Cartolina dall'Inghilterra
In fuga da Londra
Lungo il canale di Regent, a est di Londra, c'è un villaggio galleggiante lungo più di dieci chilometri dove vive chi non sopporta più i ritmi (e i costi) della City. Le loro storie sono quasi un romanzo...
Lo chiamano il più lungo villaggio di Inghilterra. Si estende per 14 km dal bacino di Limehouse nell’est di Londra fino al quartiere Little Venice nella parte ovest della capitale. È il canale di Regent, dove risiede una comunità variegata di persone in fuga dalla città. Sono oltre 3000 le barche che galleggiano sulle sue acque. Chi ci abita sono artisti, studenti, persone che non possono permettersi il costo proibitivo degli affitti londinesi e trovano nella barca un’alternativa economica per vivere in centro città. Chi arriva qui, finisce per innamorarsi della dimensione più umana che il canale offre. All’anonimato dei condomini della grande metropoli si contrappone uno spirito di comunità molto forte. Tutti si conoscono e si salutano, proprio come in un piccolo villaggio.
Non mancano però le difficoltà. La legge impone di spostare la barca ogni due settimane di qualche chilometro. I vicini non sono mai gli stessi e neanche la vista dalla finestra. Alcuni dicono che sia proprio questo il bello di uno stile di vita simile. Altri accettano una vita nomade all’interno dei confini della città perché non pagano tasse di residenza e quindi risulta molto economico. Dall’altra parte di Londra scorre il Tamigi. La cornice è diversa e anche le storie di chi ci vive. Qui avvocati, banchieri, medici abitano in barche lussuose con tutti i confort del porto dove sono attraccate senza l’obbligo di spostarsi. Scelgono questa vita per amore della libertà e della natura. Lionel Durix, banchiere di successo della City, vive con il suo maggiordomo in una peniche di 200 metri quadrati, arredata tutta in stile parigino e con una jacuzzi sul tetto. Mentre la barca più piccola di tutta Londra misura 4×2 metri ed ospita da cinque anni l’attore Franck sul Canale di Regent. «Ho cinquant’anni e questa barca è tutto ciò che sono riuscito a procurarmi, ma sono felice così».
Ho raccontato le storie di Franck, Lionel e di altri sei personaggi nel documentario London Afloat che ritrae una Londra poco conosciuta ed una vita fuori dagli schemi convenzionali. Il film invita lo spettatore a riflettere su questioni di carattere universale: la ricerca della felicità, di una vita in cui riconoscersi e la difficoltà di essere diversi in una società sempre più omologata.