Tina Pane
Un'iniziativa di Nutrimenti

Storie di Procida

Sei scrittori sono stati a Procida per raccoglierne le storie e poi trasferirle in un racconto: nuove schegge di vita dell'isola di Arturo sono diventate letteratura sotto la guida di Chiara Gamberale

Sei scrittori raccontano la vita di sei isolani. Per il secondo anno consecutivo l’esperimento è avvenuto a Procida, la più piccola e la più riservata delle tre isole del Golfo di Napoli, ad opera di un originale festival letterario, intitolato “Procida racconta. Sei autori in cerca di personaggio”. Il format prevede che sei scrittori italiani trascorrano qualche giorno sull’isola incontrando, appena arrivati, ognuno una persona del posto. Da quest’incontro, e dalla narrazione della storia personale del procidano, lo scrittore deve trarre un racconto, da scrivere – restando sull’isola – in un paio di giorni. Poi, nella serata finale, ogni scrittore legge davanti al pubblico il suo racconto e presenta la persona che gliel’ha ispirato.

L’idea è della scrittrice Chiara Gamberale, che nella prima edizione partecipò come autrice e che quest’anno ha curato la direzione artistica, chiamando a mettersi in gioco gli scrittori Errico Buonanno, Massimo Gramellini, Nicola Lagioia, Silvia Nucini, Francesco Pacifico e Simona Sparaco. A questi è stato chiesto di raccontare l’isola attraverso le storie dei suoi abitanti, persone giovani o anziane nate e vissute a Procida, mostrando come la letteratura possa ispirarsi alla realtà e al territorio per descriverli come sono o per trasfigurarli.

locandina festivalGli incontri, che sono avvenuti nelle case, o sui posti di lavoro o per le strade dell’isola, producono una doppia emozione: quella dello scrittore che raccoglie ricordi, pensieri intimi e sentimenti della persona che ha accettato di raccontarsi, e quella del protagonista quando ascolta davanti a tanta gente come la sua storia è stata rielaborata e raccontata nelle parole dello scrittore.

Così, lo scorso sabato, nella sala affollatissima della chiesa sconsacrata di Santa Margherita (posta nella zona più alta dell’isola, a ridosso del carcere borbonico che fino a pochi decenni fa ha funzionato da penitenziario e che ancora aspetta di essere riqualificato e destinato) procidani e turisti hanno ascoltato le storie ora drammatiche ora comiche di sei di loro, sei membri della comunità. Lagioia ha raccontato del medico Giacomo Retaggio, che per la sua professione si misurò prima con la guerra e poi coi carcerati; Francesco Pacifico ha preso spunto dai ricordi di mare del capitano di lungo corso Nicola Scotto, Enrico Bonanno (il più istrionico degli autori) ha strappato risate con il racconto della scheggia di bomba che poteva uccidere –ma non uccise- l’ultracentenaria Titina.

panoramaE ancora, Silvia Nucini si è ispirata al fabbro Mimì, di origine materana, un bell’uomo che in gioventù era soprannominato John Wayne e ora tutti chiamano “Africa Mission” perchè va in giro come uomo sandwich a raccogliere soldi con cui finanziare attività benefiche in quel continente che è diventato la sua seconda isola. Gramellini ha raccontato la storia a due voci del matrimonio di Rosaria e Pasquale, felicemente giunti a 50 anni di matrimonio perché chi decide è lui, ma chi  comanda – guarda un po’ – è lei. E infine – lasciando la platea in lacrime – Simona Sparaco ha raccontato la storia di Maruzzella, quando bambina ha vinto la malattia, poi ballerina in giro per l’Italia e ora, ancora giovanissima, di nuovo sull’isola, definitivo punto d’approdo di un’esistenza tanto giovane quanto ricca d’esperienza e incontri.

“Procida racconta” chiude dunque in bellezza questa sua seconda edizione pregiandosi di aver portato l’isola di Arturo anche alla ribalta televisiva di Che tempo che fa, tramite un collegamento in diretta da Procida di Gramellini con Fabio Fazio, solo una settimana dopo la bella puntata che la trasmissione Sereno Variabile ha dedicato all’isola.

In ultimo ma non per ultimo, va detto che il festival è organizzato da Nutrimenti Editore, che appena due anni fa ha aperto una libreria – Nutrimenti Bookshop – alla Marina Grande di Procida, rispondendo, non solo con la vendita dei libri, alla richiesta di cultura degli isolani e dei turisti che la frequentano. In brevissimo tempo il bel punto vendita ha tesserato oltre mille clienti ed è diventato un presidio culturale sull’isola, con l’organizzazione di presentazioni di libri e incontri con gli autori, con la realizzazione di progetti per le scuole e letture per i bambini e, naturalmente, con questo festival così connesso al tessuto sociale di Procida.

Ora, mentre già si pensa all’organizzazione della terza edizione del festival, si lavora per la pubblicazione del volume che raccoglierà i sei racconti di quest’anno. Chi è curioso, può cominciare a leggere i sei racconti dell’edizione 2015 nel volumetto “Procida racconta” edito da Nutrimenti. Tra gli autori, Walter Siti, la Gamberale e Paolo Di Paolo.

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