Flavia Gasperetti
Lo stallo italiano visto da un liceo romano

L’intransigenza paga?

All’Artistico di via Ripetta braccio di ferro tra la nuova Ds e gli studenti per il nuovo orario scolastico (mentre i professori sono “scontenti” e non fanno capire bene il perché). Arrivano i carabinieri e non si scende a più miti consigli. È ancora “lotta dura senza paura”...

Si consideri, se se ne ha voglia, la seguente notizia che notizia non è ancora – non è balzata agli onori delle cronache, almeno fino a ora: da due giorni gli studenti del Liceo artistico Ripetta di Roma sono in agitazione. Questi i motivi in breve: la protesta è rivolta contro le recenti decisioni della nuova Dirigente scolastica dell’istituto, nello specifico contro l’istituzione dell’orario scolastico definitivo per l’anno in corso. Il 3 novembre gli studenti si sono rifiutati di entrare a scuola e hanno domandato un incontro con la Ds per ridiscutere l’orario che sarebbe entrato in vigore, appunto, quello stesso giorno. L’incontro auspicato non c’è stato, ce n’è stato invece un altro meno gradevole con le forze dell’ordine, il cui intervento è stato sollecitato dalla stessa direzione scolastica. Niente di drammatico, per carità, gli studenti hanno potuto continuare la loro protesta tranquillamente ma altrove ed è stato loro consigliato di articolare le loro ragioni in una lettera indirizzata al Provveditorato. L’incontro con la Ds, però, non c’è stato e infatti la mobilitazione continua e continuerà, da quanto dedotto da una conversazione avuta con uno dei rappresentanti degli studenti Andrea Cotroneo, fino a che le parti «non si incontreranno e raggiungeranno un compromesso ragionevole».

Perché è interessante? Chi scrive è venuta a sapere della protesta un po’ per caso, non ha resistito all’impulso di impicciarsi, ha fatto qualche domanda ai diretti interessati e si è ritrovata a pensare che nel piccolo come nel grande finisce sempre per prevalere quella propensione tutta italiana allo stallo insensato, all’inutile arroccamento e a tutte le metafore scacchistiche che vi possano venire in mente (che scrive le ha già esaurite). Se si prova a vederci più chiaro si finisce per perdersi in una confusione di reciproci sospetti e insofferenze, inevitabilmente esacerbate dalle incomprensioni passate. Questo per dire che la vicenda, su cui tutti gli interessati hanno un’opinione – studenti ma anche docenti, e non da ultimo i genitori, tutti con le loro relative rappresentanze e quindi, ne conseguirebbe, con voce in capitolo – ha già un suo piccolo storico (la nuova Dirigente scolastica è entrata in ruolo quest’anno, quindi appena due mesi fa) che contribuisce non poco a delineare gli schieramenti.

Da una parte gli studenti che – lamentano – in questi pochi mesi non hanno avuto sufficientemente modo di conoscere e interagire con la nuova Ds la quale in varie occasioni avrebbe deliberato o tentato di deliberare senza consultazione nelle sedi previste. Dall’altra vediamo perplessità, per esempio tra i genitori, quali quelle espresse in una comunicazione personale da una delle loro rappresentanti in Consiglio d’Istituto. Quando si è trattato di discutere la delibera relativa all’orario, racconta Carla Angeletti: «I professori presenti in consiglio hanno attaccato la Ds con l’evidente intento di interrompere i lavori, sono scontenti questo è chiaro, ma non è chiaro il perché», a cui segue una riflessione:«La Ds è molto preparata, ha sicuramente anche dei modi non proprio “diplomatici” però per la prima volta da quando siedo in consiglio (questo è il terzo anno) ho visto una persona decisa e propositiva che sta alzando tanti coperchi, operazione che forse molti non gradiscono, ma che a me fanno intravedere: ordine, pulizia, vigilanza, regole, nuove opportunità e scambi culturali, tutto a favore della formazione dei nostri ragazzi».La delibera oggetto della protesta arriva dopo che a un progetto di “settimana corta” proposto dalla direzione è stato opposto il veto studentesco per problemi di attuabilità su cui non ci soffermeremo per non morire tutti di noia, ma circola persino il sospetto che il nuovo orario definitivo, con la sua uscita il sabato alle ore 14.00 e una ripartizione interna delle ore destinata a provocare disagi (come le vedete cinque ore consecutive di Architettura? Magari per iscriverci non è tardi) siano una sorta di rappresaglia per quel progetto bloccato.

Ovviamente Succedeoggi non ha la pretesa di sapere chi ha ragione e, anzi, si dichiara da subito disponibile a ospitare su questi schermi rettifiche e contributi ulteriori, in special modo se venissero dalla persona della Dirigente scolastica, Dott.ssa Loredana Cascelli, che non ci è stato possibile interpellare. Chi scrive però una domanda se la fa: ma non sarebbe tanto più semplice fare questo incontro con gli studenti e basta? Davvero per risolvere una faccenda di amministrazione così ordinaria c’è bisogno di mostrare i muscoli e fare a chi è più intransigente?

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