la ripresa (anche se parziale) delle loro attività musicali. In queste settimane, i due artisti si stanno dedicando a un grand tour operistico, che ha toccato prima Napoli, con una Tosca in forma semi-scenica il 23 e il 26 luglio scorsi, poi Verona, in cui hanno eseguito un concerto all’Arena il 1° agosto, e che si concluderà a Palermo il 12 agosto con un recital al Teatro di Verdura. È la loro prima tournée tutta italiana, quattro tappe per abbracciare idealmente tutta la penisola e far risorgere la grande musica dopo i tristi mesi di silenzio causati dall’emergenza sanitaria. I programmi di sala, in gran parte simili, includono alcuni loro cavalli di battaglia, scelti appositamente per esaltare il loro indubbio talento drammatico e omaggiare al tempo stesso i titoli operistici che hanno segnato la loro storia. Il soprano russo e il tenore azero, 48 anni lei e 43 lui, sono apparsi in ottima forma al loro appuntamento nella capitale, confermandosi una coppia dalla straordinaria forza interpretativa e dalla perfetta tecnica del canto. D’altra parte, queste due recite (la replica è prevista per domenica 9 agosto) si tengono in una città e in un teatro particolarmente cari ai due interpreti, visto che proprio sul palco del Costanzi si sono conosciuti, nel 2014, in occasione di una Manon Lescaut diretta dal Maestro Riccardo Muti.
Nelle intenzioni del sovrintendente Carlo Fuortes che l’ha voluto, il recital ha mirato a lanciare un segnale di speranza e di fiducia per la difficile ripartenza del settore operistico dopo la fase più acuta della pandemia. Il programma si è incentrato sul repertorio operistico tardo-ottocentesco, su cui Anna Netrebko si è specializzata negli ultimi anni, dopo aver a lungo frequentato ruoli belcantistici. Intitolato Omaggio a Roma,lo spettacolo ha concessogrande spazio a due titoli intimamente legati alla città eterna, come Tosca di Giacomo Puccini e Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, che proprio al Costanzi debuttarono rispettivamente nel 1900 e nel 1890. A questi si sono accompagnati brani meno immediati, come le due arie solistiche da Adriana Lecouvreur e L’Arlesiana di Francesco Cilea, e due pezzi meravigliosamente esaltati dalla cornice notturna, il duetto Già nella notte densa dall’Otello di Giuseppe Verdi e il Canto alla luna dalla Rusalka di Antonín Dvořák. Non sono mancate, infine, alcune pagine sinfoniche eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Jader Bargamini, che sono risultate intense e coinvolgenti nonostante il distanziamento tra gli strumenti imposto dalle attuali norme sanitarie. Particolarmente apprezzate sono state l’Ouverture da Ruslan i Ljudmila di Michail Glinka, opera russa molto amata dalla coppia di cantanti, e la Sinfonia del Nabucco in apertura del concerto, che con il suo riecheggiare le note patriottiche del Va Pensiero è valsa come un commosso tributo al nostro paese duramente colpito dal covid-19.
Numerosi sono stati gli spettatori accorsi al Circo Massimo per festeggiare il ritorno a Roma di questi due grandi artisti dopo più di sei anni di assenza, e il recital, secondo tutte le aspettative, ha riscosso grande apprezzamento nel pubblico in sala. Una vera ovazione ha acclamato Anna Netrebko, star ormai indiscussa della lirica mondiale, che come in tutti i suoi concertiè riuscita a imprimere potenza teatrale alle arie anche al di fuori del loro contesto scenico, dimostrando a pieno il suo grande temperamento drammaturgico. Un colpo di genio è stata, ad esempio, la sua interpretazione del duetto dal primo atto della Tosca quando, in assenza di una scenografia che ricreasse l’ambiente, il soprano ha realisticamente sostituto il quadro della Maddalena che suscita la gelosa del suo personaggio con un’ipotetica donna del pubblico che avrebbe messo gli occhi addosso a suo marito. Se l’attenzione è stata soprattutto per lei, il marito Yusif Eyvazov non è però apparso da meno per tecnica vocale e doti interpretative. Il tenore, che si è perfezionato in Italia con Franco Corelli e Ghena Dimitrova e parla un ottimo italiano, appare ormai lontanissimo da quel giovane artista in ascesa che fu scoperto da Riccardo Muti sei anni fa. Eyvazov è apparso pienamente a suo agio nei ruoli tenorili drammatici di Otello, Cavaradossi, Turiddu, e Chenier, prestando loro una generosa potenza di fiato e ricche sfumature espressive. I cantanti sono apparsi particolarmente affiatati nei tre duetti d’amore in programma, e la grande intesa professionale e personale tra i due artisti si è spontaneamente allargata al direttore, all’orchestra e agli spettatori, riuscendo a ricreare un’atmosfera di condivisione intensa e gioiosa, che è stata particolarmente apprezzata dopo tanti mesi di distanziamento forzato.
Seguito generosamente da tre bis, il recital si è chiuso sulle note del Nessun dorma pucciniano, che con il suo fiducioso annuncio di un’alba vittoriosa dopo una notte tormentata appare un auspicio di grande speranza per la ripartenza del Teatro Costanzi e di tutta la lirica italiana.