Alla Libreria Eli di Roma
La politica al limite
Un ciclo di incontri, nel mese di giugno, vuole cercare di riavviare la discussione intorno a temi sociali e pubblici. Un tentativo autentico per andare oltre i limiti della politica. Ce ne parla Filippo La Porta, ideatore con Luciana Scarcia
Questa volta vorrei promuovere un progetto – e ciclo di incontri – che ho ideato e curato insieme a una “antica” amica, compagna di militanza nei ruggenti Settanta, Luciana Scarcia.
Solo un piccolo ricordo, spero non troppo malinconico-reducista. Nel 1972 e 1973 ogni santo giorno – militavamo insieme in un collettivo del Manifesto – ci ritrovavamo nel lontano quartiere di San Basilio di Roma, ai limiti del Raccordo, dopo pranzo, per pianificare nientemeno che la Rivoluzione! O meglio, tentavamo di organizzare lotte concrete su obiettivi molto concreti (ad esempio l’occupazione di uno stabile per metterci un ambulatorio di quartiere, cosa che effettivamente venne realizzata), ma la prospettiva in cui ci muovevamo era quella della imminente rivoluzione sociale, di una spettacolare palingenesi dell’umanità, del sole dell’avvenire (una cosa difficile da spiegare oggi ai nostri figli). Quando volantinavo con il mio eschimo d’ordinanza in quei lotti desolati, polverosi, mi aprivano la porta donne del popolo – massaie, casalinghe o impiegate appena rientrate dal lavoro –: erano così commosse dal mio fervore che mi offrivano sempre un bicchierino di Vov, in umili, ordinatissimi salotti con il centrino sul tavolo e la gondola veneziana sul televisore. Probabilmente dovevo apparire loro più come un volenteroso boyscout che come uno zelante bolscevico, e forse gli facevo un po’ pena. Risultato: la sera tornavo a casa dai miei genitori sempre lievemente brillo. Una stagione di dissipazione e probabilmente anche di follia, che però non intendo assolutamente rinnegare! È stato un modo di conoscere l’“altro”, la periferia urbana e la sua umanità (che altrimenti sarebbe rimasta per me invisibile). E soprattutto: soltanto molto dopo ho capito, abbiamo capito, che la vera, unica “rivoluzione” era quel nostro modo di riscoprire la politica, era l’impegno tutto legato al presente, era un modo di stare insieme che – al netto di qualsiasi idealizzazione – già ci modificava e forse (dico forse) ci migliorava. Per parafrasare Rimbaud, non tanto cambiavamo il mondo – andando quotidianamente in borgata con le “scarpe al vento” – quanto cambiavamo la (nostra) vita.
Ma torniamo al progetto. Conversando con Luciana abbiamo pensato insieme che oggi c’è uno scarto drammatico tra energie ideali, impegno a combattere le tante ingiustizie della società, voglia di partecipazione e discussione delle persone, e quanto offre la politica attuale, specie la sinistra. Così abbiamo maturato questa idea di riparlare di politica – dei problemi della polis – senza partire dalla politica, per ritrovare le nostre passioni civili (e non solo civili).
Qui di seguito potete trovare il programma e i primi cinque incontri, a giugno prossimo (contiamo di riprendere a ottobre, almeno se l’iniziativa avrà un qualche esito incoraggiante). Gli incontri costano 6 euro l’uno, per la libreria Eli, nella persona di Marcello Ciccaglioni, che ha partecipato subito con entusiasmo al progetto e che mette a disposizione una bella sala e offre un rinfresco finale.
Vi aspettiamo.
Apre il ciclo uno degli incontri più vibranti, e che faranno discutere: con lo scrittore Sgargabonzi e la sua satira violentemente dissacrante (anche verso le nostre stesse mitologie di sinistra e il perbenismo progressista).
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Il programma.
Il limite. Una cultura per nuove passioni. Ciclo di incontri a cura di Luciana Scarcia e Filippo La Porta
Serve cultura per contrastare la “malinconia” degli italiani, preoccupati dal presente e dal futuro, ma restii a voler cambiare. Serve cultura per dar forza a nuove passioni: sentimenti morali, immaginazione, emozioni, che nutrano un linguaggio condiviso e ispirino l’agire.
5 INCONTRI per creare una piccola comunità di persone che vogliono discutere e confrontarsi per costruire un nuovo “umanesimo”. Il filo di questi incontri una parola-chiave: LIMITE
30.05 – Il limite e la satira: La satira, spazio di critica del potere e del conformismo, deve rispettare un codice morale? – Interviene: ALESSANDRO GORI
06.06 – Il limite e l’ambiente: La civiltà antropocentrica è fondata sul progresso e lo sfruttamento della terra senza limiti, ma il pianeta non ce la fa più e reclama un cambio di prospettiva –Intervengono: ANTONIO PASCALE; FABIO CICONTE
13.06 – Il limite e l’immigrazione: La complessità e la portata del fenomeno migratorio sfidano l’Europa sul terreno della difesa dei diritti e su quello della credibilità di azioni politiche concrete – Intervengono: GINEVRA BOMPIANI; NICOLETTA DEL PESCO; AUGUSTO VENANZETTI
20.06 – Il limite e la comunità: Siamo tutti interconnessi ma restii a vedere l’altro. Se la vita è “l’arte dell’incontro”, in quale luogo? Come conciliare comunità e globalità? – Intervengono: MAURA GANCITANO; PAOLO ZANI; PAOLO FLORES
27.06 – Il limite e l’identità: Identità fluide: continuità nel cambiamento? Cosa definisce l’unicità della persona? – Intervengono: ADELE FABRIZI; SANDRA GIULIANI; LIDIA RAVERA
di martedì h. 18 – 20 Libreria Eli – V.le Somalia
La fotografia accanto al titolo è di Roberto Cavallini