Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Vitale come un lupo

Autrice inscritta, per stile, negli anni Sessanta, Sarah Kirsch è «considerata una delle voci più importanti della poesia tedesca del secondo Novecento». In questi versi, il poeta e il cosmo «si scambiano vita e segreti». E il corpo del soggetto, come un masso, fluttua «in libera caduta»

Il pianeta non più grande di un pugno, la bussola giace sul fondo del mare: mondo interiore e realtà esterna convivono in questa poesia, dove il soggetto e il cosmo si scambiano vita e segreti. Il poeta sente precipitare il suo corpo come un masso, ma non è una rovina, è un moto in libera caduta. Discendere da una stirpe di lupi significa, credo, essere una delle “donne che vivono coi lupi”, un essere umano che non ha perso la natura selvaggia. E selvaggio qui è sinonimo di libero, non di crudele. Nata nel 1935 inizia a scrivere versi negli anni Sessanta, e l’abolizione della punteggiatura è un limite cui soggiacciono alcuni autori in quegli anni Sessanta: i grandi poeti non evitano la punteggiatura, la ricreano. Ma nonostante questo limite, in cui non è l’unica a cadere, in quegli anni, giustamente Sarah Kirsch è considerata una delle voci più importanti della poesia tedesca del secondo Novecento: è vitale. Non è poco.

 

 

 

 

 

 


Cicaleccio di cornacchie

La mia stella-guida è un pianeta
Non più grande di un pugno e la mia bussola
Giace sul fondo del mare
Ma la speranza vuole danzare
Lo sparviero soltanto in pianura
Legge i pensieri.

Terra e genti sono
Completamente inselvatichite non
Serve riflettere il masso
È già in moto in libera caduta
E io stessa
Discendo da una stipe di lupi.

Sarah Kirsch

Traduzione di Maria Teresa Mandalari

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