Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Tra le sue braccia

In un sonetto di Goethe, l’incontro tra il poeta e la «beltà celeste», un incanto da cui rifuggire, proteggendosi nella cappa come in un «involucro». Ma la passione (più che l’amore angelicato) vince ogni resistenza…

Un incanto, questo sonetto di Johann Wolfgang Goethe. Il poeta sta camminando, per il grigio sentiero di rocce, scendendo verso i prati invernali, l’anima inquieta, come in fuga. All’improvviso un prodigio, naturale, forse quotidiano: il nuovo giorno si presenta come se fosse caduto il velo che lo offusca… e poi un prodigio reale, un’apparizione. Una ragazza di bellezza celestiale come quelle che appaiono agli stilnovisti. Ma di fronte alla bellezza, alla sua apparizione, l’uomo vorrebbe fuggire, chiudendosi nei suoi abiti come a proteggersi dall’incanto. Incanto che vince. La segue, desiste dal chiudersi nel suo involucro, esce da se stesso, via la maschera. Lei, a differenza delle donne angelicate degli stilnovisti, non gli entra negli occhi, ma si trova già tra le sue braccia.

 

 

 

 

 

 

 

Amabile incontro

In grande cappa avvolto fino al mento,
andavo per il sentiero di rocce, erto, grigio,
scendendo verso i prati invernali,
l’anima inquieta, pronto alla fuga vicina.

D’un tratto parve cadere il velo al nuovo giorno,
venne una ragazza di beltà celeste,
perfetta come quelle donne amabili
del mondo dei poeti. La mia smania tacque.

Ma distolsi il passo e la lasciai andare,
m’avviluppai più stretto nelle pieghe,
quasi volessi, per sfida, scaldarmi in me stesso.

E pure la seguii – ristette – era accaduto!
Non riuscii a tenermi nel mio involucro,
lo gettai via. Era lei tra le mie braccia.

Johann Wolfgang von Goethe

Traduzione Roberto Fertonani

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