Every beat of my life
Ode al Pensiero
Un felice frammento di Shelley che è «atto di riconoscenza alla mente umana, concepita come una fiamma perpetua… che fa piena la realtà esterna, luce vivente che veste il mondo». Da inserire in un’ideale antologia di “Poesia del fuoco”, che va da Saffo a Luzi
La barca, con rapide vele, lo spirito che nuota come un vascello incantato, la barca che sarà l’esordio fenomenale di Mario Luzi, lo spirito che nuota come un vascello, emulazione devota e libera della Ballata del vecchio marinaio del maestro Coleridge (il primo e padre dei romantici inglesi, generazione subito successiva Shelley, Byron, Keats…), il fiume tortuoso, la barca spirito, o lo spirito fatto barca, passa oscillando tra foreste oscure, sulle acque. Visione fluente e prodigiosa.
È uno dei felici frammenti di Shelley, frammenti che hanno una compiutezza, creando quindi, anche se non intenzionalmente, un genere poetico. Qui atto di riconoscenza alla mente umana, concepita come una fiamma perpetua. Che arde sugli altari di Grecia, Roma, Egitto, scrive il poeta commentando questi versi. Per Shelley è la mente che fa piena la realtà esterna: luce vivente che veste il mondo con le sue tinte iridescenti, ove iridescenza significa complessità di tutte le gamme cromatiche. Questa luce della mente (che nel poeta è antitetica alla ragione astratta del logico, la sua mente è semmai una psiche, un’anima profana), diffonde nel mondo il suo spirito di gloria, sul mare, sulla terra. È una fiamma vitale che arde con vampa inestinguibile: in questi versi abbiamo una lirica concentrata e irradiante di un’ideale antologia di “Poesia del fuoco”, che ha inizio con Saffo, culmina con Foscolo e i romantici, giunge fino al Novecento con la “conoscenza per ardore” di Luzi.
Tu luce vivente
Tu, luce vivente, che con le tue tinte iridescenti
vesti il nudo mondo e diffondi lo spirito della tua gloria
sul mare e sulla terra e nell’aria e in ogni forma
che palpita nella tenebra di questo meraviglioso mondo,
fiamma vitale, verità magica e indomabile
pensiero misterioso, che in questo scheletro mortale di cose
ardi con vampa inestinguibile,
ora pallido e fioco, ora librandoti in cielo
tu che ogni volta che langui poi ritorni
e sempre ispiri la mente dell’uomo
prima delle piramidi e dei templi,
da quando un passo vivente scacciò desolazione
dalla Terra che era ancora informe e grezza,
tu eri, Pensiero, il tuo splendore serrò le palpebre
del vasto serpente Eternità, che custodiva
l’albero del bene e del male.
Il mio spirito nuota come un vascello incantato
sulle limpide onde del tuo dolce canto
lontano, nelle regioni oscure dell’estasi
come una barca che con rapide vele
volando giù per un fiume tortuoso
passa oscillando per scure foreste, sulle acque.
Percy Bysshe Shelley
Traduzione di Roberto Mussapi