Velia Majo
Un maestro scomparso

I ricordi di Christo

«Mi piace il mondo reale. Sentire il freddo, il caldo, l’umidità. Molta gente ha perso il senso delle cose reali». Un'intervista inedita a Christo - l'eclettico artista scomparso pochi giorni fa - realizzata nel 2015

L’appuntamento era alle cinque e mezzo di pomeriggio nella sua casa-studio a Canal Street, a Sud di Manhattan, a New York. Era il 4 giugno 2015 quando, dopo un po’ di tempo che provavo a contattarlo tramite il suo staff , riuscii ad avere l’appuntamento. Il suo assistente, Antonio, mi fece entrare al primo piano in un salottino. Sentii subito un “profumo di donna”. Antonio mi disse che era il profumo che usava la moglie Jeanne Claude (scomparsa nel 2009) e che Christo (l’artista bulgaro scomparso lo scorso 31 maggio a New York) continuava a comprare dopo la morte della moglie e a spruzzare in casa. Lo vidi sbucare da una parete divisoria con molta voglia di raccontare con il suo genuino entusiasmo che lo caratterizzava, per illustrarmi il suo progetto che si stava preparando a realizzare in Italia sul lago d’Iseo. Gli chiesi quale fosse il profumo usato da Jeanne Claude. Non capì subito e Christo pazientemente lo scrisse su un foglio, che ancora conservo, con una matita colorata, “Angel di Thierry Mugler”. Mi fece scegliere tra due libri: ne scelsi uno con foto in bianco e nero Christo e Jeanne Claude in/out studio sui primi anni vissuti a New York. 

Gli chiesi, quasi per gioco, se fosse possibile lavorare a The Floating Piers. Mi rispose che si trattava di stare in piedi per diverse ore ai bordi della passerella ed assistere dando informazioni ai visitatori. Accettai senza esitare. Così l’anno successivo, per ben quattordici giorni, mi ritrovai, indossando la divisa disegnata da Christo stesso, sulla passerella gialla, anzi color “dalia” come diceva Jeanne Claude, di The Floating Piers.

A fine turno, all’una di notte, alla chiusura della passerella, mi toglievo le scarpe e percorrevo quasi un chilometro “barefoot” a piedi nudi, la passerella, per sentire meglio il movimento dell’acqua del lago, come Christo suggeriva di fare. Quello che segue è il resoconto di quella chiacchiera con Christo, un pomeriggio di giugno 2015, nel suo studio a New York.

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Lasciatasi alle spalle la chiassosa e colorata Canal Street nel quartiere di Chinatown a sud di Manhattan, a New York, percorrendo pochi isolati ci si addentra in una strada più tranquilla del quartiere SoHo. È qui che Christo Vladimirov Yavacheff, artista di fama internazionale, vive da quando è arrivato molti anni fa negli Stati Uniti. «Vivo in questo building da cinquant’anni da quando sono scappato dalla Bulgaria. Sono stato prima in Austria, Svizzera e Francia poi nel ‘64 sono arrivato a New York, a Manhattan. All’inizio mia moglie Jeanne-Claude (con la quale ha realizzato tutti i suoi progetti, fino alla scomparsa di lei nel 2009, ndr) ed io affittavamo la parte superiore del palazzo, quello che ora è il mio studio e nel ‘73 lo abbiamo comprato. Ci vivo con mio nipote Vladimir che è figlio di mio fratello maggiore e Jonathan è il nipote di Jeanne-Claude, questi due ragazzi lavorano per noi ormai da circa venti anni».

Sulle pareti nel suo living room al primo piano dove incontra galleristi, ingegneri, architetti, avvocati, direttori di diversi musei del mondo, ci sono disegni dei progetti a cui sta lavorando, negli Emirati Arabi, in Colorado e custodito nel plexiglass c’è il primo disegno realizzato per The Floating Piers l’ultimo progetto che verrà realizzato nel giugno di 2016 sul lago d’Iseo.Si tratta di un’installazione che si sviluppa a pelo d’acqua seguendo il movimento delle onde.Un percorso di tre chilometri, composto da pontili larghi sedici metri ed alti 50 centimetri, che collegherà Sulzano a Monte Isola e all’Isola di San Paolo, dove nel sedicesimo secolo vi era  un monastero, ma ora appartiena alla famiglia Beretta. «Quando si camminerà sul pontile, le persone sentiranno l’acqua. Non potendo decidere e scegliere il materiale in studio, quantomeno le proporzioni, il sopralluogo del settembre dello scorso anno, è stato fatto in gran segreto – continua Christo – nessuno sapeva di questo progetto, grazie anche all’aiuto di Germano Celant mio amico da tanti anni ed ora project director di The Floating Piers. Ho scelto il lago d’Iseo perchè ha la più grande isola lacustre d’Europa e sarà possibile vedere l’installazione dalla strada che costeggia il lago. Abbiamo avuto il permesso dal sindaco di Monte Isola Fiorello Furla, dal sindaco di Sulzano Paola Pezzotti, dagli abitanti del lago e dalla famiglia Beretta proprietaria dell’Isola di San Paolo. Le mie installazione coprono solitamente due settimane, ma per The Floating Piers saranno tre weekend.  Attraverserà il solstizio d’estate quando le giornate sono molto lunghe e la luce è più intensa, così il giallo cangiante del tessuto, con i riflessi della luce diventerà oro».

