Diario di una spettatrice
Nonostante la vita
"Nonostante", il film poetico e gentile che Valerio Mastandrea ha scritto, diretto e interpretato, è un apologo sognante sulla vita, sull'amore e sulla morte
Cosa succede in quell’interstizio temporale tra la vita e la morte che noi chiamiamo “coma”? È ancora possibile sognare, scoprire, viaggiare, emozionarsi e magari innamorarsi di chi è come noi? È la domanda paradossale da cui Valerio Mastandrea è partito per costruire un film – di cui è sceneggiatore, regista e protagonista – decisamente originale e che definirei con due aggettivi che ne sottintendono molti altri: poetico e gentile.
Nonostante: preposizione avversativa che significa a dispetto di, sebbene, quantunque, è il titolo del secondo lungometraggio dell’attore romano. Ed è facile intuire come la parola sottolinei che, “malgrado quella condizione”, tutto può ancora accadere, perfino l’amore.
La scena iniziale non fa capire allo spettatore il soggetto della pellicola. È una sequenza perfetta di felici casualità e di comicità leggera che mi ha ricordato Monsieur Hulot di Jacques Tati: nei corridoi e sulle scale di un ospedale della periferia romana (un edificio a spirale che si trova realmente al Laurentino), Mastandrea si lascia trasportare da ignari infermieri e portantini su carrozzine, barelle e montacarichi, fino ad entrare attraverso la finestra in una stanza in cui si guarda, sdraiato immobile su un letto. Allora lo spettatore capisce, l’attore è invisibile agli altri perché il suo corpo è lì, su quel letto e in quella stanza del reparto di rianimazione. Con lui ci sono alcuni compagni di viaggio che condividono la sua sorte, tra i quali gli eccellenti Lino Musella e Laura Morante. Ognuno di loro vive la sua condizione con uno stato d’animo diverso: Mastandrea, entrato in coma per un incidente inverosimile (gli è piombato addosso un ragazzino caduto da un terrazzo) si gode quel limbo tranquillo e rilassante che lo libera da ogni responsabilità quotidiana; Musella è curioso di tutto e tutti e organizza perfino gite in pullman; Morante è arrabbiata perché i parenti non la lasciano in pace e le impongono pure la parrucchiera. La routine del reparto è stravolta dall’arrivo di una giovane donna irrequieta che non ne accetta le regole e non vede l’ora di tornare alla vita (l’attrice argentina Dolores Fonzi, carattere impulsivo e folgorante bellezza).
Succede ciò che nessuno potrebbe immaginare: sospesi nel limbo dell’apparente non vita, lui e lei si innamorano. Sottolineo subito che un argomento tanto delicato è affrontato da Mastandrea con grande pudore e con una sensibilità poetica che coinvolge ed emoziona lo spettatore senza provocare alcun imbarazzo. Non mancano le situazioni comiche che alleggeriscono l’atmosfera, come l’entrata in scena di un improbabile intrattenitore (l’attore Giorgio Montanini) che canta sgangherato nei reparti e per arrotondare fa pure il dog sitter. Sarà lui, capace di vedere ciò che gli altri non vedono, a stabilire un ponte tra la vita e l’oltre, quando la protagonista femminile tornerà alla coscienza del presente.
Apparentemente Nonostante è un film sulla morte. In realtà è una poesia sulla fragilità della vita e sulla sua meraviglia, “nonostante” (o forse grazie a) la consapevolezza della nostra mortalità.
C’è una curiosa coincidenza. La pellicola, che ha inaugurato la sezione Orizzonti l’anno scorso a Venezia 81, raggiunge l’apice dell’emozione rappresentando la fine del protagonista come un volo sospeso nel cielo provocato da un vento impetuoso che lo strappa all’abbraccio di chi resta. Una scena tutt’altro che semplice da girare, come ha raccontato lo stesso Mastandrea, che prevedeva uno stunt e che invece è stata interpretata interamente dall’attore, imbragato a notevole altezza con cavi tesi tra due gru.
È esattamente la stessa immagine che Francesca Comencini ha realizzato nel suo magnifico Il tempo che ci vuole, nella scena commovente della morte del padre Luigi. Anche questo film era in concorso a Venezia, ma Comencini e Mastandrea l’hanno scoperto solo vedendo le rispettive pellicole. «Evidentemente questa immagine è nell’aria», ha commentato l’attore quando gli ho segnalato la coincidenza.
Solo una coincidenza? Dopo aver visto questo film, a me vengono in mente le parole di Patrizia Cavalli: «Vita meravigliosa sempre mi meravigli».


