Every beat of my life
Tempo d’amore
La poesia in forma di lettera di Properzio ci induce a chiederci se l'amore esiste al di là del tempo: se ci accompagnerà anche oltre la vita terrena. Come nelle "Poesie a Cinzia”
L’amore non dura mai, mai abbastanza. Non vibra qui soltanto il tormento del contemporaneo di Properzio Catullo, che l’amore, e l’amore femminile, baci e possa volar via come il vento. Catullo percepisce crudamente la natura effimera di Eros, nonostante i giuramenti umani, onesti, ma sottoposti a una legge imperscrutabile di dèi capricciosi e non amici dell’uomo, quali sono quelli del mondo romano.
Properzio è lirico epistolare, inventa un genere, la poesia lirica in forma di lettera: lo scelsi e l’ho tradotto per le stesse ragioni per cui intuisco e immagino lo predilesse Ezra Pound: rinforza la poesia lirica cambiandone una parte, una costola: il poeta non parla al proprio io, ma a un altro.
È una drammatizzazione latina che genera in ambito lirico una situazione paragonabile a quella della tragedia greca, rompendo la sfera dell’io.
Qui non si legga soltanto l’incertezza dell’amore, femminile, e mutevole per giunta, come vuole il canone.
Qui il poeta sta chiedendo se oltre la vita terrena, e durante il passaggio, l’amore esiste, se lei sarà con lui per sempre.
Siamo ai primordi di Dante e Foscolo, splendidamente.
Non temo, ora, Cinzia, i lugubri Mani,
né cerco di evitare il destino e il rogo estremo,
ma che sia assente alle mie esequie il tuo amore,
questa è la mia angoscia, non il rito ferale.
Non si specchiò così rapido nei miei occhi Cupido
che la mia polvere regga il tuo oblio, il non amore.
Protesilao non poté nelle ombre dell’Ade
dimenticare per un istante la sua sposa,
ma venne in forma d’ombra all’antica casa,
avido di stringerla tra le braccia vane.
Laggiù sarò la tua ombra, qualunque cosa io sia:
l’amore travalica le rive della morte.
Laggiù mi vengano incontro a schiera le famose eroine,
che la rapina di Troia diede in mano agli Achei:
nessuna per la bellezza mi sarà più cara
di te, Cinzia e se ti sarà dato invecchiare
(lo conceda la terra nella sua giustizia),
alle mie lacrime le tue reliquie saranno care.
Lo stesso possa tu viva sentire per le mie,
allora la morte, ovunque, non mi sarà amara!
Ma quanto temo che tu volti le spalle alle mie ceneri
e amore ingiusto ti separi dalla mia polvere,
seccando tuo malgrado le cadenti lacrime!
Incessanti minacce piegano una donna, anche salda:
l’amore non dura mai, mai abbastanza.
Tradizione di Roberto Mussapi. In Properzio, Poesie a Cinzia, 2012, Feltrinelli.