Every beat of my heart, la poesia
Le rotte dei sogni
È un mondo da esplorare in solitudine quello che ogni notte accoglie Robert Louis Stevenson e che lo sorprende con visioni orride, fiumi ondosi da risalire, “cose da guardare e da mangiare”. E una strana musica difficile da ricordare…
Il più grande autore di avventura per mare, dopo l’Omero dell’Odissea, lo scrittore dell’Isola del tesoro Robert Louis Stevenson, scrive poesie sulla propria infanzia e per l’infanzia del mondo (vedi anche https://www.succedeoggi.it/wordpress2015/07/la-nave-di-stevenson/, ndr). Pochi come lui, in questi versi, esprimono la realtà della Terra del Sogno, che appare nella dimensione quotidiana del poeta che verrà, allora bambino. Visione, e una strana musica. La voce da Eco, Calipso, narrante all’ascoltatore che sa ascoltare, le rotte e i suoni del sogno.
Il paese dei sogni
Dal mattino in poi per tutto il giorno
me ne sto a casa con gli amici intorno,
ma ogni notte parto e mi allontano
nel paese dei sogni, remoto e strano.
Devo andarci da solo, completamente,
nessuno che possa dirmi niente,
da solo risalgo i fiumi ondosi
e salgo verso i sogni misteriosi.
Strane cose mi stanno ad aspettare,
cose da guardare e da mangiare,
e tante visioni orride in quel mondo
finché al mattino non cambia lo sfondo.
Inutile cercare di ritrovare la via,
di giorno non ricordo dove sia,
né riesco esattamente a ricordare
la strana musica che udivo risuonare.
Robert Louis Stevenson
(Traduzione di Roberto Mussapi, Feltrinelli)