A San Ginesio
Ritratti di teatro
Una grande mostra rende omaggio a Marcello Norberth, uno dei più apprezzati fotografi del teatro italiano: Un maestro della luce e del volto
Il Loggiato dei Lumi di San Ginesio ospita, fino al 4 ottobre 2034 a cura di Luca Manfrini – una mostra fotografica volta a celebrare l’opera di Marcello Norberth: un omaggio significativo alla straordinaria carriera dell’autore, recentemente scomparso il 5 marzo 2024. Norberth, nato il 16 gennaio 1937 proprio nel comune marchigiano di San Ginesio, ha coltivato la sua passione per l’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dopo essersi trasferito a Roma, ha intrapreso una carriera di successo nella fotografia, collaborando con Vogue e dedicandosi principalmente alla fotografia teatrale. Norberth ha immortalato momenti cruciali del teatro contemporaneo dagli anni ’70 ai primi anni 2000, catturando l’essenza delle performance più emblematiche e dei suoi interpreti più celebri.
La mostra presenta una selezione curata di ritratti di celebrità come Roberto Benigni, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Mia Martini, oltre a rari provini a contatto di icone come Gina Lollobrigida, Virna Lisi e Ugo Tognazzi. L’abilità di Marcello Norberth non si limita alla tecnica, ma brilla soprattutto nell’aver contribuito al difficoltoso riconoscimento della fotografia come forma d’arte in Italia. In un’epoca in cui il mezzo raggiunge il compimento del suo processo globale di democratizzazione – relegando lo scatto a un gesto prevalentemente mediato, veloce e privo di input umano – l’opera di Norberth mette in evidenza un modo di fare fotografia che rischiamo di perdere o di aver già perso. Nelle arti, la fotografia è forse il medium più esposto alle mutazioni e alle riletture in chiave temporale; in questo senso, il lavoro di Norberth rischia di essere uno degli ultimi esempi eccelsi di fotografia professionale, concepita come arte artigianale, in cui il rapporto umano, la tecnica e la dedizione alla professione permettono il superamento della mera registrazione di performance teatrali, diventando vere e proprie interpretazioni d’autore, favorendo una visione approfondita delle dimensioni emotive ed estetiche dell’arte teatrale.
Se la fotografia di scena può essere considerata una nicchia all’interno del panorama fotografico più ampio, il ritratto per il teatro rappresenta una nicchia nella nicchia. È forse qui che emerge il fotografo artigiano, avvalendosi dell’esperienza accumulata nella gestione e cura del rapporto umano, elemento chiave per l’avvicinamento al soggetto e la sua rappresentazione autoriale. Nel portfolio di Norberth spiccano i volti più noti della scena teatrale e cinematografica italiana. Spesso, grazie alla loro importanza, questi ritratti vengono scelti per presentare un autore in mostra. Tuttavia, la presenza esclusiva di icone nel caso di Norberth offre una visione parziale e riduttiva dell’enorme contributo dell’autore alla comunità teatrale italiana.
Non troverete in mostra le migliaia di ritratti custoditi e digitalizzati meticolosamente dal figlio Luca; questa eredità, difficilmente quantificabile, si riassume nella trasversalità della sua lente, che ha trattato con la stessa cura e passione dall’attore al primo ciak alle star più importanti della fine del Ventesimo secolo.
Onorando Marcello Norberth, rendiamo omaggio a un maestro della fotografia, che ha saputo catturare l’essenza e la fugacità della vita; una fugacità che Norberth ha evaso con le sue immagini.
Il testo di Niccolò Fano, pubblicato per gentile concessione dell’autore, è tratto dal catalogo della mostra di San Ginesio. Le fotografie che lo accompagnano, ovviamente, sono di Marcello Norberth. Accanto al titolo, un ritratto del fotografo.