Serena Nannelli
Il Premio LericiPea

Poesia delle impurità

Ritratto di José Tolentino de Mendonça, poeta portoghese e Prefetto del Dicastero per l’educazione e la cultura della Chiesa: uno scrittore che non insegue la purezza edulcorata ma dedica attenzione a quell’impurità che il mondo ripudia

Il Cardinale José Tolentino de Mendonça ha ricevuto il Premio Lerici Pea alla Carriera 2023, un riconoscimento che è andato attestandosi negli anni come uno dei più importanti nel panorama letterario italiano ed internazionale. In occasione della Premiazione, l’autore ha presentato a Lerici, in anteprima nazionale, il libro Estranei alla terra, la prima raccolta in italiano, quasi completa, delle sue poesie, edita da Crocetti.  

José Tolentino de Mendonça è tra i più importanti poeti contemporanei in lingua portoghese e, come si legge nella motivazione del Premio, la sua è «una poesia di meditazione ed anche di provocazione, che si esprime in modi spesso spiazzanti». 

Il gusto per l’ossimoro è evidente in un uomo che, nominato di recente Prefetto del Dicastero per l’educazione e la cultura da Papa Francesco, ha scritto in passato: «La poesia è una forma di apostasia». 

La natura insurrezionale di certi concetti ci restituisce la tempra di un poeta che ama le contaminazioni più estreme e trova negli accostamenti più azzardati, primo tra tutti quello tra sacro e profano, la via verso le regioni più alte dell’interiorità. Un poeta che usa la parola non per scrivere ma per incidere, nella mente come nell’emotività, e il cui sguardo è rivolto ai meritevoli di riscatto, gli ultimi. Con versi che sono pennellate di insubordinazione e che traboccano contemporaneità, Il Cardinale José Tolentino de Mendonça dipinge una sostanza poetica che non è purezza edulcorata, bensì attenzione e affezione verso quell’impurità che il mondo ripudia. 

Arrivato con la famiglia, da piccolissimo, in Angola, quando era ancora una colonia portoghese, de Mendonça ha avuto nei romanzi raccontatigli dalla nonna il felice imprinting con la letteratura.  

Una volta adulto, per assolvere al fine ultimo e senza tempo dell’ars poetica, vale a dire quello di rendere visibile l’invisibile ed esprimibile l’inesprimibile, non ha esitato a mischiare i vertici del pensiero filosofico e poetico a icone pop di vario genere, da Pier Paolo Pasolini a Patti Smith; capace di rivedere nel primo il misticismo inquieto di San Paolo e nella seconda la stessa tempra sensuale de “Il Cantico dei Cantici”, de Mendonça è un illuminato del nostro tempo, per il quale la cultura è strumento di senso.  

Forse la stessa cosa si può dire anche di chi ha sostenuto il Premio Lerici negli ultimi anni: Massimo Perotti, CEO dei cantieri navali Sanlorenzo; a capo non di un semplice top-brand della nautica, ma di una vera operazione di promozione, diffusione e valorizzazione dell’eccellenza culturale. Elencare come sia presente fattivamente ovunque si parli di cultura con la maiuscola, sarebbe noioso e superfluo. Basti dire che l’anno prossimo, a Venezia, sarà inaugurata la Fondazione Sanlorenzo, con attività di charity a sostegno di studenti meritevoli e bisognosi affinché possano laurearsi nelle università più prestigiose. Sì, perché quando leghi il tuo nome e il tuo scopo a progetti culturali di spessore e umanamente encomiabili, il tuo prodotto non brilla più solo per l’inarrivabile qualità sartoriale ma per l’anima. E anche questa è poesia. 

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