Ritratto d'artista
Il teatro, sempre!
Alessandro Baldinotti: «Tre doti indispensabili a teatro: intelligenza passione, capacità di giocare. Tre difetti: ego fuori misura, sordità, presunzione. Ma i grandi spettacoli nascono da una necessità emotiva»
Nome e cognome: Alessandro Baldinotti.
Professione: Attore. Autore.
Età: 57.
Da bambino sognavi di fare l’attore? Sì.
Cosa significa per te recitare? Essere libero, il palcoscenico come luogo di libertà.
Il tuo film preferito? Cabaret e Colazione da Tiffany.
Il tuo spettacolo teatrale preferito? La trilogia shakespeariana, regia Carlo Cecchi.
Qual è l’attore da cui hai imparato di più? Carlo Cecchi e Gabriele Lavia. Così diversi e opposti fra loro.
Qual è il regista da cui hai imparato di più? Massimo Castri.
Il libro sul comodino: IL buio oltre la siepe di Harper Lee.
La canzone che ti rappresenta: Costruzione di un amore di Fossati e Versilia di Mia Martini di cui ho scritto il testo.
Descrivi il tuo giorno perfetto. Mi piace non avere orari.
Il primo bacio: rivelazione o delusione? Sinceramente non me lo ricordo nemmeno.
Strategia di conquista: qual è la tua? Non ho strategie… non amo le strategie in nessun settore.
Categorie umane che non ti piacciono? Certi ecclesiastici ottusi.
Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Cervello humor bellezza …
Il sesso nobilita l’amore o viceversa? Il sesso nobilita l’amore anche se non l’ho mai provato… vado sulla fiducia di racconti altrui.
Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Le affinità elettive.
Costretto a scegliere: cinema o teatro? TEATRO sempre.
C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Sì.
Shakespeare, Eduardo o Beckett? SHAKESPEARE.
Qual è il tuo ricordo più caro? Una passeggiata ai giardinetti con mia madre poco prima che mancasse.
E il ricordo più terribile? Il saluto a un caro amico sul letto di un ospedale consumato da una terribile malattia, che gli aveva lasciato intatti solo i suoi bellissimi occhi verdi. È un ricordo terribile ma anche dolorosamente caro.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto? L’uomo dal fiore in bocca regia Lavia.
Racconta il tuo ultimo spettacolo: Freaks K. tratto da alcuni racconti di Kafka è un viaggio nella diversità, nel mostruoso grottesco, nell’animale che diventa uomo o viceversa nei primi due racconti e infine il terzo racconto è un viaggio nell’infanzia e nel rimanere, anche se adulti sempre figli.
Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? Perché è nato da una necessità emotiva.
Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? Non più di altri settori.
La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. Il sesso.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Che sono un ufo.
Piatto preferito. Cotechino con Lenticchie.
C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? Adesso meglio…ma ancora non ci siamo.
Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Se sì, perché. Perché si sovrapponeva ad un altro.
Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? No.
Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? Mi sarebbe piaciuto essere in un film di PPPasolini.
Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? In teatro Madama Pace nei Sei personaggi … e ci sono andato molto vicino nello spettacolo di Cecchi.
Da chi vorresti essere diretto? Antonio Latella.
Tre doti e tre difetti che bisogna avere e non avere per poter fare questo mestiere. Doti: intelligenza passione, capacità di giocare. Difetti: ego fuori misura, sordità, presunzione.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Il teatro È l’umanità e non scomparirà mai.
Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Tornare indietro nel tempo e vivere un giorno alla Factory di Andy Warhol.
La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. L’amore prese il mio cuore come un cinghialino affamato…
La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. Puttana vestita da vecchia…
Cosa vorresti che il pubblico ricordasse di te? L’originalità.
Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? Sì.
Se potessi svegliarti domani con una nuova dote quale sceglieresti? Vorrei dipingere come Picasso.
Che cosa è troppo serio per scherzarci su? La buona fede di alcune persone, soprattutto gli anziani.
Se potessi conoscere il tuo futuro cosa vorresti sapere? Non voglio sapere il futuro.
Come costruisci i personaggi che interpreti? Parto sempre dal corpo…come sono fisicamente…come si muovono.
Parallelamente al tuo percorso artistico, trovi che in questi anni ci sia stata un’evoluzione o un deterioramento del teatro? Entrambe le cose.
Il rapporto con la parola. La interroghi, la ricerchi, la domini o ti fai dominare? La interrogo cercando di dominarla.
Cosa pensi delle nuove generazioni di attori che, a volte, passano direttamente dai talent al palcoscenico? A volte mi fanno tristezza.
La morte: paura o liberazione? Passaggio.
Ti viene data la possibilità di presentare tre proposte di legge in materia spettacolo. Cosa proponi? Un albo professionale, equa distribuzione delle sovvenzioni, pensioni certe.
Cosa è necessario per un attore: memoria storica o physique du rôle? Memoria storica.
Hai un sogno nel cassetto che oggi può aprire. Cosa viene fuori? Scrivere un testo per Mina.
I soldi fanno la felicità? No.
Qual è il tuo rapporto con i social network? Ci gioco… con grande distacco.
Il tuo rapporto con la critica. Quale quella che più ti ha ferito in questi anni. Una negativa di Franco Quadri che però compensò anni dopo con un’altra bellissima e commovente.
Poco prima dell’inizio e poi della fine di un tuo spettacolo, a cosa, o a chi, pensi? Spesso ai miei genitori che venivano a tutte le prime.
Il teatro riesce ancora a catalizzare la passione civile del pubblico in modo attivo? Penso di sì se lo spettacolo è puro onesto sincero.
Nella tua valigia dell’attore cosa non manca mai (metaforicamente o materialmente)? Nella mia molte mutande!
Con i tagli economici alla cultura, il teatro diventerà un’arte di nicchia oppure ci sarà una prevalenza di teatro di medio-basso livello o amatoriale? Il teatro amatoriale ha già inquinato molte situazioni, la professione va protetta.
C’è un autore teatrale che credi sia poco considerato e che andrebbe rivalutato e rappresentato? Copi.
Meglio essere sereni, contenti o felici? Sereni.
Progetti futuri? Un opera buffa al teatro dell ‘Opera a Firenze e altre date di Freaks K. Vorrei riproporre il mio reading su Pasolini e infine curerò un progetto sulla Voce umana di Cocteau con quattro giovani attrici del Teatro del Mantice.
Un consiglio a un giovane che voglia fare l’attore. Nonostante la crisi le difficoltà e il poco lavoro, di provarci… il rimpianto è peggio… se ha una casa di proprietà meglio. Così siamo più tranquilli!
—–
Foto di E.Gallina, F.Bolli, Tommaso Le Pera, J.Reggioli, G.Ligi.