Un bel romanzo per ragazzi
Il mondo di Ricky
«Ricky Murphy e l'improbabile pattuglia» di Tomaso Luciano racconta la storia di un ragazzo solitario che trasforma i sogni in una realtà alternativa (sotto forma di animali)
È un mattino piovoso quello in cui Ricky, ragazzino mingherlino e occhialuto, entra insieme a sua nonna in un anonimo negozio di animali alla periferia della città. Nessuno dei due sa ancora che l’incontro col furetto Hiru, la saggia lucertola Kert, i due camaleonti Alay e Boho, il serpente reale della California Tlish e soprattutto la pappagallina Daisy, segnerà l’inizio di una favolosa avventura, la cui eccezionalità si preannuncia sin da quella strana emozione che il giovane avverte nel profondo di sé e che oscilla tra la meraviglia di fronte a creature tanto fuori dal comune e la profonda malinconia nel vederle costrette in uno spazio angusto, così diverso da quello che dovrebbe essere l’ambiente naturale per cui le loro squame, zampe e ali sono fatte. Alla ricerca di un nuovo amico, la scelta di Ricky ricade sull’intelligente pennuta, la quale non crederà ai propri occhi quando, una volta giunta alla casa in collina dei Murphy, ritroverà la libertà nella vastità di un’accogliente serra ricca di vegetazione e imparerà, grazie alle cure del bambino, che non tutti gli umani sono una minaccia: alcuni di essi possono addirittura rivelarsi leali alleati.
Ma Ricky non è un ragazzino come gli altri, ama rifugiarsi nella solitudine, tra i rami dell’imponente ficus che cresce nel lussureggiante giardino d’inverno: lì può immergersi nella lettura di romanzi d’avventura come Ventimila leghe sotto i mari, L’isola del tesoro, Moby Dick, I tre moschettieri, Il giro del mondo in ottanta giorni e spingersi, per mezzo di essi, in territori lontani e inesplorati. Anche la casa in cui vive e che condivide con la sua tutrice, l’affettuosa nonna Margaret, appare come un luogo affascinante, in grado di stimolare lo slancio della fantasia: essa possiede infatti un salone «colmo di cose di mille colori diversi. Cuscini, maschere appese ai muri, strani oggetti di legno e metallo dall’aspetto minaccioso, tappeti, foto incorniciate dappertutto», souvenir che il padre del fanciullo, famoso antropologo, porta dai suoi viaggi di ricerca sin nelle più remote località del globo. Viaggi che si protraggono a lungo, da quando la moglie dello studioso, la mamma del giovane protagonista, non c’è più: un’assenza che ha lasciato nella vita del bambino un doloroso vuoto, reso ulteriormente gravoso dalla lontananza della figura paterna e dalle angherie dei bulli della scuola.
L’incontro con Daisy e con l’insolita truppa di animali scuoterà la quotidianità del ragazzino che s’impegnerà ad aiutarli in una pericolosa missione per la conquista della libertà e, a tal fine, dovrà scapicollarsi in folli corse in bicicletta, compiere indagini su Internet e affrontare i cattivi della vicenda. Questi ultimi sono individui abietti che vedono nella bestiole solo una possibile fonte di guadagno e la cui mancanza di scrupoli è rivelata sin dai nomi parlanti che li identificano: Brutus, Il Lurido, Jim La Iena.
In una parola, quelle avventure che Ricky ha conosciuto attraverso i libri che ama si trasformeranno presto in realtà grazie ai suoi nuovi amici, tra colpi di scena e rischiose peripezie: così come la pappagallina Daisy, nei grandi spazi della serra, imparerà a volare, egli scoprirà di possedere un cuore coraggioso e utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per soccorrere l’“improbabile pattuglia” di creaturine.
Per questa ragione, la storia narrata da Tomaso Luciano (Ricky Murphy e l’improbabile pattuglia, Watson edizioni, pp. 204, €10,00), qui al suo esordio, si inserisce pienamente in quel filone di fiabe e letteratura per i più giovani in cui le barriere tra specie si infrangono e l’animale svolge il significativo ruolo di magica “porta d’accesso” dal mondo dell’infanzia a quello dell’età adulta o, più semplicemente, da una fase della vita a un’altra caratterizzata da una maggiore consapevolezza di sé.
Con uno stile semplice ma mai scialbo, che anzi si fregia, nella scorrevolezza del racconto, di una certa vivacità lessicale, l’autore porta a termine il difficile compito di regalarci un romanzo per ragazzi (il libro è pensato per lettori dagli otto ai dodici anni) che attinge a elementi old style – con un intreccio che si sviluppa intorno a una richiesta d’aiuto e alla delicata costruzione di un’amicizia – li coniuga con ingredienti tipici del fantasy (cos’è il kowa? Perché alcuni esseri umani ne sono dotati e altri no?) e riesce a declinarli e ad adattarli ai tempi in cui ogni informazione è a portata di clic, un’epoca in cui, tra gli stimoli continuamente vomitati dai dispositivi elettronici di cui ci circondiamo, il rischio è quello di un progressivo deterioramento delle nostre capacità immaginative.
Inoltre, nella truppa di coprotagonisti striscianti, volanti e zampettanti che accompagna il ragazzino è possibile individuare un referente educativo importante nell’apprendimento del valore dell’alterità attraverso la disponibilità a non omologare l’altro ai propri modelli (disponibilità che simbolicamente s’incarna nella mancata imposizione agli animali di nomi “umani”): è proprio in virtù delle differenze che rendono unico ognuno dei membri del gruppo che il connubio fra essi funziona. E se Ricky Murphy e l’improbabile pattuglia inizialmente rispecchia, in versione moderna, la situazione delle sfortunate creature in fuga de I musicanti di Brema, ne prende poi rapidamente le distanze: qui l’umano può avere anche un ruolo salvifico nel suo rendere possibile e anzi desiderabile la costruzione di una famiglia allargata, i cui componenti appartengono a specie diverse, e che proprio in virtù della sua straordinarietà è capace di superare gli eventi traumatici che l’hanno segnata, dando vita a una propria opportunità di felicità.
Ulteriore merito dello scrittore esordiente è quello di un uso efficace dei tempi della narrazione, finalizzato alla creazione di effetti di suspense, e del mantenimento, pagina dopo pagina, di quel delicato equilibrio tra verosimiglianza ed elementi fantastici che, sapientemente dosati, spingono – e i bambini sono lettori attentissimi in questo senso – a mollare gli ormeggi dell’aderenza al reale e a lasciarsi sospingere dai venti dell’immaginazione. Una lettura agile, consigliata sia ai più piccoli sia a quanti, sebbene superata l’età della spensieratezza, non disdegnino di tanto in tanto incursioni in quei mondi dalle infinite possibilità vagheggiati durante l’infanzia.