Da dove, da quanto/5
Storia di Carmelina
«La Magliana che conoscete oggi mica è quella d’un tempo, mica è quella dove quando t’affacciavi dalla finestra vedevi solo fango e pozzanghere»: prosegue il racconto del quartiere romano fatto dagli studenti del liceo Montale
“Buonasera nottambuli! E anche oggi Radio Globo presenta, come ogni sera, un nuovo episodio di Riscoprendo Magliana. Sei emozionato anche tu come me, Max, visto che leggeremo la storia di un nuovo personaggio?”.
“Certo, Tony, non vedo l’ora di saper qualcosa in più su Carmelina, che si presenta come collaboratrice scolastica nella rinomata scuola di Roma Eugenio Montale”.
“Allora senza perderci in chiacchiere leggiamo un po` quel che ha da dirci l’amica che ci terrà compagnia stasera”.
“Fra poco so’ 50 anni che vivo a Magliana, ma non c’ho sempre vissuto e manco m’è sempre piaciuta.” legge Max, cercando di imitare l’accento romano “Prima vivevo in Campania, lì giocavo sempre pe’ strada, mi sentivo libera, poi, appena ci siamo trasferiti a Magliana, mi sentivo chiusa in gabbia, come se m’avessero tarpato le ali: m’avevano tolto tutto, m’avevano tolto la strada.
La Magliana che conoscete oggi mica è quella d’un tempo, mica è quella dove quando t’affacciavi dalla finestra vedevi solo fango e pozzanghere, mica è quella dove la chiesa era in un garage. E già, non ce stava manco la chiesa e pe’ avella Don Pietro ha dovuto lotta’ tantissimo, infatti a Magliana lo conoscono tutti. Non c’erano manco dei giardinetti pe’ i regazzini. Le uniche conoscenze che avevamo erano quelle del condominio; per esempio, io ero amica di una ragazzetta dell’età mia e co’ lei, quando uscivamo, il nostro unico obiettivo era l’EUR. C’era solo una scuola media, che non bastava pe’ tutti i ragazzi de Magliana, infatti, m’hanno raccontato che, prima del mio arrivo, si facevano i tripli turni, ma non bastavano! C’erano pure dei pullman che portavano i ragazzi all’EUR. Quanto me sarebbe piaciuto fa ‘sti tripli turni, sapete no? Meno ore… Ma io no, oggi come oggi dico grazie a Dio, facevo dalle 8 alle 14. Poi dopo so’ andata a lavora’ in farmacia, pure là c’ho lavorato pe’ ‘na vita.
Voi conoscete una Magliana piena di palazzi, ma quando ero piccola mica ce ne stavano così tanti, erano pochi e sembravano quei palazzoni dell’INPS. Ne conoscete una piena de supermercati e se ve posso di’ so’ pure troppi, ce sta l’imbarazzo della scelta, aho.
Ve potrà sembra’ l’Inferno quello che ve sto a descrive, ma sapete che c’e`? Io ce sto bene, è la mia zona, in un’altra non me ce sposterei mai, perché qua ce so cresciuta, me ce so’ sposata, me ce sto a invecchia’ e, ve dirò de più, ce morirò. Poi ce sta tutta la mia famiglia… E se qualcuno mi dicesse: “Cambia zona, no?” io gli direi: “No grazie, ce sto bene”. Da quando dalla Campania so’ venuta a vive qui non me so’ mai spostata, al massimo ho cambiato casa dopo che me so’ sposata, ma so’ sempre rimasta a Magliana.
Ovviamente non tutto me piace, infatti se mi chiedessero che cosa cambierei, io senz’ombra di dubbio direi tutti ‘sti supermercati. Per esempio, io al posto della Lidl e dei palazzi dietro c’avrei fatto un bel parco giochi, non me pare giusto che ‘sti regazzini se debbano sposta’ e debbano anda’ a Parco Morelli o da altre parti.
Ma la cosa che più me da urto so’ i pregiudizi, so’ davero esagerati, io l’ho sempre detto. ‘Sta zona è messa troppo sotto pressione: succede qualcosa a Ponte Galeria? No, a Magliana. Succede qualcosa a Muratella? No, a Magliana. Le cose belle succedono pure qui, peccato che poi dicono che so’ successe a Villa Bonelli. La delinquenza c’è anche a Magliana, è vero, però tutti ‘sti pregiudizi a me, a noi che abitiamo questa zona danno tanto fastidio. C’è delinquenza come ce pò esse al Trullo, a Monteverde, ai Parioli.
In molti mi chiedono se c’ho mai avuto paura e io dico sempre di no, qua c’ho girato a tutte le ore. L’unica zona un po` più pericolosetta potrebbe esse via della Magliana la sera, perché ci sta una marea di persone. Ci sta anche gente che spesso mi chiede se ci fosse più delinquenza allora rispetto a oggi, ma non so bene anche perché da ragazzetta non me ne rendevo conto, adesso comunque la delinquenza c’e`, ma io non ho mai avuto fastidi. Probabilmente sarà pure aumentata, boh.
“Ci si può vive in santa pace a Magliana?”, in molti vogliono sape’; per quanto riguarda la mia vita e la mia esperienza, io dico di sì, anche perché ci sto ancora. Comunque ‘sta zona è diventata un punto cruciale: stiamo a un passo dal centro e a venti minuti da Fiumicino, mica cavoli.
La Magliana è diventata quella di adesso pian pianino, col passare degli anni hanno messo associazioni per aiutare, oggi c’è un centro anziani, ci sono dei garage per incrementare il sociale, c’è piazza De Andrè… Forse prima era più calma, ma oggi ‘sta zona fa quasi sessantamila abitanti.
Pe’ molti di voi forse, la Magliana che v’ho descritto non sarà nulla di speciale, ma sapete che c’è? A me piace così, che potrei desidera’ di più? D’altronde. qua c’ho tutto e tutti.” finisce di leggere Max.
“Ogni volta che finiamo di leggere queste lettere di persone della Magliana sono quasi tentato di trasferirmi a Roma e comprarmi una casa lì”.
“A chi lo dici, Tony, poi dopo quella di oggi ho pure imparato un po` l’accento”.
“Eh, t’ho sentito”, dice Tony ridendo, “sei bravino. Comunque, amici nottambuli mi dispiace annunciarvi che s’è fatta una certa, quindi ora io e Max vi salutiamo e vi lasciamo con una compilation di canzoni. Buona notte e ci sentiamo al prossimo episodio di Riscoprendo Magliana”.
Nelle foto: in alto a sinistra, Dina Maliglig ritratta da Miriam Morfuni; sopra a destra, Elisa Marchei fotografata da Elena Augelli; qui sopra a sinistra, Miriam Morfuni ritratta da Dina Maliglig.