Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Ode agli amici

Sono «il nostro presente continuativo», qui e ora li abbiamo incontrati e non li perderemo mai, oltre ogni realtà terrena. Perché, dice Shelley, «in qualche più lucente sfera» si compongono i frammenti di un sogno che fa fremere il nostro cuore

Noi forse non ci separiamo dagli amici, non li perdiamo definitivamente, ma solo in questa realtà terrena. Amata, perché qui, qui, sottolinea il poeta, li incontriamo. «Li incontriamo», non li abbiamo incontrati.
Gli amici sono il nostro presente continuativo.
Forse allora se questo incontro continuo, vitale, si spezza, non è per crudeltà di quello che i Greci definivano Fato, altri destino. Forse è un disegno buono, non divino, il poeta non lo scrive, ma certo non frutto del caso.
Forse è l’ordine di quel regno, di una sfera più lucente dove nessun affetto muore.
Dove qualcosa ci spinge a comporre pezzi di un sogno, di cui una parte si farà vera, l’altra continuerà, sognante, a pulsare e fremere nel nostro cuore… every beat of my heart…

Frammento

Forse è che in qualche più lucente sfera

ci separiamo dagli amici di qui?

O forse vediamo il futuro passare

sul vetro appannato di un incerto “qui e ora”…

Che cosa ci fa sembrare intenti a comporre

l’uno con l’altro i frammenti di un sogno,

una cui parte diventa vera,

e l’altra pulsa, batte e trema in cuore?

Percy B. Shelley

Traduzione di Roberto Mussapi

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