Diario di una spettatrice
Arena Bologna
Domani parte a Bologna la rassegna "Il cinema ritrovato". Il programma di quest'anno va da Abel Gance a Wim Wenders, da Pietro Germi a Fellini: un vero paradiso per cinefili!
C’è Cannes, il più famoso. C’è Venezia, il più antico. E ci sono Berlino, Torino, Udine, Roma, Locarno, San Sebastiàn, i primi che mi vengono in mente. Sono i festival che celebrano il cinema in Europa. Ma per chi lo ama al di là delle novità cinematografiche – intendo per chi ama proprio il mestiere di fare il cinema e assicurargli lunga vita, salvando dall’oblio le pellicole lunghe e corte, famose e sconosciute, che raccontano la sua storia muta e sonora da oltre un secolo – esiste un festival che non ha confronti e che si tiene a Bologna da 38 anni: “Il Cinema Ritrovato”.
Perché Bologna è la città della Fondazione Cineteca di Bologna, che dal 1962 restaura e conserva pellicole che arrivano da tutto il mondo e le mette a disposizione del grande pubblico (la presiede Marco Bellocchio, la dirige Gian Luca Farinelli che inventò questo festival nel 1986). Ma soprattutto perché a Bologna i cinéphiles non sono élite ma popolo: in migliaia si ritrovano davanti a uno schermo gigantesco nelle notti da giugno ad agosto, sotto le stelle di piazza Maggiore che è la sala all’aperto più bella del mondo.
Da domani, sabato 22, a domenica 30 giugno 2024 Bologna diventa così il paradiso degli appassionati che arrivano da tutta Europa. E per loro convergeranno a Bologna alcuni tra i registi più famosi al mondo: Wim Wenders, Costa-Gavras, Damien Chazelle, Alexander Payne, Darren Aronofsky e ovviamente Bellocchio.
È impossibile elencare i 480 film che saranno proiettati in nove giorni nel corso di un festival che coinvolgerà tutta la città, dalle tre sale della Cineteca al DAMS, da piazza Maggiore ai più grandi cinema-teatri, a cominciare dal Modernissimo appena restaurato, l’enorme sala liberty da 1200 spettatori inaugurata nel 1915 nel cuore della città e riaperta dopo un cantiere durato dieci anni. Qualche cenno può dare l’idea delle dimensioni dell’evento e della sua unicità.
Il cuore del festival batte nella sezione “Ritrovati e restaurati”, cioè i capolavori del cinema mondiale restaurati dalla Cineteca. Si potrà vedere la prima parte di un’opera monumentale e introvabile come Napoléon di Abel Gange del 1927, i film di Alfred Hitchcock North by Northwest ovvero Intrigo internazionale e di John Ford The Searchers ovvero Sentieri selvaggi, i Baci rubati di François Truffaut e I sette samurai di Akira Kurosawa. Imperdibile l’appuntamento con Wim Wenders che presenterà la sera del 23 giugno in piazza Maggiore il suo Paris, Texas a quarant’anni dalla prima proiezione.
Retrospettive preziose saranno dedicate al regista Pietro Germi a cinquant’anni dalla morte, a Marlene Dietrich, al regista ucraino Anatole Litvak, all’attrice e femminista francese Delphine Seyrig (Fabienne Tabard in Baci rubati), al regista giapponese Kozaburo Yoshimura praticamente sconosciuto in Italia, allo svedese Gustaf Molander, il regista delle attrici che scoprì Ingrid Bergman, ai film restaurati che uscirono nel 1924. Sono solo alcuni degli eventi previsti dal programma del festival (si veda il link alla fine dell’articolo).
Una sezione unica nel suo genere è dedicata ai “Cineconcerti” cioè alle proiezioni di pellicole accompagnate dalla musica eseguita dal vivo. L’apertura il 20 giugno in piazza Maggiore ha visto il film My cousin, pellicola del 1918, l’unica in cui recita e canta Enrico Caruso, accompagnato dall’Ensemble del Teatro Comunale di Modena. L’ultimo appuntamento sarà nella notte di sabato 6 luglio, a festival concluso: verrà proiettato, sempre sotto le stelle di piazza Maggiore, Amarcord di Federico Fellini in una versione-evento perché, a suonare dal vivo la colonna sonora di Nino Rota, sarà l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Un imperdibile coup de cœur per chiunque ami il cinema, se è vero che Woody Allen raccomanda di vedere questo capolavoro almeno una volta l’anno.