Storia di un curioso accidente
Censura in Rete?
Su Facebook un post "politico" prima diventa intermittente poi sparisce definitivamente. Chi governa le parole e le opinioni sui social? Una vicenda che fa riflettere
Ieri sera, al programma di Lilli Gruber Otto e Mezzo vi era il Ministro Alfonso Bonafede, incalzato dal professor Gianrico Carofiglio sulla votazione on line del Movimento 5S che ha evitato al ministro Matteo Salvini di essere processato per il caso della nave Diciotti. Di fronte alle pressanti domande del professore, il ministro balbettava, si arrampicava sugli specchi, tirava fuori argomenti vaghi e poco pertinenti con il tema, insomma era in evidente difficoltà. Impressione sottolineata da molti giornali e social questa mattina, 20 febbraio.
Io controllavo su Facebook i commenti dei vari siti, in particolare uno dello scrittore Crocifisso Dentello che ironizzava sulla figuraccia del Ministro. Al post dello scrittore facevano seguito una decina di commenti quasi tutti dello stesso tono, al quale io aggiungevo: «Azzeccagarbugli, vuoto, infelice» ed un terzo aggettivo che non ricordo più. Insomma Bonafede mi sembrava il famoso Azzeccagarbugli del Manzoni che di fronte a Renzo, venuto a chiedere di riparare l’ingiustizia di don Rodrigo, se la cavava imbrogliando le carte, sollevando fumisterie, ecc. ecc.
Un commento, il mio, cattivo ma divertente.
Appena fatto e ricevuto il pollice in su del capofila, improvvisamente il mio commento è stato isolato dal post, per cui le mie parole non dialogavano più con gli altri ma potevo vederle io solo. Qualche secondo dopo sono scomparse del tutto, poi ricomparse, poi scomparse ancora insieme al post dello scrittore Dentello ed i nove commenti che aveva ricevuto sino ad allora. Insomma hanno oscurato la nostra discussione. E questa mattina non è ricomparsa.
Che cosa significa? È un guasto della rete o siamo controllati a vista? Non può essere un guasto, perché tutti gli altri post ci sono, scritti prima e dopo quello dello scrittore Dentello! Perciò mi chiedo se la Rete sia diventata il censore dei commenti poco graditi , distruggendo la libertà d’espressione dei cittadini? È possibile? Siamo a questo punto? FB non solo vende prodotti in linea con i gusti che emergono dal profilo di un utente, ma addirittura conta e seleziona le parole che essi dicono?
Umberto Eco diceva che la rete aveva dato fiato agli stupidi che ora possono dire tutte le sciocchezze che vogliono, sapendo di essere ascoltati da un numero di persone più numeroso dei semplici avventori di un bar, ma se è vero che FB controlla i commenti politici delle persone, mi chiedo cosa sia diventato questo strumento.
Ultima domanda. A cosa servono questi oscuramenti? I nomi degli utenti a chi vengono affidati? Fa così paura una battuta ironica? La pessima figura è stata fatta e la mia battuta cancellata. Non so che cosa pensare.