Paola Benadusi Marzocca
“Gli angeli di pietra” di Kristina Ohlsson

Brividi per piccoli

La celebre autrice svedese di libri per ragazzi ritorna con una storia avvincente per tutti. Gli ingredienti sono i suoi stessi di sempre: spiriti, fantasmi, incantesimi e misteri, ma ben radicati nella realtà quotidiana. E tornano anche i “Piccoli brividi” a fumetti

I cattivi esercitano da sempre una forte attrazione sui ragazzi, almeno quanto il variegato popolo della notte composto di fantasmi pietosi e irriverenti, lupi mannari, spaventapasseri minacciosi, vampiri e mostri dai denti aguzzi. Forse perché esorcizzano le loro paure e rappresentano un elemento di trasgressione in un’età che comunque è soggetta a divieti ed è caratterizzata da una forte aspirazione alla libertà nonché da un pericoloso senso di onnipotenza.

L’ultimo romanzo per adolescenti della scrittrice svedese di fama internazionale Kristina Ohlsson, Gli angeli di pietra (Salani, trad. Alessandro Storti, 150, 13,90 euro), è una storia da brivido, avvincente per tutti, scritta con stile chiaro e incalzante che si snoda in un’atmosfera di follia e incantesimi, ma bene immersa nella realtà quotidiana. Anche qui come nei precedenti romanzi pubblicati da Salani Bambini di Cristallo e Il Bambino Argento, ci sono spiriti e fantasmi in agguato, passi inspiegabili di notte e sospiri accorati nella vecchia villa della nonna della protagonista, Simona. Insieme a lei sempre presenti gli altri protagonisti della Ohlsson: il ragazzino di origine turche Aladdin e Billie, sconvolta ancora per la morte del padre in seguito a una grave malattia. Stavolta ci sono le grandi statue di pietra del giardino della casa che inspiegabilmente si muovono come fossero vive, e voci confuse e inquietanti in un nastro di un vecchio registratore cui neppure la nonna sa dare una spiegazione plausibile. Simona è combattuta tra la paura e la felicità di stare da sola con la nonna durante le vacanze estive. L’anziana signora non sta bene dopo una brutta caduta e la ragazzina è preoccupata per lei e tanto più sente il dovere di starle vicino, ma anche di capire i fatti misteriosi che avvengono in questa antica dimora situata dinanzi al mare.

Facile affermare che ciò che non si vede non esiste, riflette Simona con i suoi fraterni amici. Come sottolineano gli astronomi un’infinitesima parte dell’universo è stata scoperta; che cosa nascondono le stelle dietro il loro affascinante luccichio? Come rubare loro il tempo e il sapere? Tanti sono gli interrogativi e i nostri protagonisti sono più incuriositi da ciò che non comprendono che spaventati. I volti delle pesanti statue di pietra non sono definiti, sembrano scolpiti con un oggetto smussato, sono praticamente senza faccia, si indovina appena il contorno del naso della bocca e degli occhi. Di notte cominciano ad accadere cose strane. Si sentono voci, si avvertono presenze, tutto nella vecchia casa diventa un mistero. Una bella parola per i giovani detective, ricca di avventure ignote, di suspence e brividi.

Sebbene l’horror infantile di cui Robert Lawrence Stine è stato promotore con l’inarrestabile serie della collana “Piccoli brividi” (Mondadori), esecrata dagli adulti ma amata dai bambini di allora, oggi ormai trentenni, resti ancora insuperabile, alcuni titoli – Creature mostruose e Un’estate da incubo (Mondadori, trad. Sara Marcolini, 9,00 euro) – vengono ora riproposti in una veste che tra il fumetto e la graphic novel, con disegni in bianco e nero particolarmente curati e di forte impatto visivo, si offre come ideale lettura da spiaggia per i più piccoli.

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