Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Joris-Karl Huysmans e Gilles de Rais

La passione dello scrittore francese per il condottiero che nell’immaginario collettivo è stato associato alla figura di Barbablù. Da “Là-bas”, da cui l’amico studioso Gustave Boucher ricavò un volumetto, a “Gilles de Rais. La magie en Poitou”

L’interprete che più di ogni altro impersona l’inquietudine religiosa che caratterizza gli ultimi anni di Joris-Karl Huysmans è Durtal, il protagonista della cosiddetta “trilogia cattolica”, comprendente i romanzi En route (1895), La cathédrale (1898) e L’oblat (1903). Il primo libro in cui appare protagonista Durtal fu tuttavia Là-bas, anticipato in feuilleton su «L’Écho de Paris» nel 1891 e uscito in volume nello stesso anno da Tresse & Stock. Si tratta di uno dei romanzi più affascinanti e controversi di Huysmans, in cui vengono affrontate tematiche che, nella fin de siècle, erano considerate improponibili. Il riferimento è al satanismo, argomento approfondito da Durtal al fine di documentarsi sulla figura di Gilles de Rais aliasBarbablù, considerato «il des Esseintes del XV secolo», sul quale deve scrivere una biografia.

Se la narrazione su Gilles de Rais serpeggia lungo tutta la trama di Là-bas come una sorta di romanzo nel romanzo, molto particolare è la vicenda relativa al volumetto che ne ricavò Gustave Boucher. La figura di questo singolare studioso era piuttosto ambigua: oltre a fare il libraio in quai Voltaire sembra fosse un informatore della polizia parigina. Boucher effettuò una conferenza il 6 giugno 1896 a Niort, sua città natale, nell’ambito di un congresso organizzato dalla Société d’ethnographie nationale et d’art populaire di cui era il delegato regionale in Poitou-Charentes. Il tema era quello dei due antieroi Gilles de Rais e Urbain Grandier e si basava, per quel che concerne il primo personaggio, sulle turpitudini descritte in Là-bas. Boucher aveva compiuto l’operazione diametralmente opposta rispetto a quella intrapresa dall’amico Huysmans, estrapolando dal romanzo le parti relative a Gilles de Rais al fine di comporle in un’unica, stringente narrazione.

Si tratta tuttavia di una versione edulcorata, in quanto Boucher provvede a censurare i punti in cui le malefatte del condottiero risultano più aberranti, in considerazione del fatto che il pubblico era di matrice cattolica. Sono cassati i passaggi dove si riportano, in maniera troppo esplicita, le pratiche omosessuali di Gilles de Rais: le «terrificanti delizie», le «gioie fecali» e altri «abominevoli giochi» vengono eliminati sia dalla conferenza sia dalle relative pubblicazioni che ne scaturiscono. Il testo presentato, nonostante rechi la firma di Huysmans, è stato selezionato e assemblato in maniera del tutto arbitraria da Boucher.

Presentando il tema della conferenza, Boucher asserirà: «Alcuni anni fa, due eventi hanno messo in luce la fisionomia, fino ad allora piuttosto deformata dalla leggenda, di Gilles de Rais: una tesi di grande risonanza sostenuta dall’abate Bossard, e la pubblicazione di un’opera d’arte da parte della penna più originale tra gli scrittori del nostro tempo: J.-K. Huysmans. Costui, volendo effettuare un’utile incursione nel satanismo, scrisse il superbo e perturbante Là-bas, che ha messo tante coscienze “sulla strada” del cattolicesimo, e che contiene, disseminata lungo le pagine, la più commovente e veritiera storia di Gilles de Rais pubblicata finora». Il riferimento è all’opera Gilles de Rais, maréchal de France, dit Barbe-Bleu (1404-1440), d’après des documénts inédits dell’abate Eugène Bossard, che rappresenta la principale fonte storica di Huysmans.

Nel 1897 gli atti del convegno vennero raccolti nel volume collettaneo La tradition en Poitou et Charente, dal quale verrà ricavato, con il consenso dell’autore, l’estratto a nome di Huysmans Gilles de Rais. La sorcellerie en Poitu. Si tratta di un volumetto di cm 23,8 x 16, di appena 22 pagine, con copertina beige impressa in nero. Risulta impresso a Parigi presso la Librairie de la Tradition Nationale e le attuali quotazioni si aggirano dai 600 ai 1000 euro. Nel 1899 apparve infine Gilles de Rais. La magie en Poitou, stampato presso l’Imprimerie Saint-Martin di Ligugé in una versione che riprende la lezione precedente, presentata con minime varianti e accompagnata da cinque fototipie di J. Robuchon riproducenti il villaggio di Tiffauges e il castello del condottiero. Entrambi gli opuscoli furono stampati in una tiratura di cento esemplari fuori commercio e spesso non vengono riportati nelle bibliografie attinenti alle opere di Huysmans.

Boucher condividerà con Huysmans l’interesse per l’esoterismo e le scienze occulte che sfocerà, paradossalmente, nell’adesione al cattolicesimo. Direttore della rivista di stampo regionalista «Le Pays poitevin», Boucher risiedeva presso Villa Sainte-Hilaire, situata in prossimità dell’abbazia benedettina di Ligugé, dove Huysmans acquistò un terreno. Entrambi gli amici diventarono oblati in data 21 marzo 1901, prima di perdersi definitivamente di vista dopo la loro partenza nell’ottobre dello stesso anno. Mesi dopo Boucher, che nel frattempo ha preso le distanze dalla fede, annuncia all’amico il suo matrimonio; Huysmans decide, però, di non rispondergli e interrompe con lui ogni rapporto. Sappiamo che, oltre a intraprendere una ricca messe di studi su Gilles de Rais, Huysmans rimase a tal punto affascinato dal personaggio da recarsi, un paio di mesi prima di intraprendere la stesura di Là-bas, a visitare le rovine del castello di Tiffauges.

Compaiono soltanto pochi accenni, e non particolarmente significativi, all’opera di Huysmans in Le procès de Gilles de Rais, ricostruzione documentaria effettuata da Georges Bataille, coadiuvato da Klossowski. Si tratta di una sorta di sfaccettato resoconto dei crimini effettuati dal condottiero che nell’immaginario collettivo sarà associato alla figura di Barbablù (si pensi alla favola di Perrault che stravolge il suo operato, trasformando gli innumerevoli infanticidi in una manciata di uxoricidi).

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