“L’orto americano”
Le memorie gotiche di Pupi Avati
Definito dall’autore “romanzo del genere gotico maggiore”, il nuovo libro di Pupi Avati conferma la poliedricità dell’ispirazione del celebre regista. Una storia avventurosa, che si sviluppa, tra Italia e America, dal 1945 al tempo presente
“Avati strikes again!”, scriverebbe un quotidiano americano a proposito del recente nuovo romanzo di Pupi Avati, L’orto americano (Solferino Libri, 16 euro). Un romanzo sorprendente, che lo stesso autore definisce nel “romanzo del genere gotico maggiore” (presto sarà anche un film, sono già stati scelti gli interpreti e le location). Regista, sceneggiatore, produttore, scrittore, Pupi Avati è uno dei maestri riconosciuti del cinema italiano. Una filmografia, la sua, che attraversa tutti i generi, dal giallo alla commedia, dall’horror al sentimentale, dall’attualità a temi storico-religiosi. E che lo ha gratificato di montagne di premi e riconoscimenti, in Italia e all’estero. Filmografia che è anche, in un certo senso, lo specchio, il compendio della sua vita avventurosa, con alcune esperienze importanti, che vanno dal film Bix, girato nel 1961 negli Stati Uniti, nello Iowa, sul musicista di jazz Bix Beiderbecke (un suo idolo giovanile), alla sua poliedrica ispirazione, arricchita dal prezioso sodalizio umano e professionale con il fratello Antonio.
Ma qui, in questo libro, Avati riassume e condensa tutte le esperienze, le memorie, le aspirazioni, i sogni (ma anche gli incubi) della sua vita, realizzando un’opera di grande impatto emotivo. Un libro avvincente per il lettore, in virtù di una trama che ha inizio il 15 maggio 1945, a Bologna, in seguito a un incontro di un giovane ventenne aspirante scrittore, con una ragazza in divisa da ausiliaria americana. Un incontro, un innamoramento improvviso e inarrestabile che costituisce la spina dorsale di tutta la vicenda che poi si dipana in un serie di eventi altamente drammatici, al limite del macabro, che attraversano, molti anni dopo quel primo incontro, l’Oceano, alla ricerca dell’ispirazione per il libro definitivo e anche, inaspettatamente, della giovane ausiliaria di cui nel frattempo si sono perse le tracce. L’indagine ricondurrà il protagonista in Italia, in una sorta di canone inverso.
Rievocazione storica, thriller, ambigue fantasie e insopprimibili memorie sono gli ingredienti che si amalgamano nella trama, mentre il passato si fonde nel presente, dominato dalla forza dell’amore, quello vero o quello immaginato, un amore che comunque sopravvive. E vince sempre.