Giuliano De Risi
Navigando verso l'Expo

Hamburger o polpette?

Carne chianina, polli di Cesena e pane di Modena: McDonald's ormai punta tutto sul made in Italy. Solo una moda (in vista dell'Expo) o una nuova strategia?

McDonald’s punta sul food italiano. Sarà l’avvicinarsi di Expo 2015 e quindi  la voglia di sfruttare l’onda vincente del made in Italy, sarà la voglia di distinguersi da una agguerrita concorrenza dei suoi rivali, a cominciare dalla catena dei Burger King, fatto sta che l’azienda americana ha deciso in Italia di puntare su qualità e trasparenza, lanciando l’operazione McItaly.

Dal 27  novembre nei  500 ristoranti della catena sparsi per l’Italia verranno serviti circa 2 milioni di hamburger di carne Chianina e di carne Marchigiana  garantite  dal Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Due tagli pregiatissimi entreranno così nel mondo del fast food «anche con funzione educativa – ha sottolineato Roberto Masi, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia – perché così i consumatori potranno fare la loro conoscenza e apprezzare due prodotti di eccellenza che il nostro Paese produce».

A tenere a battesimo l’iniziativa, Diego Abatantuono, la sua battuta sulla polpetta nel film I fichissimi dei Vanzina fu un tormentone degli anni Ottanta («E se oggi mi hanno chiamato qui, in fin dei conti è perché l’hamburger è una polpetta schiacciata…») che un anno fa alla polpetta ha dedicato  un locale aperto a Milano “Meatball Family”, dove se ne possono gustare 60 varietà.

mucca chianinaAlla vigilia di un compleanno importante, l’anno prossimo McDonald’s celebra i 30 anni della sua comparsa in Italia – il suo marchio apparve infatti  nel 1985 su un ristorante di  Bolzano – l’azienda cerca di consolidare la sua posizione puntando sulla qualità italiana. L’80 per cento dei prodotti che vengono consumati da 700.000 clienti, quotidianamente, nei ristoranti della catena provengono da aziende con stabilimenti in Italia. La carne degli hamburger è fornita da Inalca, società del Gruppo Cremonini, e proviene da 15.000 allevamenti;  I polli vengono dalla Amadori di San Vittore di Cesena; il pane da East Balt che nel suo stabilimento di Bomporto in provincia di Modena, sforna un milione di panini al giorno;  la farina utilizzata arriva per il 60 per cento da mulini italiani; la frutta fresca proviene in parte da Macé, azienda ferrarese che ha scelto per prima in Italia di dedicarsi totalmente ai prodotti di quarta gamma e in parte da VOG che ha sede nella provincia di Bolzano.

Ma l’azienda americana punta anche sulla trasparenza, per questo ha aderito allo Standard Qualivita che comporta per l’azienda l’impegno a sottoporsi  a periodiche verifiche  sui temi della qualità dei prodotti e dei servizi, sulla tracciabilità, sull’impiego di prodotti italiani, sulle caratteristiche degli ingredienti,  sui fornitori di prodotti alimentari e di servizi,  sull’igiene e sicurezza nei locali, sulla comunicazione e la pubblicità.

Con 200 milioni di panini venduti ogni anno in Italia e le diverse proposte dei suoi ristoranti, McDonald’s vanta oggi di aver promosso l’esportazione dei prodotti italiani nel mondo.  E cita i numeri con soddisfazione: nel 2010 il Parmigiano-Reggiano DOP fornito da Parmareggio e stato esportato nei ristoranti McDonald’s portoghesi, francesi e tedeschi per un volume complessivo di 161 tonnellate. Sempre nel 2010 34 tonnellate di Pancetta della Val Venosta, fornita da Recla, partner in Italia dal 2008, sono state esportate nei locali tedeschi. Per non parlare dell’Olio Extravergine di oliva e dell’aceto balsamico di Modena  che da due anni vengono utilizzati dai locali della catena in Svizzera.

In tempi di crisi, l’unico vento che spira nella direzione giusta, sembra essere quello del food made in Italy.

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