Roberto Mussapi
Every beat of my life

All’autunnorosata

Si leva dal dolore, dalla “Bellezza, duro flagello”, da un cuore che è “un palazzo guastato dalla calca” l’invocazione contenuta in questi versi di Charles Baudelaire. Una scena d’amore ferito, respinto, che solo lui può creare

Un bel cielo d’autunno, chiaro e rosa, stagione mite, colori dolci non infuocati: dovrebbe placarlo lei, autunnorosata. Ma le labbra di lui sono tristi e il ricordo è fango amaro. Scena d’amore che solo Baudelaire può creare, amore cercato, respinto dalle ferite, unghie denti di donna che hanno lasciato la ferita aperta, non cicatrizzata.
La mano di lei scivola invano sul petto di lui in deliquio, il suo cuore è un palazzo guastato dalla calca, ma l’invocazione, come sempre in Baudelaire, l’invocazione sale, si leva dal dolore, si leva: Bellezza, duro flagello delle anime, con i tuoi occhi di fuoco brucia i miei brandelli, rigenerami nell’ardore!

Conversazione

Tu sei un bel cielo d’autunno chiaro e rosa,

ma la tristezza in me sale come un mare

e lascia rifluendo sulle mie labbra tristi

il ricordo cocente del suo fango amaro.

Invano la tua mano scivola sul mio petto in deliquio,

quello che cerchi è un luogo saccheggiato,

dalle unghie e i denti feroci della donna:

non cercare il mio cuore, le bestie l’han mangiato.

Il mio cuore è un palazzo guastato dalla calca,

dove ci si ubriaca, ammazza e azzuffa…

Fluttua dal tuo seno nudo un profumo…

Bellezza, duro flagello delle anime, lo vuoi!

Coi tuoi occhi di fuoco, splendenti come feste,

brucia i brandelli che le bestie han risparmiato!

Charles Baudelaire

In Tu metteresti l’universo intero, Salani, traduzione di Roberto Mussapi 

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