In realtà in Italia Christo ha già portato la sua arte nel ‘68 quando incartò la fontana e la torre medievale a Spoleto Drapped Fountain and Drapped Medieval Tower, poi a Milano il monumento a Vittorio Emanuele a Piazza Duomo nel ’70 Wrapped Monuments e a Roma nel ‘74  le Mura Aureliane the Wall-wrapped Roman Wall in Rome.

«Torno in Italia entusiasta, amo la bellezza delle sue città d’arte e il suo cibo. Non a caso, quando sono a New York il mio ristorante preferito è Cipriani a West Broadway dove non posso farmi mancare i miei “scampi alla griglia”. I progettisti calcolano un afflusso di 17 mila persone al giorno, pari a 283.000 visitatori per l’intero evento, vi sarà una cabina di regia in seno alla comunità montana del Sebino». Ma non sempre le cose sono state facili: «In 50 anni abbiamo realizzato ventidue progetti e ce ne siamo visti rifiutare ventisette. Jeanne-Claude e io abbiamo sempre lavorato simultaneamente a due o tre progetti alla volta, perché non eravamo mai sicuri di quando avremmo avuto il permesso, ma una volta avuto, continuavamo a lavorare ad uno solo. Lavoro nel mio studio 15 ore al giorno, ed è il luogo dove mi sento veramente felice – confessa Christo – non ho assistenti, lavoro in piedi o in ginocchio, facendo anche su e giù per le scale».

Christo continua a firmare i suoi progetti “Christo e Jeanne-Claude”: «Jeanne-Claude è sempre con me, una donna piena di energia, continuo a comprare il suo profumo preferito. Siamo nati lo stesso giorno, il 13 giugno (ha da poco compiuto ottant’anni, ndr) sotto il segno dei gemelli: significa che ci sono due Christo e due Jeanne-Claude, un vero e proprio ménage à quatre! Con lei parlavo francese era la sua lingua madre (Jeanne-Claude è nata in Marocco) ma la verità è che l’ho imparato a letto, dans le lit».

«Ho solo undici mesi per fare disegni del Lago d’Iseo fino ad ora ne ho realizzati sette», dice ancora. The Floating Piers verrà finanziato dalla vendita dei disegni preparatori che Christo realizza prima di ogni installazione.

L’artista non ama rispondere a domande di politica e di religione. Anche se il suo nome è Christo e ci farà camminare sull’acqua? «Nella mia lingua la C di Christo – ci tiene a precisare – ha un suono guttutale e in Bulgaria è un nome molto comune. Non ha niente a che fare con la religione!». Christo, poi, non risponde al telefono, non usa il computer e non guida: «Sono totalmente insensibile a questo mondo virtuale che non significa nulla per me. Mi piace il mondo reale. Sentire il freddo, il caldo, l’umidità. Molta gente ha perso il senso delle cose reali». C’è anche spazio per i ricordi che ha di Spoleto: «In realtà, quando ho lavorato a Spoleto avevo tre progetti simultaneamente: in Germania, in Austria e in Italia a Spoleto, appunto. Tutto è successo tra giugno e luglio ‘68. Ho seguito il lavoro in Austria mentre Jeanne-Claude è rimasta in Italia a Spoleto per la realizzazione di Wrapped Fountain and Wrapped Medieval Tower. Quindi io non ho visto il lavoro finito in Italia e Jeanne-Claude non ha visto il lavoro in Austria. Ma per The Floating Piers ci sarò eccome» – promette Christo lasciando il living room e risalendo velocemente le scale grigie, prima di rifugiarsi nel suo studio all’ultimo piano.  

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