Every beat of my heart, la poesia
Il raggio di Shakespeare
I poeti vengono sempre e ancora pervasi dalla luce del Bardo che suscita nuovi sogni. Così Roberto Mussapi, sollecitato dalla rassegna teatrale “Shakespeare Imago Mundi”, ridà voce a Ariel. In anteprima su Succedeoggi…
Da tempo scrivo monologhi, o parti di monologhi, da Shakespeare. È un fatto non raro. Shakespeare, come Dante, e anche di più, data la sua diffusione mondiale da sempre in quanto autore di teatro, ispira meditazioni, versi, opere. Penso alle poesie su personaggi shakespeariani di alcuni grandi del Novecento, tra cui svettano quelle di Wole Soyinka. Nel mio caso non si tratta di stemmi raffiguranti un personaggio, emblemi, ma di uno sviluppo poetico drammatico di momenti esiziali.
Ora, sollecitato da un’occasione, all’interno di un ciclo shakespeariano presso il Centro Teatrale Bresciano, ho scritto monologhi ispirati a personaggi e momenti di Shakespeare in cui egli fonda la sua visione della vita come consustanziale al sogno. Fonda, riscopre, svela: Shakespeare fa tutto e tutto nello stesso tempo. Opportuno e fatale, umilmente, seguire quella stella incandescente e, grazie ai pochi suoi raggi che siamo in grado di appercepire, proseguirne l’opera. I sommi poeti non finiscono mai, proseguono nelle opere di altri, infinitamente meno dotati, la loro opera è un mondo inesauribile, paradossale: da un lato basta e avanza, dall’altro suscita nuovi sogni.
Qui presento in anteprima un passaggio del monologo di Ariel, demone dei venti, servitore del mago Prospero nella Tempesta.
Meditazione di Ariel
Ho scatenato la tempesta, un augurio agli umani,
svegliatevi, solo la rovina potrà stordirvi,
lo stordimento permette l’incanto.
Io sono Ariel, il demone dei venti.
Servo di Prospero, ancora per poco,
creatura di William Shakespeare, per sempre.
Guardatelo, lì, Ferdinando, appena svegliato
dal sonno in cui ha vissuto l’affogamento.
Eccolo, guardatelo, incerto sulla riva, sulla sabbia bianca,
preda non del nostro ma del vostro incanto.
Non della magia di Prospero, della sapienza
nutrita del buio della grotta
in questa isola lontana, nel Caribe,
non dal mio soffio che muta le apparenze e suscita
lacerazione e strappo nella stoffa del mondo
squarciando il sudario incrostato dal tempo
rigenerando a nudo la visione,
che è lo stupore, che è il puro guardare:
non guardatelo, prigioniero del vostro incanto
il vostro incancrenito e compiaciuto inganno
d’essere soli, e persi per sempre,
la vostra superstizione che il buio non parli
che non ci siano voci nella notte
e che tra sillaba e sillaba solo il silenzio
sancisca il tempo della vostra clessidra.
Guardatelo, Ferdinando, sulla riva…
Ma abbiate fede, abbiate speranza:
la musica che sente per la prima volta,
la mia voce, il mio soffio…
ne percepisce la magia e l’incanto,
vedete, ora, scampato l’affogamento,
sospetta o intuisce di rinascere
che vuole dire essere al mondo
e percepire il soffio del mondo,
toccare la sabbia, immergersi nell’acqua,
guardare il cielo dove nascono canti,
vedete non ha più paura, ora, cammina
verso la voce senza fonte visibile
la mia, qui che lo guardo, il soffio magico
che restituisce lo stupore al pianeta.
Roberto Mussapi
(Da Della stessa stoffa dei sogni)
Shakespeare Imago Mundi: Il Centro Teatrale Bresciano, in occasione dei 400 anni dalla morte di Shakespeare, ha organizzato un ciclo di spettacoli al Teatro Santa Chiara – Mina Mezzadri. La rassegna prosegue con Della stessa stoffa dei sogni, un recital suddiviso in due serate, di e con Roberto Mussapi (3/4 febbraio); shakEspeare-sonnEts, basato su 30 dei 154 sonetti di Shakespeare con interpretazione e regia di Alessandro Pazzi, (10/11 febbraio); Ghertruda la mamma di A., prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, regia di Filippo Renda con Laura Piazza (dal 22 al 27 febbraio). L’orchestra Big Band del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretta da Corrado Guarino presenterà Come un dolce tuono (5 marzo), concerto-spettacolo, in cui il jazz incontra Shakespeare in dodici ritratti musicali. Segue L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff, ideazione, scrittura fisica, messa in scena e interpretazione di Michela Lucenti e Maurizio Camilli (8/9/10 marzo); conclude Shakespeare a merenda, un testo interpretato da Elena Russo Arman (17/18 marzo). Info: http://www.turismobrescia.it/it/notizie/shakespeare-imago-mundi-al-teatro-santa-chiara