Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Se sopravvive l’estate

Mai come in questo inverno che stiamo vivendo, pieno di eventi dolorosi e privo dell’incanto bianco che ammanta, si desidera la stagione più calda. Così come la evoca Hesse, non come tempo vacanziero o meteorologico, ma come ardore del cuore

Con la sapienza intrisa di semplicità che caratterizza i suoi romanzi famosi, Hermann Hesse scrive una lirica felice che in questo inverno di buio non solo meterologico ci fa tremendamente desiderare, più che mai, l’estate. Che in questi versi è piena come nei lirici greci, uomini che ardono come fiori effimeri, nell’estasi bruciante della stagione di sole e fuoco. E anche i messaggeri serali e notturni della stagione del mio cuore, le falene, e poi le civette nel buio incantevole della notte, sembrano invitarci a trovare, in questo inverno senza neve che ammanta, senza incanto e bianco sogno, il sopravvivere, in noi, dell’estate. Non è un’estate turistica, questa, e il preciso riferimento al meridione non evoca smandolinate (che peraltro non ho mai disprezzato, come mai disdegnai anche il volto vacanziero dell’estate), ma un calore impregnante nella terra e una felicità irradiante nel cielo.
Hesse, da vero poeta, coglie l’energia semprevivente dell’estate pure effimera come le sue avventure e i suoi sogni.

Estate meridionale 

Castagni in fiore, boschetto serotino,
Mezza luna tra le foglie, sotto le piante, noi, silenti bevitori,
Al tiepido vento tintinnano i nostri bicchieri,
Levato al cielo buio brilla il nostro vino.

Noi, effimeri fiori, ardiamo per l’intera estate:
Bevimi, amata! Cara, lasciati bere!
Con le nostre calde fiaccole estive, salutiamo,
Noi amanti, il canto notturno dell’estate.
O grido di civette, o cupo cuore della notte,
O tu, falena, nel chiaro oleandro,
Bruciando noi brilliamo, fratelli, l’uno nell’altro,
Siamo vittime beate, agli dei offerte.
Levati sonoro, canto della vita e della morte,
I bicchieri tintinnano, divampa la nostra ora.

Hermann Hesse

Traduzione di Maria Grazia Galli, in Hermann Hesse, Le stagioni,Guanda

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