Il nuovo romanzo di Annella Prisco
Noi e l’inquietudine
Una storia dall’intreccio inaspettato e avvincente, l’incontro tra i due protagonisti e, attraverso le vicende della loro vita, le emozioni e le contraddizioni che appartengono alla vita di tutti e alla nostra quotidianità
Dopo il successo di Specchio a tre ante (Guida 2020), Annella Prisco ritorna con pagine ancora più intense, con il suo inconfondibile stile elegante e incisivo, con nuove sfumature e rinnovata consapevolezza. In Noi, il segreto (Guida, 2024), con mano magistrale mette a fuoco i tratti che, più di ogni altri, caratterizzano il nostro tempo. Tra tutti primeggia nella sua drammaticità l’inquietudine, un’inquietudine senza nome, che seppure un nome ha non è mai quello giusto e non riesce a trasformarla. Un sentimento che tocca in maniera inesorabilmente trasversale ognuno di noi.
Graziella, la protagonista che impariamo da subito a conoscere e amare per la delicatezza e la sensibilità che le è propria in ogni momento della sua storia, smette subito di essere personaggio per diventare persona. Per lei l’inquietudine si condensa in un paio di occhi verdi che improvvisamente, in una situazione delle più ordinarie, prende dentro di lei uno spazio inspiegabile, di cui non sa darsi ragione. Con la determinazione a volersi liberare da ciò che la opprime, Graziella non si arrende e cerca in ogni modo di trovare una strada che possa liberarla da quella presenza che riemerge all’improvviso, potente e prepotente, mentre attraversa altre dimensioni della sua vita, alcune particolarmente dolorose. La più struggente, la pena profonda per il proprio padre che vive il dramma dell’ultimo periodo della propria esistenza nel freddo della solitudine – il male del nostro secolo – dinanzi al quale Graziella sperimenta tutta la sua impotenza, come accade a tanti di noi. Così, partecipiamo alla difficoltà, descritta con tratti delicati, ad accettare il dolore del distacco da persone importanti della nostra vita, che smettono di essere un punto di riferimento, un porto sicuro e che vorremmo tanto proteggere dall’offesa della vecchiaia e della malattia.
Sullo sfondo la guerra, l’istinto sanguinario che non solo non siamo mai riusciti a sconfiggere definitivamente ma che oggi si è ripresentato con tutta la sua virulenza. Annella Prisco ce lo mostra attraverso le lacrime di Graziella che condivide la pena della sua amica del cuore, l’ucraina Tanya, personalmente ferita da questa ignobile realtà. Il tema dell’amicizia viene trattato dalla Prisco in tutte le sue sfaccettature con estrema cura e attenzione, nella preziosità della condivisione che Graziella vive nel rapporto appena nato con la sua collega Marta. È nella complessità della relazione di coppia poi, che Annella Prisco riesce a immergersi più attentamente, con delicatezza e riserbo, per mostrare come questa dimensione sia la più misteriosa e imprevedibile. «A volte la realtà supera la fantasia…», dice l’autrice, capace di creare con la fantasia un mondo vero che impariamo, pagina dopo pagina, ad amare.