Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Teatro: poesia e missione

Daria Deflorian: «Il mio primo sogno era di diventare una poetessa. O in alternativa volevo fare la missionaria. Facendo teatro di ricerca in Italia di fatto ho fatto entrambe le cose…»

Nome e cognome:​ Daria Deflorian.

Professione: Faccio teatro.

Età: 55 anni.

Da bambina sognavi di fare l’attrice? Il mio primo sogno era di diventare una poetessa. O in alternativa volevo fare la missionaria. Facendo teatro di ricerca in Italia di fatto ho fatto entrambe le cose…

Cosa significa per te recitare? È un’esperienza che permette alle cose vissute di tornare a visitarmi. Ma anche ai sogni di affacciarsi. Ed è un modo straordinario di fare comunità.

Il tuo film preferito? Tra i tanti e tanti e tanti che ho amato scelgo Una moglie di John Cassavetes.

Il tuo spettacolo teatrale preferito? (Fatto da te o da altri) Il primo che mi ha cambiato la vita, Wielopole Wielopole di Tadeusz Kantor.

Qual è l’attrice da cui hai imparato di più? Gena Rowlands per la capacità di essere viva e vera.

Qual è il regista da cui hai imparato di più?​ Ne nomino due più una: Fabrizio Arcuri mi ha tirato fuori il lato comico: grazie per sempre. Massimiliano Civica ha consolidato in me il concetto di libero rigore. Lucia Calamaro mi ha donato un ruolo indimenticabile.

Il libro sul comò: Al momento tutti i libri in francese di Annie Ernaux, mi sono totalmente innamorata della sua opera, un “ecrire la vie” che sento molto vicino.

La canzone che ti rappresenta: Perfect day di Lou Reed.

Descrivi il tuo giorno preferito. Risveglio lento, del verde davanti agli occhi. Stare con Attilio. Qualche buon pensiero da annotare senza fretta.

Prosecco o champagne? Champagne.

Il primo amore, lo ricordi? Lo racconto in Rewind: complicato.

Il Primo bacio: rivelazione o delusione? Il primo-primo, ero talmente agitata che non ho sentito niente.

Strategia di conquista: Qual è la tua? Non averne.

daria deflorian4Categorie maschili che non ti piacciono? So che nessuno mi crederà, ma non mi piacciono i belli.

Classifica per sedurre: bellezza, ricchezza, cervello, humour. Non mi piacciono le classifiche.

Il sesso nobilita l’amore? O viceversa? Mai capito.

Meglio le affinità elettive o l’elogio degli opposti? Affinità elettive.

Costretta a scegliere: cinema o teatro? Fatemi fare un bel film e poi potrò rispondere!

C‘è qualcosa che rimpiangi di non avere detto a qualcuno? Un ultimo «ti voglio bene» a mio padre. Non sapevo quel giorno che non l’avrei più rivisto.

Shakespeare o Beckett?​ Beckett è stato il mio primo amore.

Qual è il tuo ricordo più caro? Domanda impossibile, troppi e tutti cari. Tra i tanti, mia madre che per tutta la vita mi accompagna alla corriera e mi saluta con la mano. Non succederà più.

E il ricordo più terribile? Troppo personale per dirlo.

L’ultima volta che sei andata a teatro, cos’hai visto?  Il matrimonio di Maria Braun di Ostermeier al Theatre de la Ville di Parigi.

Racconta il tuo ultimo spettacolo: Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Le prove sono state una esperienza bellissima con Antonio Tagliarini, mio compagno di lavoro da otto anni e con Monica Piseddu e Valentino Villa. Un lavoro sulla crisi economica, sull’importanza di dire no.

daria deflorian6Perché il pubblico dovrebbe venire a vederlo? È uno spettacolo semplice e sorprendente nello stesso tempo. Parla di cose che riguardano tutti, senza retorica.

