Every beat of my life
L’altro, una dimora
L'ncontro con l’anima gemella. Ce lo descrive Shelley, il poeta romantico abituato a trovare se stesso fuori di se stesso: nel vento, nel mare, nelle nuvole. Ma pensare nei pensieri, avvertire lo stesso moto del sangue, essere nel respiro, è cosa diversa…
Anime gemelle, ben più rare delle coppie di gemelli naturali. Qui il poeta scopre come la sua anima, e quindi la sua poesia, i suoi sogni, le sue visioni, non siano un patrimonio soltanto suo: trova la stessa anima in un’altra. Non è la donna angelicata degli stilnovisti, non quella ineffabile e inafferrabile come Elena, o Angelica… È l’altra parte di te che non sapevi esistente. La vita è regolata da affinità elettive, penso, anche quando non ce ne rendiamo conto. Ma in questo caso il poeta romantico inglese scrive qualcosa di più forte: l’amore è trovare te stesso fuori di te stesso. Non solo nella natura animata e animante, come Shelley scopre e fa con il vento d’Occidente, con l’Allodola, con la nuvola. Trovare se stesso nel canto dell’allodola non è impresa comune. Ma trovare te stesso in un altro, in quella donna a cui stai scrivendo, è più arduo. Non me stesso e il vento e il mare e le nuvole, ma tutto me stesso in un altro, fino a poco fa sconosciuto.
Frammento: Anime gemelle
Io sono come uno spirito che ha dimorato
in te, ti ha percepito,
pensato nei tuoi pensieri ho conosciuto
l’impulso che tu dal profondo dettavi:
quel suono impercepibile e senza suono
se non nel moto del sangue nelle sue vene,
quando la moltitudine d’impulsi infiniti
irradia la calma tremante dei mari estivi.
Da te fu aperta la porta e io fui nel respiro:
mi sono bagnato in quelle voci,
come un’aquila nella pioggia del tuono,
e avevo ali, e le vestivi di luce.
Percy Bysshe Shelley
Traduzione di Roberto Mussapi