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Natale a Roma
Dal cuore storico (e commerciale) fino ai "non luoghi" della periferia: come cambia l'immagine di Roma in occasione del Natale?
Le annose polemiche su Spelacchio e la mancanza di fantasia della varie amministrazioni capitoline nel decorare Roma per le feste natalizie hanno spesso messo in secondo piano il fatto che in effetti a Roma basterebbe ben poco, ovvero una decorazione sobria e di buon gusto, per esaltare, tra tante altre cose, anche il sentimento sotteso alla festività.
L’albero di Natale in Piazza Venezia, soprattutto quando non entusiasmante, può essere tranquillamente messo fra parentesi, e ci si può rivolgere a tanti altri luoghi romani, che se non sono sempre più tranquilli o meno invasi dai turisti, hanno comunque il vantaggio di un pizzico d’originalità.
Penso per esempio alle luminarie che da anni rallegrano via Condotti, a quelle della Galleria Colonna (o Galleria Alberto Sordi, per i più aggiornati), al mercatino di Piazza Navona, ai presepi di San Pietro e di Santa Maria Maggiore, tutti luoghi ben noti a romani e turisti, e quindi spesso presi d’assalto.
Ma, parlando di addobbi e luminarie, non esistono solo via Condotti o via del Corso; può essere molto gradevole girare un po’ tutto il centro. Qualche altro punto di passaggio obbligato? Vedete voi, io mi limito a suggerire un itinerario classico: Via del Governo Vecchio, Via Giulia, Via del Boschetto, Via Urbana, Via del Babuino, Piazza Mignanelli, nell’ordine che di volta in volta si preferisca.
O ancora, c’è la possibilità, per gli appassionati, di pattinare in vari luoghi: dal Christmas World a Villa Borghese al Christmas Village in Via della Batteria di Porta Furba, dal Luneur in Via delle Tre Fontane all’Ice Christmas di Piazzale Maresciallo Diaz. E in più, per i patiti di cinema, volendo si può pattinare anche a Cinecittà World.
Né va dimenticato lo splendido Orto Botanico, già interessante di suo, soprattutto in primavera, ma che a Natale si ammanta di luci e di un’atmosfera del tutto particolare. Insomma, Roma di solito non fa la stupida, e a Natale non la fa nemmeno troppo lunga. Bastano e avanzano le interminabili celebrazioni, ce n’è ampia scelta. E di luoghi dove andare a passeggiare, permeati dell’atmosfera natalizia, non ne mancano davvero.
Così come al popolo romano non è mai mancata la devozione, come ci spiegava in un famoso e sarcastico sonetto il Belli: “Ustacchio, la viggija de Natale / Tu mmettete de guardia sur portone / De cuarche mmonziggnore o ccardinale, / E vvederai entrà sta priscissione. // Mo entra una cassetta de torrone, / Mo entra un barilozzo de caviale, / Mo er porco, mo er pollastro, mo er cappone, / E mmo er fiasco de vino padronale. // Poi entra er gallinaccio, poi l’abbacchio, / L’oliva dorce, er pessce de Fojjano, / L’ojjo, er tonno, e l’inguilla de Comacchio. // Inzomma, inzino a nnotte, a mmano a mmano, / Tu llí tt’accorgerai, padron Ustacchio, / Cuant’è ddivoto er popolo romano.”