Il mondo del teatro è veramente corrotto come si dice? L’Italia è un paese corrotto purtroppo, impossibile che questa corruzione non abbia intaccato anche il teatro.

Come e dove ti vedi tra cinque anni? Sinceramente non ne ho idea. Mi fa paura invecchiare, per ora riesco ancora ad immaginarmi come una ragazza, con tante cose ancora da scoprire, da fare. Forse potrò essere così anche a sessant’anni, lo spero.

La cosa a cui nella vita non vorresti mai rinunciare. A sentirmi a posto con me stessa.

Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora). Giuro, non mi viene in mente niente. Sono talmente chiacchierona che credo di aver detto tutto, almeno a qualcuno.

Piatto preferito: Il purè di patate. Quando sono un po’ giù me lo faccio. È una delle cose che so cucinare meglio…

Quanto conta la bellezza per un’attrice? Conta, ma c’è bellezza e bellezza. Se mi capita di dire di una donna in scena: guarda quanto è bella! è sempre una questione complessiva, espressiva, di dono di sé.

C’è parità di trattamento nel teatro tra uomini e donne? No.

Mai capitato di dover rifiutare un contratto? Ho detto dei no, capita.

Di lasciarti sfuggire un’occasione di lavoro e di pentirtene subito dopo? Non ricordo una situazione del genere, sono stata abbastanza fortunata. Magari non ho lavorato molto, soprattutto i primi anni, ma ho sempre fatto delle cose che mi piacevano. Pochi pentimenti.

Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare nel cinema? James Bond. Scherzo, ma da piccola amavo molto Lauretta Masiero che faceva una investigatrice, Laura Storm. Ho giocato a lungo a farla!

daria deflorian3Quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare in teatro? Mi piacerebbe fare Madame Bovary.

Da chi vorresti essere diretta? Christoph Marthaler.

Tre doti che bisogna assolutamente possedere per poter fare l’attrice. Consapevolezza di sé, curiosità e un pizzico di follia.

Tre difetti che non bisogna assolutamente avere per poter fare questo mestiere. Competizione, miopia e arroganza.

Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse? Me lo chiedo. Per fortuna non scomparirà.

Gli alieni ti rapiscono e tu puoi esprimere un solo ultimo desiderio. Quale? Che rapiscano con me anche le persone che amo.

La frase più romantica che ti sia capitato di dire in scena. «La famiglia è il cuore di tutte le cose». (Martin Crimp)

La frase più triste che ti sia toccato di dire in scena. C’è una scena dentro L’origine del mondo di Lucia Calamaro che mi fa sempre un po’ piangere che comincia dicendo «nessuno cade in ginocchio come cado io» e finisce con: «L’importante è… l’importante è… ognuno fa quello che può».

Mai capitato di dimenticare una battuta? Che succede in questi casi? Improvviso. A volte funziona più del testo preciso…

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te? La mia disponibilità.

Hai mai litigato con un regista per una questione di interpretazione del personaggio? No. Discussioni, certo. Ma liti, mai.

Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti? La capacità di fare un po’ più di soldi, mannaggia!

Se potessi scoprire la verità su te stessa o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere? Niente! Non voglio sapere niente!

daria deflorian7Se sapessi di dovere morire, che cosa cambieresti nella tua vita? Penso che non cambierei molto. Un po’ meno lavoro e un po’ più di famiglia.

Che cosa è troppo serio per scherzarci su? In linea di massima niente.

Progetti futuri? Mi piacerebbe comprare una casa un po’ grande con Attilio, riuscire finalmente a mettere in ordine le montagne di libri che abbiamo, fare ordini in tutte le mie cianfrusaglie che non butto mai via…

Un consiglio a una giovane donna che voglia fare l’attrice. Alle persone giovani che incontro per una ragione o per l’altra dico spesso di non far diventare la loro passione semplicemente un lavoro. Di divertirsi in scena e di trovare i compagni di lavoro giusti. Di scegliere e non di farsi scegliere.

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