Tre giorni a Mussomeli, nel cuore della Sicilia, cercando voci, cori e poesia. Tre giorni consumati in mezzo a storie antiche e una (eterna) grande umanità
I miei cari morti e i miei cari vivi vivono ai lati opposti dello stesso sogno Jaroslaw Mikolajewski
ENTROTERRA. La Sicilia dell’interno è una miniera ricca di giacimenti nascosti e preziosi. Uno di questi è sicuramente il canto devozionale, legato principalmente ai Riti della Settimana Santa, studiato dai grandi etnomusicologi degli anni 60 è ben rappresentato nelle storiche edizioni Albatros e negli archivi del Folkstudio di Palermo: Delia, Montedoro, Mussomeli… un’esperienza che oggi vive un felice momento di rinascita, coinvolgendo anche le giovani generazioni. E proprio a Mussomeli ci siamo ritrovati dal 2 al 4 settembre di quest’anno in un incontro straordinario per ricchezza, profondità e umanità.
ANTEFATTO. Un paio di anni fa ho presentato alla Regione Siciliana un progetto insieme ad una rete di piccoli comuni dell’entroterra. Ho fatto giri su strade disagiate in piccoli paesi dove non capiti mai per sbaglio: Resuttano, Marianopoli, Villalba, Vallelunga. I giri hanno fruttato alcune piccole grandi scoperte (le Serre di Villalba, le ceramiche di Marianopoli) e una manciata di poesie. La Regione Siciliana ora come allora pensa più alle sagre che alla cultura. Ma ecco che, come in eredità, il 20 marzo di quest’anno leggo per caso sulla pagina Facebook della Squadra Laudatura di Marianopoli di un seminario concerto che si svolgerà a Riesi due giorni dopo con la partecipazione dei “lamentatori” di: Aidone, Alimena, Butera, Delia, Grotte, Montedoro, Mussomeli, Piazza Armerina, Riesi e Santa Caterina. Ben dieci confraternite dalla Sicilia centrale! Sento Luca Recupero – amico, etnomusicologo, grande marranzanista e tanto altro ancora… – lui procura microfoni e registratore per documentare l’evento e il pomeriggio del giorno convenuto ci ritroviamo in piazza a Riesi. C’è una bella energia, realtà molto diverse tra loro, alcune davvero di alto livello (ma perché quelli di Aidone traducono i loro canti dal gallo italico in un improbabile siciliano! Ancora la Sicilia che non sa dare valore alle proprie tradizioni). Dopo il concerto, a cena, prendiamo contatti e ci scambiamo mail e numeri di telefono: coi rappresentanti di alcune confraternite, con l’etnomusicologo Giovanni Giordano che le studia da anni, con l’attivissima assessora di Alimena.
Passa qualche settimana e di nuovo tentiamo un bando, questa volta col Ministero. Con Luca si riprende l’auto, si prova ad annodare qualche filo, Pippo Sorce e Bruno Imperia di Mussomeli sono subito attivi e disponibili.