Francesco Napoli e Giuseppe Conte per la Giuria del Premio LericiPea
Premio alla carriera a Roberto Mussapi

Poeta universale

«Una delle esperienze poetiche più intense e marcate della poesia nostrana» che ha incantato autori come Soyinka e Bonnefoy, recita la motivazione del “LericiPea”. Tradizione italiana, inglese e francese – epica, teatro, archetipo del viaggio e della scoperta sono gli elementi «che esaltano la sua voce prestigiosa»

L’Associazione LericiPea Golfo dei Poeti assegna quest’anno il prestigioso Premio LericiPea “alla Carriera” al poeta e scrittore Roberto Mussapi, collaboratore e amico di Succedeoggi fin dagli esordi di questa testata. La cerimonia di premiazione si svolge domani, domenica 22 settembre, presso Villa Marigola, San Terenzo di Lerici, alle ore 17. Ecco, qui di seguito, la motivazione.

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Se Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura nel 1986, parlando di sé afferma che «leggere Roberto Mussapi, per questo lettore e scrittore yoruba, è un’iniziazione a sorprendenti affinità»; e se il grande poeta francese Yves Bonnefoy, da parte sua, rileva «la propensione di Mussapi al pensiero alto, alle vaste visioni metaforiche», una ragione ci deve pur essere. Una ragione che ha spinto due voci apparentemente così lontane, ma tra le più alte e profonde della poesia internazionale, a confrontarsi più volte con l’opera di Roberto Mussapi. Ebbene la ragione la indica lo stesso Soyinka quando ricorda che «il mondo poetico di Mussapi non è qualcosa di cui un singolo poeta possa osare appropriarsi (…) poiché quel mondo si presta a una partecipazione universale».

L’intero percorso poetico di Roberto Mussapi, infatti, non appartiene solo alla poesia italiana ma molto più ampiamente alla Poesia tout-court. La sua formazione è solidamente ancorata alla tradizione italiana, certo, ma è anche ben ancorata alla poesia inglese (da Coleridge, a Byron a Eliot, per indicarne solo alcuni) e francese (Baudelaire in particolare) e si nutre di letture vastissime, tra antropologia e mitografia. E questo vien fuori sin dagli esordi con I dodici mesi (1979), passando attraverso la stagione dei grandi poemi in versi, da Gita meridiana(1990), come dire dall’epos classico dei grandi eroi omerici, filtrati anche attraverso Dante, Shakespeare e Foscolo, ad Antartide (2000), dove la storia, e il sogno, dell’Endurance, della conquista dell’ultimo continente inesplorato del Polo Sud si trasforma in nostos. E dove si riconosce un archetipo teatrale se i nomi e le voci per teatro – l’altra grande propensione espressiva di Mussapi – sono in grado di far apparire qualcosa dal nulla e di metterlo, con la potenza illuminante dei versi, nel vivo del presente.

Il Premio Lerici-Pea alla carriera per Roberto Mussapi, dunque, per volontà della Proprietà e della Giuria d’Eccellenza, ha voluto quest’anno sancire una delle esperienze poetiche più intense e marcate della poesia nostrana e, in linea con la sua filosofia, vuol sottolineare ed esaltare una voce prestigiosa che ha avuto ed ha echi anche oltre i confini territoriali italiani.

La foto vicino al titolo di Roberto Mussapi è di Roberto Orlandi.

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